Quando lo Stato s’impiccia di quel che fanno e di che cosa si dicono tra di loro i cittadini, i cittadini diventano sudditi e lo Stato diventa una tirannia. Quando la segretezza delle comunicazioni private è sistematicamente violata e la loro registrazione è pubblicata dai giornali e trasmessa da radio e tv, il potere pubblico si trasforma in potere totalitario.
Non c’è obbligo di azione penale che possa minimamente giustificare il romanzo a puntate degli origliamenti che in Italia, e solo in Italia, si scrive e si pubblica ogni giorno.
Anzi, la Costituzione impone la tutela della segretezza delle comunicazioni, salvo eccezioni precise e penalmente legittimate. E allora, perchè succede?
Perchè l’origliamento abusivo travestito da azione legale, con la pubblicazione spensierata sui giornali o la trasmissione via etere di conversazioni private, non viene punito?
Siamo arrivati alla Repubblica delle Procure, un sistema che travolge persone e funzioni a prescindere dagli esiti delle indagini e dei processi, e riserva la gogna preventiva al cospetto dell’opinione pubblica.
Chi potrebbe fermare questo REATO (già previsto dalle attuali leggi) è il CSM ed il Presidente della Repubblica. ENTRAMBI TACCIONO.
Eppure la questione non riguarda affatto la sola maggioranza di governo. Infatti, chi ha impedito alle cooperative di sinistra di «avere una banca»? Le intercettazioni. Chi ha stroncato la carriera politica del leader forte del centrosinistra, Massimo D’Alema? Le intercettazioni. Chi fece cadere il malandato governo dell’Unione presieduto da Romano Prodi? Le intercettazioni.
In tutti i casi il risultato non è stato l'esito di un processo, ma solo la pubblicazione preventiva delle intercettazioni.
Napolitanooooooooooooooooooo, Scetate.
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1 commento:
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