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martedì 31 maggio 2011

Le bugie hanno le gambe corte

Il senso del fenomeno è che l’Italia è scontenta e Napoli addirittura esasperata.
I napoletani non hanno votato tanto per De Magistris quanto per “il diavolo”.
Hanno totalmente perso la fiducia sia nel centro-sinistra sia nel centro-destra. Votare per un ex magistrato peggio che chiacchierato, dalle pratiche e dalle idee discutibili, è un segno di disperazione.
Ma, comunque, De Magistris è stato bravo. Le sue parole hanno sorpreso ... "sono indipendente dai partiti e dagli apparentamenti". E' più facile sorprendere che realizzare in concreto. Infatti, dopo il risultato delle elezioni ha fatto due cose:
1. la prima cosa che ha detto è che offrirà la presidenza del consiglio comunale a Pasquino. Chi è Pasquino? E' stato il candidato a sindaco di Napoli al primo turno per il Terzo Polo, (Api, Udc, Fli) ed ora la personcina Indipendente, DEVE pagare pegno.
Gigì, ccà nisciun è fess: Tu Sei Uguale agli Altri.
2. La seconda cosa che ha detto è che ha telefonato a Napolitano. Come come?
Da che mondo è mondo è il presidente della repubblica che telefona ai neo-sindaci per augurare loro buon lavoro. Com'è che De Magistris, super-indipendente, telefona a Napolitano? Boh? La cosa è strana e .... diventa ambigua quando poi anche Pisapia da piazza Duomo a Milano dice "ho telefonato a Napolitano e l'ho ringraziato per i consigli"

Mi fermo qui, perchè dovrei scrivere dei poteri e dei limiti del presidente della repubblica, e .... non è il caso. Forse Pisapia e De Magistris erano troppo euforici ed hanno detto entrambi una bugia. Ma .... nessun giornale l'ha notata.

domenica 22 maggio 2011

De Magistris: La valutazione del Consiglio giudiziario

Raramente faccio copia-incolla ma, in questo caso non c'è nulla da commentare, è tutto scritto, nero su bianco, chiaro chiaro.
Chi vota de Magistris e fa finta di non sapere, non vuole il bene di Napoli
«Il dato certo è che il dr. De Magistris è del tutto inadeguato, sul piano professionale e sul piano dell’equilibrio e sul piano dei diritti delle persone solo sospettate di reato,a svolgere quantomeno le funzioni di pm».
«Le tesi accusatorie sono cadute spesso per errori evitabili ed evidenziati dall’organo giudicante », «Sono emersi rilievi negativi per l’anomalia di molti provvedimenti adottati. I procedimenti di rilevante impatto sociale hanno trovato clamorose smentite», «Il rapporto statistico indagini/giudizio lascia emergere un’anomalia, poiché numerosi procedimenti non hanno condotto a nessuna fondatezza. Non solo: nei provvedimenti si configurano violazioni manifeste di legge (addirittura diritti costituzionali), ovvero si radicano prassi senza alcun fondamento normativo, come in materia di intercettazioni».

LA CONCLUSIONE DEL CONSIGLIO FU CLAMOROSA: «Giudizio finale negativo. Le voci capacità e preparazione presentano profili di evidente deficit», «gravi vizio lacune; tecniche di indagine discutibili; procedimenti fondati su ipotesi accusatorie che non hanno trovato conferma, attività carente dal punto di vista dell’approfondimento e della preparazione». Il Consiglio giudiziario, oltretutto, aveva preso in esame solo il periodo 2002-2008 e aveva quindi tralasciato i devastanti buchi nell’acqua fatti da De Magistris a partire dal 1996, quando gli addetti ai lavori, a Catanzaro, cominciarono a soprannominarlo «Gigineddu flop».


L'attuale successo di popolo di de magistris non fa altro che confermare un vecchio adagio noto a santoro, grillo, di pietro: ai maldicenti non mancano mai ascoltatori.

sabato 21 maggio 2011

Current TV: E' solo una questione di soldi

Ma cosa succede? Santoro ospita Al Gore ad Annozero e, da quello che dice si capisce che Sky Italia non vuole rinnovare il contratto a Current TV, si capisce che c'è lo zampino di Berlusconi, e si chiede che tutti gli italiani scrivano a sky per fargli modificare la sua decisione.
Peccato che non sia vera nessua delle parole che ho sentito ad Annozero.
Tom Mockridge, ad della sky italia, HA PRECISATO, PER ISCRITTO:
A Sky Italia abbiamo stima per Current TV e per Al Gore. Per questo motivo lo scorso 13 maggio abbiamo fatto al suo socio, Joel Hyatt, un'offerta per continuare ad avere Current per altri tre anni su Sky (vedi allegato). Non corrisponde dunque affatto al vero che Sky abbia deciso unilateralmente di cancellare il canale".
"Purtroppo la Current TV ha deciso di non accettare la nostra offerta e ha chiesto invece di avere il doppio di quanto Current percepisce attualmente, una cifra che arriva ad essere vicina a 10 milioni di dollari. Si tratta di una richiesta decisamente troppo alta, specie in relazione alle recenti performance del canale.
Al Gore ha diffuso dati assolutamente inesatti sull'audience del canale, sostenendo che un abbonato di Sky su due guarda Current una volta la settimana.
La realta', purtroppo, e' assai diversa: i dati Auditel dicono che solo un abbonato di Sky su 25 ha guardato Current almeno per 10 minuti in una settimana nel corso del 2011. Lo share del canale e' dello 0,03% su media giornaliera e dello 0,02% in prima serata con una media giornaliera di 2.959 telespettatori, come rilevato da Auditel nel 2011.
Si tratta di dati in calo del 20% sulla media giornaliera e addirittura del 40% in prima serata, se comparati al 2010. Se il canale avesse raggiunto l'obiettivo di 4500 telespettatori medi giornalieri, concordato nel contratto, la partnership sarebbe stata rinnovata automaticamente per ulteriori due anni"

Quindi? il fatto che Berlusconi abbia promesso a sky altre frequenze nel caso scaricasse Current TV è una fandonia, la solita balla di sinistra (che, ricordiamolo, non è la macchina del fango), ma qui si tratta solo di ottenere maggiori SOLDI.
E suvvia, italioti, è una giusta causa, aiutiano Al Gore.

"Quanto al resto -afferma Mockridge- sono sciocchezze: ho dovuto cercare su Google il nome di Keith Olbermann perche' non sapevo chi fosse. La decisione di non rinnovare il contratto con Current quindi non e' dovuta ad alcuna cospirazione politica: si tratta semplicemente di una trattativa economica, che ho gestito io con la mia squadra in Italia. Non ho mai parlato con Rupert Murdoch di nessuno di questi temi. E Silvio Berlusconi -aggiunge- non ha mai promesso a Sky nessuna frequenza digitale terrestre se ci fossimo liberati di Al Gore. Sfortunatamente Al Gore in Italia non e' cosi' rilevante".

VERGOGNA

Marcello Dell'Utri è stato condannato dalla Corte d'appello di Palermo a sette anni e mezzo di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, e questa condanna sarà definitiva se essa sarà confermata dai giudici di Cassazione. (come già avvenuto per Totò Cuffaro).
Sulla condanna di Dell'Utri pesavano due macigni: uno era per calunnia, e l'altro per estrosione.
Ora succede che Dell'Utri viene assolto da entrambe le imputazioni perchè i fatti non sono proprio esistiti. Attenzione, non perchè estraneo ai fatti, ma perchè i fatti non sono mai accaduti. Nulla, nulla di nulla. Tutta un'invenzione a cui i pm hanno dato credito.
E adesso Dell'Utri SPERA che la Cassazione annulli anche l'imputazione pazzesca di concorso esterno in associazione mafiosa.

Si potrebbe dire: giustizia è fatta. Ma non è così.
Per 11 lunghi anni, giornalisti e giornali hanno scritto tanto su Dell'Utri che oggi dire Dell'Utri si identifica con il termine mafia.
E adesso? Tutto apposto così??
Eh no... non vale!
E' stato infangato, disonorato, umiliato un uomo per oltre 11 anni...
Peter Gomez su Il Fatto, Deraglio su Repubblica, Travaglio da Santoro, Ciancimino da Ingroia, Brusca nei tribunali hanno sempre sostenuto che Dell'Utri era lo zampino della mafia in Forza Italia.
Chi paga il conto ora?
E ora che escono connessioni con Ciampi, Conso e Mancino tutti zitti! VERGOGNA!

Acqua: togliamo la polpetta dal piatto dei politici

Dell'acqua bisognerebbe parlarne di più. Ci vorrebbe molta informazione in più di quella che riesce a passare sui giornali, in tv, anche su internet. Innazitutto è un bene indispensabile che utilizziamo ogni giorno. Poi ci sarà il referendum, che si semplifica nella privatizzazione dell'acqua e, nonostante questo non è che se ne parli un granché.
Quel poco che viene detto è che "privatizzare" significa regalare a un privato le chiavi di accesso a un bene essenziale in modo che questo ci possa lucrare sopra.
Invece la questione è assai più complicata e, se si vuole prendere posizione ed esprimere una decisione, bisognerà pur capire, almeno un poco, che cosa c'è dietro tutta la questione dell'acqua.
Fermo restando che l'acqua è un bene pubblico, ci sono da gestire acquedotti, condotte, fogne, tutto quello che serve per la gestione dell'acqua.
Per questo ci sono delle società. Pubbliche o partecipate. Il nostro sistema idrico è ben al di sotto degli standard che un paese come l'Italia si aspetta dai suoi servizi pubblici. Servono investimenti ed una buona gestione.
Il fatto, al centro del referendum, è centrato su chi debba fare questi investimenti. Insomma, il pubblico o il privato?
Insomma, a noi serve un bravo idraulico e possiamo scegliere se lo dobbiamo assumere assumere e quindi affidarci a un servizio pubblico, ossia erogato da un'azienda la cui proprietà sia di un ente pubblico; oppure possiamo decidere di affidarci a un professionista privato a cui chiedo di soddisfare determinate esigenze e standard del servizio.
Se ci mettiamo in questa prospettiva forse riusciamo a far perdere valenza simbolica alla questione della privatizzazione. Ciò innanzitutto non implica il metter fine all'universalizzazione di un bene comune il cui accesso è un diritto inalienabile per tutti.
Ma si capisce benissimo che, se ci sarà una spesa di modernizzazione degli acquedotti, sia se essa fatta da privati, sia se essa è fatta da un ente pubblico, ci dovrà essere qualcuno che dovrà compensare questa spesa. Ed allora siamo al problema vero: la spesa va pagata in bolletta da tutti quelli che utilizzano l'acqua come avverrebbe con l'investimento di privati, oppure va pagata da un aumento di una tassa comunale come avverrebbe se gestito dai Comuni?

Poi c'è un altro aspetto, non meno importante. Quante volte noi, miseri cittadini, ci siamo lamentiati e ci lamentiamo (inutilmente) perchè i politici "sistemano" i loro amici? Quante volte ci siamo lamentati che esistono "assunzioni a chiamata", cioè senza gara o senza valutare le competenze dei candidati?
E qual è il sistema che loro usano per sistemare gli amici? E' proprio quello di infiltrarli negli enti pubblici e nelle società partecipate.
Queste persone sono messe in quei posti non già per le loro competenze manageriali, ma solo perchè esse sono "persone signorsì" e faranno sempre quello che chiederà il politico che lo ha fatto sedere su quella poltrona. Nella fattispecie dell'acqua, il sistema finora in uso ci posiziona come i maggiori consumatori di "acqua confezionata" e tra quelli che sprecano (per mancata gestione delle condutture) il 47% dell'acqua disponibile.
Da qui nacque la norma che passa con la voce di "privatizzazione dell'acqua pubblica", che è una norma che obbliga i Comuni a mettere in gara i servizi pubblici locali in un certo modo. E' ovvio che questo dia fastidio ed è ovvio che non se ne parli. Anzi, si parla solo che con questa norma l'acqua sìcosterà di più. E' un'altra bugia; proviamo a capire qualcosa di più.
Prima del decreto Ronchi, oggetto del referendum, la legge offriva agli amministratori due possibilità: la gestione diretta un'azienda pubblica, oppure il coinvolgimento di un privato facendo una gara.
La nuova legge dice in sostanza che il comune deve in ogni caso fare la gara, ma a questa può partecipare anche l'azienda pubblica ed è l'amministrazione a scegliere il vincitore. Dove c'è una buona azienda pubblica sarà questa a vincere la gara.
Ma, chiunque investirà, sarà sempre vera l'equazione che la spesa deve essere bilanciata dai ricavi.
L'unica cosa vera è che verrebbero limitate, anzi tagliate, le opportunità che hanno i politici di INTRALLAZZARE.

giovedì 19 maggio 2011

Un buco senza ciambella

Molto interessante quello che si legge a Pag. 5 del programma di Pisapia.
"Occorre sperimentare soluzioni organizzative, misurando carico di lavoro,
efficienza e responsabilità, costruendo con il metodo della condivisione, un nuovo ambiente del lavoro pubblico per valorizzarne capacità, passione e competenza sia per la progettazione che per la gestione e il controllo di servizi ed azioni, con le conseguenti ricadute sul piano della contrattazione di secondo livello.
Per questo si devono limitare rigorosamente gli incarichi dirigenziali dall’esterno.
Questo è un interesse primario dei cittadini e in particolare di quelli che più hanno bisogno delle prestazioni pubbliche.
E’ un interesse del sistema economico perché migliora il rendimento generale del
sistema.
E’ un interesse per chi nel pubblico lavora oggi o vuole farlo domani
."

Come non si potrebbe condividere?
Come non si dovrebbe condividere?
Certo, le amminiustrazioni sono piene di gente capace ed è assurdo che si debbano pagare consulenze esterne all'amministrazione. Con compensi esagerati.

Tempo fa lessi la stessa cosa nel programma elettorale del "capo" di Pisapia, un certo Vendola, forse qualcuno lo conosce.
Risultato?
Ben 8 (record assoluto), LEGGESI OTTO sono gli assessori "esterni", consulenti che prendono parcelle d'oro per essere ASSESSORI.
Mai, tanto denaro è stato speso da una Regione per consulenze esterne.

Come la mettiamo? .......... sono posti di lavoro dati "agli amici" a botte di centinaia di migliaia di euro l'anno ognuno. E la meritocrazia?

martedì 17 maggio 2011

E' qui la festa?

Dov'è la festa?
Non nel Pdl.
E' inutile girarci intorno, Berlusconi ha avuto una sonora lezione. Capirne i motivi non è difficile:
1. è da un bel pò che si fanno proclami e non si fanno i fatti.
2. è da un bel pò che si parla dei problemi di berlusconi e si fanno passare per problemi degli italiani, che invece hanno altri problemi ben più seri.
3. non si capisce la guerra in Libia, l'acqua, il nucleare ...
4. che fine ha fatto la riduzione dei parlamentari e l'abolizione delle province?
Dunque: non si realizzano le cose promesse e si fanno cose non condivise nè sentite come importanti.
Non è nel PD.
Si, lo so che Bersani canta vittoria, lui è un politico e questo è il suo mestiere, ma ... a Milano emerge Pisapia (che non è PD), a Napoli emerge De Magistris (che non è PD, anzi ha fatto una campagna elettorale evidenziando di non essere del PD); in verità a Torino vince Fassino (che è del PD) con il 57% di preferenze e viene fatto passare come un successone ma, sempre in verità, le precedenti comunali a Torino le aveva vinte Chiamparini con la stessa coalizione ed aveva avuto il 66%. Quindi il PD perde una barca di voti, e questo è successo in tutti i comuni.
Dunque, Il PD scende, e di parecchio.
Non è nel terzo polo .
Il grande sconfitto si chiama Berlusconi, ma .... che fine ha fatto il Fli? quello che voleva costruire una nuova destra? A Napoli fa l'esploit e prende il 3,4% ma a livello nazionale galleggia tra l'1% ed il 2%. In sostanza, se Arcore piange, Montecarlo non ride.
E' inutile dire che neppure l'Udc ha avuto un sobbalzo, anzi, ( pensare quante balle ci hanno fatto credere i giornali di sinistra che, quando è iniziato il distinguo tra Berlusconi e Fini, strombazzavano che il terzo polo stava al 18%; tutte balle), e neanche Vendola.
Allora, dov'è la festa?
La festa, se così la vogliamo chiamare, è dalle parti di Grillo e dalle parti di de Magistris, due cioè che ci tengono a precisare di non far parte di nessun apparato politico. Due che hanno fatto una campagna elettorale CONTRO. Grillo contro tutti e De Magistris contro il PD.

Danimarca: Là dove non c'è la Consulta (che annulla le leggi)

Ecco invece un'altra notizia che difficilmente avrà risonanza sui media ufficiali perchè smentisce "l'eldorado" degli immigrati, confermando quello che noi brutti e cattivi "razzisti", diciamo da sempre: gli immigrati sono un buco in tasca, costano molto di più di quello che producono, ovviamente nella totalità.
Si perchè una buona parte di loro, non lavora, non trova lavoro, non ha voglia di lavorare, bisogna mantenerla, e in più, noi autoctoni siamo esposti a rischi per il nostro patrimonio e per la nostra persona e ciliegina sulla torta il degrado che sopraggiunge nelle zone prese di mira dagli immigrati, costringe i residenti a scappare, vendendo sotto prezzo la casa, dopo una vita di lavoro e sacrifici, per potersi, comprare il classico "tetto sulla testa".
La lieta novella arriva dalla Danimarca, dove calcolatrice alla mano, il governo si è fatto due conti analizzando costi e benefici delle politiche sull’immigrazione dell’ultimo decennio.
Scoprendo che il risparmio per le casse statali è stato di 5,1 miliardi di corone ogni anno. Dal 2001 il governo di centro-destra ha reso sempre più severe le leggi che regolano l’accesso degli stranieri, riducendo soprattutto il numero di immigrati provenienti da paesi non occidentali: il risultato è stato un risparmio complessivo di oltre sei miliardi di euro.
I dati sono stati pubblicati in un rapporto che mostra come gli immigrati non occidentali costino alle casse statali 15,7 miliardi di corone all’anno; al contrario, quelli che provengono dai paesi occidentali contribuiscono alla ricchezza del paese con 2,2 miliardi.
Il ministro dell’Immigrazione Søren Pind, che già aveva promesso politiche sull’immigrazione più severe condannando il multiculturalismo, ha commentato che “ora è chiaro come abbia importanza chi entra nel paese”, aggiungendo che si impegnerà per “limitare ulteriormente l’accesso a coloro che potrebbero diventare un peso per la Danimarca.
La Danimarca grazie a leggi estremamente RIGIDE, ha sempre tenuto sotto controllo l'immigrazione. Una norma del 2008 vieta agli ostelli per i senzatetto finanziati dallo Stato di dare ospitalità agli stranieri che non hanno regolare permesso di soggiorno. E se si è trovati senza permesso scatta l’espulsione immediata.
Se un danese e uno straniero vogliono sposarsi, entrambi devono avere minimo 24 anni. Ma non finisce qui. Il diritto al ricongiungimento familiare e alla residenza per i cittadini extracomunitari è disciplinato da un sistema a punti piuttosto complesso che assegna un tot a fattori come l’età, le esperienze professionali, l’educazione, le competenze linguistiche. Se non si raggiunge un livello minimo, niente permesso di soggiorno. In più lo straniero che aspira al ricongiungimento familiare deve dimostrare la propria indipendenza finanziaria depositando in banca una sorta di caparra per eventuali spese pubbliche. Il risultato è che negli ultimi anni in Danimarca sono entrati più immigrati in cerca di lavoro rispetto a quelli per motivi umanitari o familiari.
Molte organizzazioni umanitarie denunciano violazioni dei diritti civili, ma il governo e soprattutto il Partito Popolare Danese vanno avanti per la propria strada. Gli uomini della euroscettica Pia Kjærsgaard vorrebbero addirittura un impegno del governo a rivedere l’accordo di Schengen, per tornare ai controlli alle frontiere. “Abbiamo problemi con i cittadini dell’est Europa che stanno venendo qui e corriamo il rischio di avere gli stessi problemi con quelli dal Nord Africa” dice la Kjærsgaard: “I controlli alle frontiere sono un diritto per i nostri cittadini”.
Un ulteriore giro di vite ci sarà poi sulla prova di lingua danese, che sarà resa più severa a soli sei mesi dall’introduzione del nuovo sistema a punti. Il governo e il Partito Popolare Danese hanno presentato una proposta per rendere il test ancora più selettivo, innalzando i livelli minimi di sufficienza. La prova dovrà essere superata entro tre mesi dall’arrivo in Danimarca e studiare sarà responsabilità dell’immigrato: nessun obbligo di cumulare un certo numero di ore. L’Istituto danese per i diritti umani ha detto che a questo punto gli stranieri dovranno cominciare a studiare la lingua già prima di entrare in Danimarca. È facile prevedere che il numero di ricongiungimenti familiari calerà ancora.
Ecco che la LEGA prenda qualche spunto, perché sta deludendo non poco i suoi elettori, quanto a Berlusconi se fa di queste uscite, tanto vale votare Bersani!
Fora' de' ball chi regala su un piatto d'argento il nostra Paese agli immigrati.

Una grande vittoria sindacale

Sull'inopportunità, morale, civile, sociale, dell'applauso degli industriali all'amministratore delegato di Thyssen - condannato a 16 anni per «omicidio volontario» a seguito dell'incendio del 2007 nello stabilimento di Torino dove perirono sette dipendenti - è già stato detto tutto quello che c'era da dire. Anche da parte di Confindustria, il cui direttore se ne è scusato con i parenti delle vittime.
Quello che non si è detto è che se la giurisprudenza in tema di sicurezza sul lavoro è questa, siamo messi veramente male. Quella sentenza suona come se un automobilista che investe un passante, uccidendolo, ne abbia avuto la volontà quando ha trascurato di far registrare i freni della propria auto per risparmiare.
C'è una bella differenza tra "omicidio volontario" ed "omicidio colposo", a seconda che sia o meno compiuto con intenzionalità. In pratica il giudice ha deciso che l'ad della Thyssen aveva proprio l'intenzione di uccidere i suoi operai. La differrenza è la galera. Nessuno verrà più a investire in Italia e nessun manager si esporrà al rischio di anni di galera.
A proposito di quello che non si è detto: La Thyssen ha chiuso i suoi stabilimenti in Italia. Cosicchè nessuno potrà più morire sul lavoro. Una grande vittoria sindacale.

sabato 14 maggio 2011

Mohamed Esposito

Alla chiusura della campagna elettorale a Napoli, Berlusconi non resiste alla tentazione di raccontare una barzelletta, eccola:
«Ero in aereo ed ho visto una bellissima bionda, mi sono avvicinato ed ho cercato di attaccare discorso, ma lei leggeva attentamente un libro. Non ho resistito e a un certo punto le ho detto «vedo che lei legge con grande concentrazione. Di che si tratta?». «È un libro sull’amore» è stata la risposta. «E che cosa ha scoperto?» le ho chiesto io. E lei: «Che i migliori amanti sono gli arabi e i napoletani». A questo punto mi sono presentato, ha concluso il premier, «Mi chiamo Mohamed Esposito».
Barzelletta carina, indubbiamente, ma gli ossessivi anti-berlusconiani non lo possono ammettere e tralascio di riportare le frasi che loro hanno scritto in rete. Non capiranno mai che il loro modo di reagire è inefficace Inefficace. Berlusconi va combattutto con una logica diversa da questa contrapposizione.Occorre un nuovo modo di comunicare del centrosinistra. Un modo che presuppone dei contenuti, che non ci sono.

Parallelamente, sempre ieri, Grillo comiziava a milano e parlando di Vendola lo ha definito "un buco senza ciambella" (bella citazione). Non ha finira sentito alcuna reazione da parte dei sinistri. Cosasarebbe successo se quella frase l'avesse detta Berlusconi?
Ipocriti!!!!!

giovedì 12 maggio 2011

Danimarca: Là dove non c'è la Consulta (che annulla le leggi)

Ecco invece un'altra notizia che difficilmente avrà risonanza sui media ufficiali perchè smentisce "l'eldorado" degli immigrati, confermando quello che noi brutti e cattivi "razzisti", diciamo da sempre: gli immigrati sono un buco in tasca, costano molto di più di quello che producono, ovviamente nella totalità.
Si perchè una buona parte di loro, non lavora, non trova lavoro, non ha voglia di lavorare, bisogna mantenerla, e in più, noi autoctoni siamo esposti a rischi per il nostro patrimonio e per la nostra persona e ciliegina sulla torta il degrado che sopraggiunge nelle zone prese di mira dagli immigrati, costringe i residenti a scappare, vendendo sotto prezzo la casa, dopo una vita di lavoro e sacrifici, per potersi, comprare il classico "tetto sulla testa".
La lieta novella arriva dalla Danimarca, dove calcolatrice alla mano, il governo si è fatto due conti analizzando costi e benefici delle politiche sull’immigrazione dell’ultimo decennio.
Scoprendo che il risparmio per le casse statali è stato di 5,1 miliardi di corone ogni anno. Dal 2001 il governo di centro-destra ha reso sempre più severe le leggi che regolano l’accesso degli stranieri, riducendo soprattutto il numero di immigrati provenienti da paesi non occidentali: il risultato è stato un risparmio complessivo di oltre sei miliardi di euro.
I dati sono stati pubblicati in un rapporto che mostra come gli immigrati non occidentali costino alle casse statali 15,7 miliardi di corone all’anno; al contrario, quelli che provengono dai paesi occidentali contribuiscono alla ricchezza del paese con 2,2 miliardi.
Il ministro dell’Immigrazione Søren Pind, che già aveva promesso politiche sull’immigrazione più severe condannando il multiculturalismo, ha commentato che “ora è chiaro come abbia importanza chi entra nel paese”, aggiungendo che si impegnerà per “limitare ulteriormente l’accesso a coloro che potrebbero diventare un peso per la Danimarca.
La Danimarca grazie a leggi estremamente RIGIDE, ha sempre tenuto sotto controllo l'immigrazione. Una norma del 2008 vieta agli ostelli per i senzatetto finanziati dallo Stato di dare ospitalità agli stranieri che non hanno regolare permesso di soggiorno. E se si è trovati senza permesso scatta l’espulsione immediata.
Se un danese e uno straniero vogliono sposarsi, entrambi devono avere minimo 24 anni. Ma non finisce qui. Il diritto al ricongiungimento familiare e alla residenza per i cittadini extracomunitari è disciplinato da un sistema a punti piuttosto complesso che assegna un tot a fattori come l’età, le esperienze professionali, l’educazione, le competenze linguistiche. Se non si raggiunge un livello minimo, niente permesso di soggiorno. In più lo straniero che aspira al ricongiungimento familiare deve dimostrare la propria indipendenza finanziaria depositando in banca una sorta di caparra per eventuali spese pubbliche. Il risultato è che negli ultimi anni in Danimarca sono entrati più immigrati in cerca di lavoro rispetto a quelli per motivi umanitari o familiari.
Molte organizzazioni umanitarie denunciano violazioni dei diritti civili, ma il governo e soprattutto il Partito Popolare Danese vanno avanti per la propria strada. Gli uomini della euroscettica Pia Kjærsgaard vorrebbero addirittura un impegno del governo a rivedere l’accordo di Schengen, per tornare ai controlli alle frontiere. “Abbiamo problemi con i cittadini dell’est Europa che stanno venendo qui e corriamo il rischio di avere gli stessi problemi con quelli dal Nord Africa” dice la Kjærsgaard: “I controlli alle frontiere sono un diritto per i nostri cittadini”.
Un ulteriore giro di vite ci sarà poi sulla prova di lingua danese, che sarà resa più severa a soli sei mesi dall’introduzione del nuovo sistema a punti. Il governo e il Partito Popolare Danese hanno presentato una proposta per rendere il test ancora più selettivo, innalzando i livelli minimi di sufficienza. La prova dovrà essere superata entro tre mesi dall’arrivo in Danimarca e studiare sarà responsabilità dell’immigrato: nessun obbligo di cumulare un certo numero di ore. L’Istituto danese per i diritti umani ha detto che a questo punto gli stranieri dovranno cominciare a studiare la lingua già prima di entrare in Danimarca. È facile prevedere che il numero di ricongiungimenti familiari calerà ancora.
Ecco che la LEGA prenda qualche spunto, perché sta deludendo non poco i suoi elettori, quanto a Berlusconi se fa di queste uscite, tanto vale votare Bersani!
Fora' de' ball chi regala su un piatto d'argento il nostra Paese agli immigrati.

Il tandem Fini-Napolitano

Nessuno hai mai accusato la magistratura nel suo insieme di non sapere assolvere al proprio compito molto delicato nonché utilissimo a ripristinare la giustizia laddove sia stata violata.
Lo sappiamo tutti che ci sono tanti magistrati onesti e laboriosi che non ambiscono, come altri, ad occupare le prime pagine dei giornali o ad andare in tv per garantirsi, magari quanto prima, un posto di parlamentare, assai ben remunerato.
Ma è giusto anche dire che nessuna punizione esemplare si è mai vista applicata a coloro che si rendono colpevoli di trasformare la giustizia, che devono amministrare per conto di tutto il popolo italiano, in azioni esecrabili di profonda e dolorosa ingiustizia. Il Csm è il primo tra questi organi che, preposti a vigilare, si sono mostrati molto, ed io aggiungo colpevolmente, tolleranti.
Fini e Napolitano, con un lavoro che appare quasi concertato e finalizzato contro il premier, mai hanno preso chiare, nitide, perentorie distanze da questa magistratura deviata. Se c’è una “missione” che richiede il massimo impegno, la più profonda umiltà, il più devoto spirito di servizio ed una claustrale riservatezza, questa pertiene alla magistratura.
Invece i discorsi di questi giorni fanno di ogni erba un fascio e con ciò implicitamente incoraggiano una tale magistratura a proseguire in un’opera che nei fatti non solo è disgregatrice ma finisce per rendere poco credibile l’assolvimento complessivo di un dovere costituzionale.

martedì 10 maggio 2011

Le riforme le DEVE fare la sinistra

"Un’alternativa di governo deve essere credibile (nel senso di avere capacità di Governo), affidabile (togliendo ogni sospetto di volersi insediare al potere come alternativa senza alternativa) e praticabile (cioè avendo obiettivi realistici da raggiungere e realizzabili con gradualità). In assenza di questi requisiti, l’opposizione sarà destinata a restare tale ancora per anni."
Nulla da eccepire sui contenuti; queste esternazioni potrebbero far parte del bagaglio dialettico del giovane battagliero Renzi, ma in bocca al Presidente della Repubblica stonano perché danno l'impressione che egli sia preoccupato per le sorti di un’opposizione e di un partito sempre più senza idee.
Chi è super partes dovrebbe forse occuparsi più a richiamare un’opposizione che non collabora minimamente (impegnata com’è a dire sempre e comunque ‘no’) ad un minimo di coesione nazionale sui grandi temi e sulle grandi questioni utili al Paese, anziché suggerire alla stessa opposizione cosa fare per diventare credibile forza di governo.
Attenzione, può anche farlo, ma ne potrebbe risentire l’immagine di garante (appunto super partes) delle Istituzioni.
Se invece non vuole essere superpartes, può anche invitare il Governo a presentarsi di fronte alle Camere per la nomina dei nuovi sottosegretari, come realmente ha fatto, ma dovrebbe anche prestare orecchio agli applausi che la Confindustria ha riservato all’amministratore della Thyssen, o a fare attenzione alle cose che dice Vincenzo Morichini, finito sui giornali quale ipotetico collettore di tangenti destinate a Massimo D’Alema.
Ma, ormai lo sappiamo, Napolitano è sordo all'orecchio sinistro.

E infatti lui non sente che una parte consistente dell'opinione pubblica è convinta che l'attività di alcune procure sia eversiva e miri alla eliminazione di questa forma di governo del presidente del Consiglio e della classe dirigente del suo partito.
Nonostante ciò il Presidente della Repubblica, che ha l'antenna del comune sentire nazionale, e che dovrebbe ben capire come il testo di quel manifesto di Milano, al netto dell'enfasi inopportuna, di fatto voglia dire "via gli eversori dalle procure", ha pensato bene di assolvere attraverso i magistrati vittime delle Br tutta la magistratura.
Smettiamola con questa ruota del Luna Park ed ammettiamolo: è in atto una guerra che viene da lontano. E' la stessa guerra fatta con armi diverse, con tecniche diverse, con bersagli diversi, ma con lo stesso obiettivo: a nessuno spetta riformare questo paese se non a quel magma rappreso di potere in cui guazzano sinistra ex comunista, giornali, sindacati, cultura, università e, più bellicosi di tutti, certi pubblici ministeri.
Chi si frappone a questo disegno, (come casualmente il Presidente del consiglio di questa repubblica), va colpito, indebolito, meglio se arrestato.

sabato 7 maggio 2011

Fatti

Ieri sono successe due cose che hanno interessato il mondo del lavoro:
1. lo sciopero generale della CGIL
2. l'inizio di stabilizzazione di alcuni precari nella scuola (inserito nel dl sviluppo).
Questo post è dedicato a quelli che leggono solo Repubblica e che sono stati informatissimi circa il discorso della Camusso, ma non sanno nulla del dl sviluppo.
In particolare, L'art. 9 del dl sviluppo prevede un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed Ata, su tutti i posti disponibili e vacanti. Il piano sarà annualmente verificato.
Solo nell'anno scolastico in corso i posti vacanti sono 67.000, di cui 30.000 insegnanti e 37.000 Ata.
Sempre che i "dirigenti" della Cgil non impugnino questo dl perchè non è stato concordato con loro.

giovedì 5 maggio 2011

Sinistra Incapace

Che la sinistra sia inadeguata a governare lo hanno mostrato tutti i governi di sinista degli ultimi 20 anni (Prodi, D’Alema, Dini), ma rispetto al passato, nel corso di questi anni, si è manifestata con sempre maggior vigore anche un’altra incapacità della sinistra: quella di non essere una opposizione matura ed affidabile.

Deve aver sofferto molto il capo dello Stato a dire in buona sostanza che se la sinistra non è credibile, è molto meglio che se ne stia all’opposizione. E chissà quanto ha sofferto Eugenio Scalfari quando ha sentito quelle parole che sono indubbiamente apparse come indigeste a lui che da mesi auspica su Repubblica che la sinistra vada al governo senza passare nemmeno dal corpo elettorale.

Cosa ha la sinitra? E' semplicemente malata di antiberlusconismo, una malattia che le ha precluso ogni capacità di intendere e di volere e che, invece di affidarsi a progetti politici volti a rendere moderne ed efficienti la nostra democrazia e l’architettura dello Stato, si è lasciata trascinare da un odio personale verso il premier che l’ha resa insensibile ad ogni tentativo di riforma e lontana dalle esigenze della gente comune.

Basta pensare al comportamento della Fiom Cgil (sindacato che vuole essere l'espressione dei lavoratori) che fa causa ai lavoratori che hanno espresso una volontà differente dal sindacato.

domenica 1 maggio 2011

Accontentiamo Napolitano

Camusso, Angeletti e Bonanni, suvvia, accontentiamo Napolitano.
Attività sindacali del mese mariano:
1 maggio:
A Milano, Firenze e Torino i sindacati del commercio hanno dichiarato una giornata di stop contro la deroga alla chiusura dei negozi e locali del centro storico decisa dai sindaci. A proclamare lo sciopero sono tutte le organizzazioni sindacali di categoria: Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
6 maggio:
Stop di treni, navi, traghetti, bus e aerei in occasione dello sciopero generale della Cgil. Lo stop interessera' anche l'autonoleggio, il soccorso autostradale, le autoscuole, i trasporti funebri.
Lo sciopero interesserà anche i lavoratori della scuola pubblica e privata e dell'Universita' e della ricerca, per le Poste, le telecomunicazioni, i poligrafici, la Rai e l'emittenza.
Si fermeranno per l'intera giornata anche i lavoratori del pubblico impiego, della sanita', delle banche, dei ministeri, degli enti pubblici non economici, delle agenzie fiscali e i vigili del fuoco. Incroceranno le braccia per tutto il giorno i lavoratori della ristorazione, delle farmacie private e speciali, delle imprese di pulizia, gli addetti alle costruzioni e i metalmeccanici.

12 E 13 MAGGIO
L'Unicobas Scuola ha proclamato uno sciopero nazionale di tutto il personale docente e Ata per l'ultima ora di lezione del 12 maggio e per l'intera giornata del 13.

20 MAGGIO
Gli autotrasportatori di TrasportoUnito si fermeranno per quattro giorni dalla mezzanotte del 16 alle 21 del 20 maggio. Nuovi disagi nel trasporto ferroviario si prospettano infine per lo sciopero di 24 ore (dalle 21 di giovedi' 19 alle 21 di venerdi' 20 maggio) proclamato dall'Orsa per il personale di macchina e di terra del settore cargo di Trenitalia.

22 MAGGIO
L'Orsa ha inoltre annunciato uno sciopero di 24 ore per il 22 maggio (dalle 21 del 21 alle 21 del 22) per tutto il trasporto viaggiatori di Trenitalia del personale di macchina e di bordo.

Napolitano, basta così o no?

La Camusso ci è e ci fa

«Abbiamo ascoltato il presidente della Repubblica, credo abbia assolutamente ragione: i sindacati divisi sono sindacati più deboli».
Lo dice la Camusso ed è ovvio che è un invito per la Cisl e per la Uil.
Ma la Camusso, secondo me, ci è e ci fa.
In verità lei dovrebbe parlare con se stessa e con i "suoi" iscritti: sono loro che a Torino e a Milano, ancora oggi, hano bruciato le bandiere di Cisl e Uil; sono loro che fischiano i leaders di Cisl e Uil; sono loro che attentano alle sedi di Cisl e Uil.
Questi atti, se non commentati dalla Camusso, diventano moralmente giustificati.
E lei a chi si rivolge? Alla Cisl e alla Uil.