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sabato 26 marzo 2011

Solidarietà per le catastrofi naturali

Solidarietà al popolo libico su cui piovono bombe e cannonate; non si sa bene quale nazione le stia scaricando, l'unica cosa certa è che cadono in testa ai libici. Solidarietà ai giapponesi su cui piove pioggia radioattiva ed hanno un territorio devastato dallo tsunami.
Solidarietà all'Espresso e al Fatto su cui piovono intercettazioni; non si sa chi le faccia, chi le scriva e chi le mandi ai giornali: un fenomeno naturale. L’unica cosa che si sa è a chi cadono in testa. Solidarietà all'Espresso che è sempre allagato...

sabato 19 marzo 2011

I difensori dell'assurdo

Facciamo finta, per un attimo, che ciò che è successo in Giappone fosse avvenuto in Italia.
La conclusione sarebbe una sola: il Premier si deve dimettere.
Questo avrebbero detto i democratici italiani: E’ evidente che questa tragedia poteva essere evitata se il Governo avesse varato un piano di prevenzione prima e di rapida evacuazione poi.
Un Floris avrebbe poi sparato un fresco sondaggio di Pagnoncelli-san che faceva notare come dopo il Terremoto la Fiducia nel Governo era diminuita del 5%, ma dopo lo Tsunami anche del 10%. Un dato incontrovertibile.
La Bindi avrebbe invocato un Governo di Coalizione e di salvezza nazionale per ricostruire il Paese dopo il disastro causato dallo Shogun di Arcore.
Secondo il trio Guzzanti, Grillo, Santoro era tutto già previsto. Un diabolico piano per gestire il malaffare della Ricostruzione delle aree distrutte.
Saviano-san, Fo e Scalfari avrebbero invocato l’esilio per il Premier sul tetto galleggiante al posto del poveraccio appena salvato dalla furia del mare.
E, soprattutto, bisogna trovare e punire i responsabili, suggerivano veementi Santoro e Di Pietro, che la Magistratura si dia da fare!
Il popolo delle carriole radioattive avrebbe invaso Roma mentre arrivava la notizia che la Protezione Civile, le Forze Armate, i pompieri e i dirigenti di tutte le Centrali Nucleari erano indagati per omicidio colposo…
A parte gli scherzi.
Quanto piccoli siamo noi uomini al cospetto della Natura che ci illudiamo di dominare. E quanto patetiche sono state e sono tutt’ora certe polemiche strumentali dei professionisti dell’odio, sciacalli sulle macerie, e difensori dell’assurdo e.....mi scuso con tutti gli altri guitti che non ho nominato.

Perchè non scrivi le cose che sai?

Come tutti gli “Eroi di carta” di cui ha scritto il sociologo Alessandro DalLago, anche Roberto Saviano non ama documentarsi. E’ perciò inevitabile che dica e scriva sesquipedali puttanate. Sia quando travisa la vicenda di Benedetto Croce e il terremoto di Casamicciola, come già ho avuto modo di scrivere, e sia quando si occupa di rifiuti.
Leggendo il suo "vieni via con me", a pag.91 c’è un capitoletto dal titolo “ Rifiuti e veleni: la montagna tossica” , nel quale ha precisato che “ la montagna dei rifiuti gestiti dalla camorra è alta 15.600 metri ed ha una base di 3 ettari”.
Solo un deficiente può pensare di realizzare una montagna di tale altezza su una base equivalente a quattro campi di calcio: crollerebbe prima di aver raggiunto i cento metri di altezza. Evidentemente Saviano ignora che il famoso grattacielo Illinois di Frank Lloyd Wright, in cemento e acciaio, alto 1.600 metri (un decimo della montagna da lui ipotizzata) ha una base di 4 ettari e che la famosa Tour Eiffel alta 300 metri e tutta di acciaio ha una base di un ettaro.
Perchè non scrivi le cose che sai?

domenica 13 marzo 2011

Una faccia di bronzo

Quando Prodi era al governo, Gianni Riotta fu messo a dirigere il TG1.
Quando Berlusconi è tornato al governo lo ha cacciato e rimpiazzato con Minzolin.
Ovviamente Minzolin è il bersaglio delle critiche della sinistra che osannava invece Riotta.
Ma questi personaggi non si ritirano mai a vita privata, così i suoi compagnucci misero Riotta a dirigere il Sole 24 ore.
Ebbene, martedì prossimo si riunisce il cda del Sole 24 ore con l'unico obiettivo di cacciare Riotta.
Ecco infatti i risultati della sua gestione: 54 mila copie in meno in edicola in sedici mesi, una riduzione degli abbonamenti di quasi il 30 per cento ed il gruppo, nei primi nove mesi del 2010, ha perso 25 milioni di euro.
Riotta non discute il fallimento, chiede solo una consistente buonuscita, e di ottenere un paracadute che sembra essere un trasferimento a New York, per stigmatizzare il fallimento. Che faccia di bronzo.
Per questi personaggi non viene mai un caldo Vaffanculo?

sabato 12 marzo 2011

Non sono libero...per colpa di Berlusconi

Sono incazzato nero con Silvio Berlusconi.
Mannaggia a lui e a quando ha deciso di scendere in campo, come disse nel 1994.
C'ha fatto sto pò pò di regalo.
Ma voi pensate se non fosse sceso in campo, oggi saremo....liberi.
E invece no.
Decise che doveva scendere in campo e da allora noi dobbiamo sopportare un'Italia inquinata da dei veri virus che si chiamano Antonio Di Pietro, Giancarlo Caselli, Antonio Sciortino, Paolo Flores D'Arcais, Marco Travaglio, Michele Santoro ...e dai cosiddetti minori Gad Lerner, Sabina Guzzanti, Serena Dandini, Dario Fo, Vergassola, Floris, Scalfari, Monteprezzemolo, ......eccetera.... eccetera.
Tutta gente che sarebbe scomparsa da tempo.

giovedì 10 marzo 2011

la differenza

Vuoi mettere la differenza tra Francia ed Italia?
A Parigi si mette la sordina, per carità di patria, al processo contro Jacques Chirac riaperto dalla magistratura dopo i due mandati presidenziali durante i quali valeva la norma sull’immunità temporanea per il Capo dello Stato.
A Roma si suona la grancassa per i processi contro Silvio Berlusconi con cui i magistrati milanesi e l’opposizione di sinistra cercano di liquidare per via giudiziaria un Presidente del Consiglio a cui è stata negata qualsiasi forma di immunità temporanea.
C'è da chiedersi: perchè? L'immunità temporanea non cancella il processo, semplicemente lo rinvia.
La risposta è una sola: in Italia non si cerca di condannare Berlusconi, si cerca di toglierlo dalla vita politica con una sentenza che lo inibisca dai pubblici uffici.
E questa deve essere fatta SUBITO.

Un giornale filogovernativo

Secondo Repubblica siamo allo scandalo.
Con titoli roboanti annuncia il servilismo della rai a Berlusconi. E sa la prende con i tg.
Secondo lo scoop di Repubblica nel mese di gennaio 2011 Berlusconi ha totalizzato 402 minuti nei telegiornali Rai, battendo Giorgio Napolitano, secondo con 169 minuti e surclassando Pierluigi Bersani, terzo con 72 minuti.
Tralascio le conclusioni a cui arriva la Repubblica e le sintetizzo come "spot per il premier".
Ma qualcuno ha fatto due conti: nello stesso mese di gennaio il giornale la Repubblica ha nominato Berlusconi 1007 volte, al secondo posto c'è Vendola con 265 citazioni, segue Napolitano con 244 e poi Bersani con 209.
Se usassi il metro di Repubblica dovrei concludere che questo giornale (?) è filogogernativo.

mercoledì 9 marzo 2011

Tedesco coinvolge Vendola. Mica è scemo.

Si è riunita la giunta delle immunità del Senato per ascoltare il senatore Alberto Tedesco, indagato per l'attività svolta quando era assessore alla Sanità della Regione Puglia.
Il senatore del Pdl Ferruccio Saro ha chiesto a Tedesco perché aveva scelto di fare l'assessore alla Sanità visto che ha nel settore familiari e conoscenti.
Tedesco risponde: "Io avevo chiesto di fare il presidente del Consiglio regionale, un posto richiesto anche da un'altra forza politica, che ha prevalso. Allora Vendola mi chiese di fare l'assessore alla Sanità".
Alla domanda se il presidente Vendola era a conoscenza di quanto avveniva nella Sanità pugliese, Tedesco risponde: "sulla gestione e il governo della sanità, Vendola sapeva esattamente quanto ne sapevo io. Non poteva non conoscere quanto accadeva nel governo del settore più rilevante della regione e che assorbe il 75% del bilancio". "Vendola era a conoscenza delle politiche di intervento nel settore della sanità e le condivideva con me. Anzi, a volte, ero io che seguivo i suoi indirizzi" afferma Tedesco.
Ma i magistrati hanno archiviato la posizione di Vendola e, per essere coerenti, archivieranno anche la posizione di Tedesco.
Solo così riesco a spiegarmi perchè Tedesco lega le sue responsabilità con quelle di Vendola

martedì 8 marzo 2011

Cosa ho da festeggiare?

Non mi unirò al coro della retorica e delle falsità dei festeggiamenti sull'unità d'Italia perché nella realtà fu una vera e propria occupazione militare e coloniale dei Savoia con l'appoggio dell'Inghilterra e di potentati economici e massoni dell'epoca.
Cosa devo festeggiare? L'Unità d'Italia, quella cosa che costò al sud tante stragi, tante rapine di risorse economiche, stupri delle nostre donne, emigrazione forzata?
Certo che non si può e non si vuole tornare indietro, ma dopo 150 anni qualcuno potrà effettivamente dire come sono andate le cose..... o no?
Qualcuno potrà dire che la "dominazione" Borbonica ha dato tanto (per quell'epoca) a favore del Regno delle Due Sicilie, mentre la dominazione dei Savoia ci ha saccheggiati?
Qualcuno potrà dire che l'Unità d'Italia ci ha ridotti con le pezze al c..o?
Lo so che queste verità non sono riportate nei libri di Storia e che non esiste nessuna città dove non vi sia almeno una via intitolata a Garibaldi, ma dopo 150 anni ....... si può dire la verità?

No, non si vuole che si dica, perchè ora come allora, nulla è cambiato in materia di sfruttamento, di precarietà, di clandestinità, di lavoro nero, di deriva sociale che soffoca il nostro territorio. E noi, dopo 150 anni, dobbiamo ancora combattere per conquistare la dignità del nostro popolo massacrato e offeso dal malgoverno che ancora colpisce il Sud e umilia le nostre genti da 150 anni.
Cosa ho da festeggiare?
Rivedete la Storia
http://www.youtube.com/watch?v=qB6CE00MFFY&feature=player_embedded

Cialente si dimette? Governo ladro.

Massimo Cialente, sindaco di L'Aquila, si è dimesso, ovvero ha venti giorni per formalizzare le dimissioni annunciate.
Perchè si è dimesso?
Perchè ha convocato il consiglio comunale per deliberare sulle linee guida 'per la riorganizzazione delle società partecipate, ma si sono presentati solo 19 consiglieri. Per deliberare ce ne vogliono almeno 20.
Da qui le dimissioni annunciate.
Un colpo impossibile da sopportare per Cialente che ha preso la parola in aula per annunciare le dimissioni, "avendo preso atto di non avere più una maggioranza e neppure un partito su cui poter contare. Nè un consiglio comunale con la voglia di andare avanti".
Scrivo questo post per ristabilire la verità dei fatti, perchè alcuni giornali, i soliti (non vale neuupure la pena di nominarli), già fanno risalire le dimissioni di Cialente alla ricostruzione di L'Aquila che tarda a decollare perchè il governo non dà i soldi promessi.
Parole in libertà, i fatti restano: Cialente è stato mandato a quel paese dai suoi alleati perchè non sono stati accontentati nella distribuzione delle fette di torta da spartirsi per le nomine nelle società partecipate.

La Storia INVENTATA

I monologhi televisivi di Saviano sono stati raccolti nel volume "Vieni via con me" in cui Roberto Saviano afferma: «Nel luglio del 1883 il filosofo Benedetto Croce si trovava in vacanza con la famiglia a Casamicciola, a Ischia. Era un ragazzo di diciassette anni. Era a tavola per la cena con la mamma, la sorella e il padre e si accingeva a prendere posto. A un tratto, come alleggerito, vide suo padre ondeggiare e subito sprofondare sul pavimento, mentre sua sorella schizzava in alto verso il tetto. Terrorizzato, cercò con lo sguardo la madre e la raggiunse sul balcone, da cui insieme precipitarono. Svenne e rimase sepolto fino al collo nelle macerie. Per molte ore il padre gli parlò, prima di spegnersi. Gli disse: "Offri centomila lire a chi ti salva". Benedetto sarà l’unico supersite della sua famiglia massacrata dal terremoto».

Per la dignità del ricordo di chi quella tragedia ha vissuto e potuto testimoniare,l riporto ciò che benedetto Croce scrive nella Memorie della mia vita: «Nel luglio 1883 mi trovavo da pochi giorni, con mio padre, mia madre e mia sorella Maria, a Casamicciola, in una pensione chiamata Villa Verde nell’alto della città, quando la sera del 29 accadde il terribile tremoto. Ricordo che si era finito di pranzare, e stavamo raccolti tutti in una stanza che dava sulla terrazza: mio padre scriveva una lettera, io leggevo di fronte a lui, mia madre e mia sorella discorrevano in un angolo l’una accanto all’altra, quando un rombo si udì cupo e prolungato, e nell’attimo stesso l’edifizio si sgretolò su di noi. Vidi in un baleno mio padre levarsi in piedi e mia sorella gettarsi nelle braccia di mia madre; io istintivamente sbalzai sulla terrazza, che mi si aprì sotto i piedi, e perdetti ogni coscienza. Rinvenni a notte alta, e mi trovai sepolto fino al collo, e sul mio capo scintillavano le stelle, e vedevo intorno il terriccio giallo, e non riuscivo a raccapezzarmi su ciò che era accaduto, e mi pareva di sognare. Compresi dopo un poco, e restai calmo, come accade nelle grandi disgrazie. Chiamai al soccorso per me e per mio padre, di cui ascoltavo la voce poco lontano; malgrado ogni sforzo, non riuscii da me solo a districarmi. Verso la mattina, fui cavato fuori da due soldati e steso su una barella all’aperto. Mio cugino fu tra i primi a recarsi da Napoli a Casamicciola, appena giunta notizia vaga del disastro. Ed egli mi fece trasportare a Napoli in casa sua. Mio padre, mia madre e mia sorella, furono rinvenuti solo nei giorni seguenti, morti sotto le macerie: mia sorella e mia madre abbracciate. Io m’ero rotto il braccio destro nel gomito, e fratturato in più punti il femore destro; ma risentivo poco o nessuna sofferenza, anzi come una certa consolazione di avere, in quel disastro, anche io ricevuto qualche danno: provavo come un rimorso di essermi salvato solo tra i miei, e l’idea di restare storpio o altrimenti offeso mi riusciva indifferente» .

Non è necessario, né opportuno, sottoporre i due testi a un confronto per evidenziarne le discrepanze, che balzano agli occhi di chiunque li legga l’uno dopo l’altro. Fra tutti i particolari che riporta Saviano, e che non corrispondono alla testimonianza di Croce, uno colpisce: non solo perché inventato dallo scrittore (licenza inaccettabile quando si parla di fatti realmente accaduti), ma improponibile in sé. «Per molte ore il padre gli parlò, prima di spegnersi. Gli disse: “ Offri centomila lire a chi ti salva”.

Perchè Saviano si inventa questa bugia? Una bugia enorme, anche perchè 100.000 lire del 1883 erano un tesoro, ma Saviano cosa ci vuole dire? Ci mostra uno che è disposto ad offrire una certa somma per essere liberato? In pratica nel messaggio Saviano ci vuole comunicare e imporre: «mazzette» allora per i terremoti, «mazzette» oggi, la storia si ripete e soprattutto si perpetuano i grandi mali del nostro Mezzogiorno, mali atavici dai quali non può essere immune nessuno di noi.
SOLO CHE E' UNA BUGIA INVENTATA.
Caro Saviano, mi dispiace, c’è anche chi non offre e non riceve «le mance e le mazzette» : questa è mistificazione della storia e della memoria.

sabato 5 marzo 2011

la vera dittatura

Tutti sappiamo che a Napoli 31 consiglieri avevano mandato a casa la Jervolino. Tutti sappiamo anche che il tutto è stato azzerato per un vizio di forma.
Ma, nel frattempo, la Jervolino era arrabbiatissima ed aveva denunciato “solo ai giornali” di una raccomandazione che il consigliere Benincasa le aveva chiesto ed ottenuto per sua sorella( nomina in un Consiglio di amministrazione in una partecipata).
In pratica, pur di stare attaccata alla poltrona del potere la Jervolino caccia fuori questa illegalità che lei stessa ha perpetrato più di un anno fa.
Ma Benincasa non sta zitto e replica “Iervolino credeva di avermi in sacco. Cosi’ non è. La mia è una situazione trasparente, Non credo di poter dire lo stesso di lei. Sa che mi è capitato di vedere curricula alterati per adeguarli alla funzione?"
Che dire?
Bella gente quella di sinistra. Bella gente la magistratura napoletana.
Per la Jervolino non esiste il rito abbreviato, e veramente non esiste neppure un’inchiesta.
Una città concussa con i magistrati? ………
Veramente questa notizia non appare neppure sui giornali LIBERI.
Una città concussa con i media?
Questa è la vera dittatura.

Ma, come si dice, al peggio non c'è mai limite, e qui sono tutti pronti ad applaudire il peggio del peggio: De Magistris

giovedì 3 marzo 2011

Tutti zerbini di un'ideologia

Qualcuno mi accusa che da un pò sto "in silenzio stampa".
Ma....cosa c'è da dire?
Sta andando tutto secondo copione.
E guai a dire la VERITA', alora sei un servo di Berlusconi.
Vogliamo parlare ad esempio della scuola pubblica? E allora parliamone:
C'è stato un grande sconcerto nell’opposizione tutta per la frase di Berlusconi relativa ai condizionamenti che alcuni insegnanti della scuola pubblica pongono in essere sui ragazzi e ragazzini.
Mi chiedo: ma loro che scuola hanno frequentato? e i loro figli? i loro nipoti? Non hanno mai riferito a casa di invettive contro Berlusconi?
Solo a me è capitato con tre insegnanti diversi addirittura ancora negli anni novanta?

C’era chi gli attribuiva la strage di Bologna e chi di essere un imprenditore arricchito chissà come e che non aveva assolutamente i mezzi intellettuali necessari per concorrere contro Prodi, che era un PROFESSORE (1996) quindi di default degnissimo di sedere a Palazzo Chigi.
Ma i condizionamenti non si fermano, come spera sempre l’opposizione, a Berlusconi, il satanasso di Arcore.
Purtroppo i guai ideologici che alcuni professori combinano sono ben più devastanti.
C’è chi giustifica l’operato delle BR, perchè quando si crede in qualcosa di giusto e sacrosanto è meglio gambizzare che uccidere proprio. C’è chi fa una testa tanta sulla shoa, sul nazismo, sul fascismo ma poi si scorda di dire che Stalin e Lenin erano dittatori sanguinari, tanto che se il pargolo torna a casa e sente dire queste cose ti alza il sopracciglio (a insegnare l’alzata di sopracciglio sono tutti eccellenti) e ti dice: “Ma a noi non ce l’ha detto la prof, non è che tu lo dici perchè voti Berlusconi?”. Al che tu chiedi cos’erano Stalin e Lenin, e il cucciolo va in panico, perchè mentre sa tutto dell’ascesa al potere di Benito e Adolf, frugando nella memoria gli manca un tassello fondamentale: da dove arrivavano Stalin e Lenin? Cos’ha fatto Stalin a parte entrare da liberatore a Berlino? Già, forse era a capo di un grande paese, ma come lo governava? Nebbia. Bambino sperduto nella propria ignoranza trasmessagli scientemente da un’imbecille professore che preferisce formare a modo suo anzichè utilizzare la Storia. E che dire delle foibe? Io stesso ne ho appreso l’esistenza ben dopo la scuola dell’obbligo. Colpa mia? Forse, ma è difficile andare a imparare qualcosa che nessuno ti ha detto esista. E’ il primo tassello del plagio ideologico: ti tengo nell’ignoranza sulle cose che non mi piace si sappiano in giro.

E come non parlare dei libri di testo?
Avete mai aperto un libro di testo dei vostri figli o nipoti?
Il più delle volte i testi di Storia seguono il pensiero del prof imbecille di cui ho detto poco fa: nazifascisti cattivi, comunisti liberatori e fighi perchè vestono di rosso e sono rivoluzionari. Ma per i libri di testo i danni si propagano anche alla tecnologia: insegnare cos’è il nucleare non va bene, secondo loro. Bisogna spiegare che il nucleare è caccabrutto. Come funziona è già un argomento avvolto nel mistero. Si usa l’uranio, che è caccabrutto, ci sono nuvolette verdi che aleggiano intorno alla centrale. E non va bene.
Invece quando si parla di eolico e solare è il trionfo del sole che ride, prati in fiore e bimbi sorridenti.
Niente, come dice Sgarbi, paesaggi storici stuprati da simboli fallici, niente distese di pannelli solari su un campo fertile che avrebbe potuto essere utilizzato in altro modo.

Ma se dici che nella scuola pubblica si fa ideologia, spesso contro i convincimenti della famiglia, sei un Berlusconi qualunque, e allora, come sempre, tutti in piazza a protestare!

A proposito di novità, Bersani ne ha detta una mai sentita prima: Berlusconi si deve dimettere.