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martedì 13 settembre 2011

Taglio e Cucito

Parto dalla conclusione:
La Camusso dice un sacco di idiozie, Bersani non dice niente (come al solito), Di Pietro inanella referendum (per grattare soldi) ed il governo fa male il suo mestiere.

Prendiamo la tragedia che le nuove generazioni non avranno pensione; questa storia è vera ma così come viene esposta viene utilizzata solo per incutere paura; infatti le pensioni sono subordinate ai contributi. I contributi si materializzano col lavoro; ecco l’inghippo: IL LAVORO. Il problema drammatico è il lavoro che oggi manca e non le pensioni che mancheranno domani.
Credo che ci sia una forma di “impazzimento” collettivo nel preoccuparsi per le pensioni di domani anzichè per il lavoro di oggi. Se il dibattito, la spinta della politica si concentrasse sul tema del lavoro che non c’è oggi, quindi per crearlo SUBITO, il discorso delle pensioni di domani sarebbe sanato alla radice. Perchè la pensione vede luce col lavoro, e non viceversa. E invece tutti sparlano delle pensioni di domani.

Io non sono un economista, ma da persona equilibrata penso che tagliando le spese dello Stato si sostiene lo sviluppo, che abbassando le tasse e l’Iva si crea economia e s’incoraggiano gli investimenti, si crea lavoro e si fomenta pil.

Perchè il governo fa invece l'esatto contrario? Forse perchè sono i tecnici delle banche europee a dettare le regole alla politica degli Stati? Più che regole mi sembrano ricatti; se non fai il bravo, se non dici signorsì non ti compro i titoli. Se non ti compro titoli fai la fine della Grecia.
Ma per non fare la fine della Grecia occorre sanare il bilancio SUBITO. Per sanare il bilancio occorre evitare spese superflue e parassitarie. Ma il governo, è sotto ricatto dei banchieri europei: il bilancio va sanato SUBITO ed il governo deve fare CASSA. L'aumento dell'iva è solo uno strumento per fare cassa SUBITO ed accontentare i tecnici europei.
Questo atteggiamento farà molto male al Paese, perchè le aziende l'iva la scaricano dalle tasse, e l'aumento lo pagheranno solo i consumatori.
Dalla manovra mi aspettavo invece TAGLI, TAGLI, TAGLI.
A proposito di TAGLI, da anni, Sindaci, Presidenti di Provincia e Regione contestano i tagli ai trasferimenti loro destinati. E, puntualmente, sottolineano come, per effetto degli stessi, essi non potranno erogare servizi essenziali alla popolazione.
Ma....per sapere come stanno veramente le cose è sufficiente prendere in considerazione uno studio elaborato dalla Cgia di Mestre; dal quale emerge come la spesa delle Regioni, dal 2000 al 2009, sia cresciuta in media del 75% (con punte del 143,7, come in Umbria), a fronte di un aumento dell’inflazione del 22,1.
E allora?

giovedì 8 settembre 2011

Il Trombone

Gli ingenui che, prendendo per oro colato le esternazioni del sindaco de Magistris, immaginavano di vedere, all’inizio del mese di settembre, la partenza della raccolta differenziata e l’inizio delle “crociere della munnézza “ sono rimasti delusi. Erano pochi, in verità. Tutti gli altri erano ragionevolmente convinti che le cose non fossero così semplici come le immaginava il sindaco, il quale è tuttora alla ricerca dei soldi necessari, da lui stesso improvvidamente bloccati presso l‘Unione Europea. La Germania, d‘altra parte, si è accorta che la munnèzza napoletana è troppo sporca per i suoi impianti e, quindi, il programma di esportazione via mare è rimasto in standby.
Ma passiamo alle chiacchiere.
Ha fatto scalpore la pubblicazione di un book, nel quale Luigi de Magistris, rispondendo alle domande dell’intervistatore, rivela appieno la propria straripante personalità.
Il nostro sindaco ha affermato, fra l’altro, che Napoli è diventata una città sicura, ben più di Bruxelles ove scippi e rapine sono innumerevoli. Il primo cittadino della capitale belga ha avuto una reazione indignatissima, esaltando i successi della sua amministrazione in materia di sicurezza. Perplessi, invece, i napoletani che conoscono bene la propria situazione.
Fra i numerosi commenti all’instant book c'è stato quello di Giampaolo Pansa, intitolato “Trombone”: in realtà il volume conferma soltanto l’esuberanza del personaggio.
In qualcosa, intanto, la nuova amministrazione è già allineata alla precede: il flop della reclamizzatissima Coppa America. Nel 2003 Valencia fu ragionevolmente preferita a Napoli per le finali; oggi Venezia è preferita per qualche modesto turno eliminatorio.
Il nostro sindaco aveva speso molto fiato su questa Coppa America, come su un’ipotizzata visita personale di Obama. Lasciamo da parte l’inquilino della Casa Bianca, la cui popolarità è in rovinoso calo, (per cui egli non è più degno di confrontarsi con Giggino nostro). Le probabilità che una regata si svolga nel nostro Golfo sono davvero al lumicino. Le ragioni sono ovvie ed erano già palesi ab initio. Il Golfo è sempre bello e sarebbe un eccezionale campo di gara, ma mancano le strutture, manca l’organizzazione, manca la sicurezza. Il buon Dio, insomma, ha fatto la sua parte, gli amministratori locali non la fanno da decenni.
Il sindaco de Magistris, vista la malaparata, ha detto che, in fondo, si trattava di una manifestazione di poca importanza, smentendo le sue precedenti affermazioni. Qualche commentatore malevolo ha ricordato la favoletta della volpe e dell’uva.
Allegria, comunque! Un primato, che emerge dall’instant book, lo abbiamo davvero: quello del sindaco più bello e che più piace alle donne. Io credo che dovremmo sfruttare questa ricchezza per promuovere un intenso afflusso femminile dall’estero, che metta rimedio alla situazione fallimentare di quello che fu il fiorente turismo cittadino. Fra tanti flop speriamo che la nuova amministrazione conduca in porto almeno quest’iniziativa!

giovedì 1 settembre 2011

E noi, tutti zitti ...

Una volta esaurito l'«oro di Mosca», i vertici del Pci-Pds furono del tutto immuni dal morbo delle tangenti? Boh! Chi lo sa!
Tutte le indagini si sono sempre concluse con un nulla di fatto, ...... o meglio si sono concluse con il fatto che l'inquirente di turno è diventato onorevole, ministro o sindaco. E noi, tutti zitti.

sabato 2 luglio 2011

Pisapippa TACE

Qualcosa non va a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano: Giuliano Pisapia sa qualcosa dei cinque dipendenti a tempo determinato che secondo molti non hanno alcuna qualifica professionale adeguata per ricoprire le mansioni a loro assegnate, e si sarebbero segnalati solo per il particolare impegno profuso in campagna elettorale a sostegno del candidato vincitore? In sostanza, gli assessori di Pisapia – principalmente quelli del Partito Democratico, Pierfrancesco Majorino e Pierfrancesco Maran – hanno assunto a chiamata diretta con contratti di consulenza dei propri collaboratori di staff elettorali, assegnandogli mansioni di discutibile importanza.
Dunque, nei giorni scosi s’era visto il video di Davide Corritore che giustificava i licenziamenti dei dirigenti, (il vento era cambiato) e s’era sentito dire che è tempo di valorizzare le risorse interne.
Ma nella stanza accanto, come se niente fosse, tutto continuava come prima. I nuovi assessori, si scatenavano nell’assunzione dei loro portaborse. Chi ha cammellato in campagna elettorale viene premiato con soldi pubblici, come da copione, come si usava in Italia dagli anni della Dc e del Psi, come PISAPIA diceva che non si sarebbe più visto a Milano.

DELIBERA G.C. Assunzione a tempo determinato con contratto di lavoro subordinato ai sensi dell’art. 90 del D.Lgs. 267/2000 all’interno della Segreteria dell’Assessore Politiche Sociali e Servizi per la Salute, Pierfrancesco Majorino del Dott. Palazzo Cosimo, in qualità di funzionario dei Servizi Amministrativi – Categoria D posizione economica 3. Spesa annua di EURO 64.310,00 per quanto riguarda l’esercizio in corso, si determina una spesa complessiva di EURO 31.650,00. Immediatamente eseguibile.
Le competenza di Palazzo sono: presidente del circolo Vigentina del PD.

DELIBERA G.C. Assunzione a tempo determinato con contratto di lavoro subordinato ai sensi dell’art. 90 del D.Lgs. 267/2000 all’interno del Gabinetto del Sindaco, della Dott.ssa Sarfatti Caterina in qualità di Istruttore Direttivo dei Servizi Amministrativi Categoria D posizione economica 1. Spesa annua di € 40.500,00. Per quanto riguarda l’esercizio in corso di € 19.940,00. Immediatamente eseguibile.
Le competenze di Caterina Sarfatti sono quelle di esserre omonima con Riccardo Sarfatti, già candidato del Pd al Comune di Milano.

DELIBERA G.C. Assunzione a tempo determinato con contratto di lavoro subordinato ai sensi dell’art. 90 del D.Lgs. 267/2000 all’interno della Segreteria dell’Assessore Mobilità, Ambiente, Arredo Urbano, Verde, Pierfrancesco Maran, del Dott. Bisignano Antonio in qualità di Istruttore Direttivo dei Servizi Amministrativi – Categoria D – posizione economica 1. Spesa annua di € 42.640,00. Per quanto riguarda l’esercizio in corso si determina una spesa complessiva di € 20.990,00. Immediatamente eseguibile.
Ad Antonio Bisignano, attivista di Changemilano senza alcuna specifica competenza, il competentissimo assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran offre 42.640 euro, senza una chiara motivazione (quindi portaborse di fatto).

ecc. ecc.

Come spiegare a chi ha creduto nel vento nuovo a Palazzo Marino l’assunzione di 6 esterni tutti nel giro di partiti e comitati che hanno portato all’elezione dell’attuale sindaco?
Come giustificare queste assunzioni davanti alle centinaia di precari storici del Comune che han già chiesto al Sindaco e all’assessore Tajani un incontro per chiedere rassicurazioni sul loro futuro?
“La domanda è: che fine ha fatto la promessa di valorizzare le risorse interne del Comune? Possibile che tra 15.000 dipendenti comunali non si trovasse qualcuno a ricoprire queste sei cariche?”. E soprattutto, Giuliano Pisapia approva queste nomine? Se ne dissocia? Gli sono state “imposte” dagli equilibri politici? Una parola di chiarezza a questo punto sarebbe opportuno, ma Pisapippa tace.

domenica 26 giugno 2011

Una certezza ed un dubbio

Sull'arresto di Lele Mora c'è una certezza ed un dubbio.
Di che si tratta? Ecco:
Lele Mora è finito in prigione per bancarotta fraudolenta, spariti 8,4 milioni di euro.
Mora ha chiesto ai Finanzieri: «”Vi chiedo soltanto una cortesia, possiamo andare via prima che arrivino i fotografi e le televisioni?”.
Il problema, però, è che nello stesso momento il Corriere della Sera on-line titolava: «Bancarotta fraudolenta: ordine di arresto nei confronti dell’imprenditore dello spettacolo Lele Mora.vLa Finanza lo sta eseguendo».
Ed ecco la certezza: il Corriere era informato ‘minuto per minuto’ dell’evolversi della situazione.
Ed ecco il dubbio: se Mora ha sbagliato, è giusto che paghi, però… c’è un però. Non vorremo che questo arresto ‘poco spettacolarizzato’ altro non fosse che il tentativo di costringere il testimone Lele Mora a confessare qualcosa di “compromettente” (naturalmente contro l’imputato Berlusconi) nel processo sul caso Ruby.
Di fronte ad una bancarotta di queste dimensioni, l’imprenditore rischia parecchio. Non vorremmo che, alla fine, Mora dovesse essere messo in condizione di scegliere tra il rimanere un bel po’ nelle patrie galere e il “confidare” quel che qualche inquirente vuol sentir dire.
E' questa la Repubblica delle Procure?

La Repubblica delle Procure

Quando lo Stato s’impiccia di quel che fanno e di che cosa si dicono tra di loro i cittadini, i cittadini diven­tano sudditi e lo Stato diventa una tirannia. Quando la segretezza delle comu­nicazioni private è sistematica­mente violata e la loro registrazio­ne è pubblicata dai giornali e tra­smessa da radio e tv, il potere pubblico si trasforma in potere totalitario.
Non c’è obbligo di azione penale che possa mini­mamente giustificare il romanzo a puntate degli origliamenti che in Italia, e solo in Italia, si scrive e si pubblica ogni giorno.
Anzi, la Costituzione impone la tutela della segretezza del­le comunicazioni, salvo eccezioni precise e penalmente legittimate. E allora, perchè succede?
Perchè l’origliamento abusivo travestito da azione legale, con la pubblicazio­ne spensierata sui giornali o la tra­smissione via etere di conversazioni private, non viene punito?
Siamo arrivati alla Repubblica delle Procure, un sistema che travolge persone e funzioni a prescindere dagli esiti del­le indagini e dei processi, e riserva la gogna preventi­va al cospetto dell’opinione pubbli­ca.
Chi potrebbe fermare questo REATO (già previsto dalle attuali leggi) è il CSM ed il Presidente della Repubblica. ENTRAMBI TACCIONO.
Eppure la questione non riguarda affatto la sola maggioranza di governo. Infatti, chi ha impedito alle cooperative di sinistra di «avere una banca»? Le intercetta­zioni. Chi ha stroncato la carriera poli­tica del leader forte del centrosini­stra, Massimo D’Alema? Le intercetta­zioni. Chi fece cadere il malandato go­verno dell’Unione presieduto da Ro­mano Prodi? Le intercettazioni.
In tutti i casi il risultato non è stato l'esito di un processo, ma solo la pubblicazione preventiva delle intercettazioni.
Napolitanooooooooooooooooooo, Scetate.

sabato 25 giugno 2011

De Magistris ha già scassato

E' giunta l'ora, caro Sindaco De Magistris, di fare, agire, senza esitazioni. Soprattutto non e' il momento produrre i soliti piagnistei, le solite litanie gia' sentite troppe volte per il passato: la camorra, i bastoni tra le ruote, le ripicche del Governo, gli ostacoli da parte di chi ha perso le elezioni.
E' arrivato il momento di darsi subito una mossa, di trovare soluzioni per liberare Napoli dalla spazzatura, da una vergogna che dura ormai da troppo tempo. Non era questo che dicevi nella campagna elettorale?
Ora mostri cenni di incertezza, di smarrimento. Solo pochi giorni or sono, avevi urlato a tutti il fatto di "avere scassato", di aver ottenuto un successo al di sopra di qualsiasi previsione.
Il problema e' napoletano, lo dovete risolvere da soli. Con un po' di orgoglio, di amor proprio, che avete perso.

Ricordo ancora quando straripò l'arno. Tutti, tutti i fiorentini a zappare il fango; poi arrivarono gli aiuti. A Napoli finanche Napolitano sollecita Berlusconi e De Magistris dice che ora la responsabilità è di Berlusconi.
NAPOLITANOOOOOOOOOOO, se l'unica soluzione è quella di portare la monnezza a casa degli altri, a cosa servono Sindaco De Magistris, Provincia Cesaro, Regione Caldoro?
Se i napoletani la tassa sui rifiuti la pagano al Comune perchè la loro monnezza deve andare fuori dalla Campania?
Napolitanooooooooooo, se tu fossi il presidente dei Napoletani lo potrei pure capire, ma .... sei il presidente degli italiani, TUTTI.
E sei anche presidente del CSM, ma non ti indigni che tutte le intercettazioni passano dalle procure ai giornali. Lo sai che è REATO? E allora perchè taci? Secondo me hai bisogno di un buon otorino perchè hai un serio problema di udito all'orecchio sinistro.

PS questo post trae spunto da un bel post del mio amico Angelo http://nonsolonapoli.blogspot.com/2011/06/de-magistris-datti-una-mossa.html

martedì 21 giugno 2011

Io non ho voglia di aiutare la Grecia.

A proposito di austerity, di riforme e di tagli, da dove potrebbe iniziare la Grecia per guadagnarsi i nuovi aiuti promessi dall'Europa entro la metà del mese prossimo?
Non c'è che l'imbarazzo della scelta. Basti dire, come già sanno tutti, che di 4,2 milioni di lavoratori (poco più di un terzo della popolazione totale) ben 750 mila sono dipendenti dello Stato. Anche se poi si viene a sapere, tanto per fare un esempio, che in Grecia alcuni dipartimenti dell'Amministrazione pubblica vantano un sicuro primato mondiale, ben 50 autisti per ogni auto blu. Ecco, incominciamo da qui, verrebbe da dire.
Certo anche loro dovranno pur mangiare, ma che fanno durante il giorno? Probabilmente si incontrano alla bocciofila con i giardinieri dell'ospedale Evagelismos, uno di più grossi e importanti di Atene. Di fronte al grosso edificio che ospita malati e reparti vari c'è un giardino con qualche pianta e aiuola. I maligni dicono che ci sono sì e no quattro arbusti. Forse è esagerato ma non si tratta sicuramente del Central Park di New York. Ebbene, perché le aiuole sian sempre fiorite e gli alberi ben curati, l'amministrazione pubblica ha assunto 45 giardinieri, sempre pronti a intervenire per tagliare una foglia di qua o estirpare afidi e cocciniglie di là. E questo, è bene sottolinearlo, nonostante l'ospedale chiuda regolarmente i suoi esercizi annuali in rosso.

Non saranno stati 45 giardinieri a mandare in rovina la Grecia e nemmeno quelle 40mila pensionate che ricevono mille euro al mese a vita solo per essere figlie nubili di funzionari statali deceduti. Ma sia ben chiaro che chi ha già il vitalizio, mica gli vien tolto, i diritti acquisiti non si toccano.
Né si toccano i diritti di quelle 600 categorie professionali, di "professioni stancanti", che vanno in pensione a 55 anni se sono uomini, a 50 se sono donne. Si parla di parrucchieri, perché sforbiciare non è facile, musicisti di strumenti a fiato, perché suonare il piffero mica è da tutti, o presentatori televisivi.
Mica si parla di minatori. Il guaio è quando muore il congiunto e non si percepisce più il suo prezioso vitalizio. Ma anche qui c'è il rimedio. Almeno 4500 degli sfortunati si sono, fortunati loro, dimenticati di comunicarne il decesso cosicché hanno continuato a percepire i 16 mila euro che spettavano al defunto. La memoria l'hanno ritrovata solo quando lo Stato si è risvegliato dal letargo e ha ritrovato un po' di dignità: «Stiamo investigando su 9 mila centenari che percepiscono la pensione» disse a inizio giugno il ministro del Lavoro Luka Kasteli. Forse qualcuno di loro è morto, aggiunse.
Ma allora dove tagliare? Si dice, per tornare agli ospedali, che il materiale comprato dagli istituti greci costi 400 volte quello comprato da quelli britannici. Eppure non risulta che nelle sale operatorie di Atene si usino bisturi d'oro. E non solo gli ospedali, lo stesso vale per altri istituti e uffici.
Ne esiste uno, ad esempio che funziona ininterrottamente dall'inizio del secolo scorso, nato per sorvegliare le meraviglie del lago Kopais. Percepisce fior di euro dallo Stato ogni anno. Peccato che il lago Kopais si è seccato nel 1930 e da 81 anni di meraviglioso c'è soltanto l'ozio di chi lavora in quell'istituto.
Sarà che un greco su quattro non paga un centesimo di tasse. Sono calcoli dello stesso ministero greco del Lavoro. E allora che si fa? Il taglio del 20 per cento degli stipendi dei funzionari, quello del 10 per cento delle pensioni di anzianità, l'aumento delle tasse. Tutto inutile. Qui non c'è da riformare la Grecia, ma rifarla da capo, partendo dai greci stessi.
Perfino gli allibratori la danno già per spacciata. La Stan James paga il "sì" al default greco 1,22, contro il 3,75 del "no". Il fallimento è dato a 2, mentre l'uscita dall'euro è pagata 2,25.
Io non ho voglia di aiutare la Grecia.

giovedì 16 giugno 2011

Si Si Si Si

Dedicato agli elettori che hanno votato SI al referendum sull'acqua.
Per quanto riguarda la cosiddetta "acqua pubblica", da una parte si raccoglievano firme per abrogare il Ddl Ronchi, e dall’altra il PD presentava una proposta di legge di eguale contenuto.
Eccola:
Disegno di legge n. 2462 (“Disposizioni per il governo della risorsa idrica e la gestione del servizio idrico integrato”, 18 novembre 2010), sottoscritto da molteplici esponenti del Pd, tra cui la Finocchiaro e Ignazio Marino.

Articolo 9:
“(Affidamento e revoca della gestione)
1. L’Assemblea d’ambito, nel rispetto del principio di unitarietà, efficienza, efficacia ed economicità affida la gestione del servizio idrico integrato secondo le disposizioni in materia di servizi pubblici locali. L’erogazione del servizio avviene secondo le discipline di settore e nel rispetto della normativa dell’Unione europea, con conferimento della titolarità del servizio:
a) a società a capitale interamente pubblico (…).
b) a società a partecipazione mista pubblica e privata (…).
c) a società di capitali individuate attraverso l’espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica nel rispetto dei principi del Trattato che istituisce la Comunità europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità (…)”.

Praticamente nè più nè meno di quanto prevedeva il cosiddetto decreto Ronchi che è stato abolito con il referendum.
Quindi, il problema c'è e va risolto, ma ...... Pur di eliminare Berlusconi, il PD & Co. stanno creando danni incalcolabili al Paese.
Nel merito dei referendum è uscita una sola verità: le fasce meno abbienti della popolazione saranno sottoposte, da qui ad un triennio, ad un bel salasso fiscale. Mancano all’appello, infatti, 64 miliardi di euro per fare improcrastinabili investimenti nel settore idrico; e, siccome s’è voluto rinunciare all’apporto dei privati, che quell’onere economico si sarebbero accollati, questi soldi andranno reperiti in altra maniera, ovvero al solito modo: aumentando le tasse.
D’altra parte, “nessun pasto è mai gratuito” e a pagare è sempre e solo il contribuente.
L'alternativa è fare la fine della sicilia, leggetela: acqua a giorni alterni con cisterne ed autobotti.
Fino a che punto ci dobbiamo far male?
http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/161986/

martedì 14 giugno 2011

Riparare urgentemente

La maggioranza degli italiani non vuole il nucleare, non vuole una migliore e più razionale gestione della rete idrica, non vuole che venga ripristinato l’istituto dell’immunità parlamentare. Bisogna prenderne atto. Altro non c’è da fare.
Come fai a dire che gli elettori non hanno capito? Loro hanno capito benissimo: in pratica gli elettori hanno mandato un messaggio ultimativo a Berlusconi, al suo governo, al centrodestra. Non ci si può nascondere dietro un dito.
Il governo Berlusconi sta deludendo le aspettative e, se non cambia qualcosa, l’orizzonte è quello di una devastante sconfitta alle prossime politiche che tra l’altro sembrano sempre più probabili anche prima della scadenza naturale del mandato.
Per la mia modesta opinione gran parte delle difficoltà di questo governo sono dovute a due cause: un appannamento pesante dell’immagine del Cavaliere ed il mancato rispetto del programma soprattutto sui temi economici.
Non si sarebbe infatti arrivati al 56, 57% dei votanti al referendum senza alcuni elettori del centro destra, i quali si sono amaramente resi conto che la politica fiscale tremontiana non si discosta affatto da quella di Visco. Indifferente alle necessità di crescita e alle richieste delle pmi, degli artigiani e dei professionisti bada solo a rientrare nei parametri europei, fregandosene del programma liberale che il Pdl aveva presentato in campagna elettorale. Si, va beh, c'è stata la crisi, ma ci manca solo la "patrimoniale" e direi che tra Tremonti e Visco non c'è differenza.
Mi rendo conto che i margini di manovra sono limitatissimi, ma occorre RIPARARE URGENTEMENTE. Altrimenti: FORA DI BAL.

Io sono la legalità

Era maggio 2008, ed ogni sera andavano in onda le proteste antidiscarica nella zona di Chiaiano di Napoli. Tra molotov e autobus in fiamme Pietro Rinaldi, esponente del centro sociale napoletano Officina 99 e 5 manifestanti furono indagati per incendio, violenza o minaccia pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, furto.
L’inchiesta venne affidata a Giuseppe Narducci, che cercò e cerca ancora di dimostrare, finora senza successo, la connivenza tra elementi della camorra e manifestanti.
Ora succede che quel Rinaldi è consigliere di maggioranza e Narducci è assessore della giunta De Magistris.
Riporto l'opinione di Rinaldi, secondo il quale il neosindaco, nominando Narducci, starebbe facendo un favore a tutti gli indagati sulle violenze di Chiaiano: “Narducci andrà in aspettativa e magari il carteggio dei nostri processi passerà ad un magistrato meno carogna.”
Eccolo il ritratto di certi elettori che hanno reso possibile l'impresa di De Magistris. Sono i manifestanti a tempo pieno, gli alternativi al sistema che criticano e sparano a zero senza avere idee, né proposte realizzabili.
Per non parlare di Narducci; C'è un codice etico dei magistrati, l'art. 8, questo codice dice che chi esercita in una città non può diventare assessore nella stessa città. E allora perché questa regola non vale per Narducci? Si, va beh, De Magistris dice che un codice etico non è una legge, Complimenti! E tutte le tirate sullo spirito pubblico, sull'impegno civico, sul buon esempio da dare ai distruttori della legalità? Tutte chiacchiere? Stiamo parlando, ricordo, del codice etico dei magistrati, non di quello degli allevatori di polli!
Ma De Magistris non è quello che andava per le strade di Napoli a dire: "io sono la legalità"?
Napoletaniiiiiiiiii: va fatt fess.

martedì 31 maggio 2011

Le bugie hanno le gambe corte

Il senso del fenomeno è che l’Italia è scontenta e Napoli addirittura esasperata.
I napoletani non hanno votato tanto per De Magistris quanto per “il diavolo”.
Hanno totalmente perso la fiducia sia nel centro-sinistra sia nel centro-destra. Votare per un ex magistrato peggio che chiacchierato, dalle pratiche e dalle idee discutibili, è un segno di disperazione.
Ma, comunque, De Magistris è stato bravo. Le sue parole hanno sorpreso ... "sono indipendente dai partiti e dagli apparentamenti". E' più facile sorprendere che realizzare in concreto. Infatti, dopo il risultato delle elezioni ha fatto due cose:
1. la prima cosa che ha detto è che offrirà la presidenza del consiglio comunale a Pasquino. Chi è Pasquino? E' stato il candidato a sindaco di Napoli al primo turno per il Terzo Polo, (Api, Udc, Fli) ed ora la personcina Indipendente, DEVE pagare pegno.
Gigì, ccà nisciun è fess: Tu Sei Uguale agli Altri.
2. La seconda cosa che ha detto è che ha telefonato a Napolitano. Come come?
Da che mondo è mondo è il presidente della repubblica che telefona ai neo-sindaci per augurare loro buon lavoro. Com'è che De Magistris, super-indipendente, telefona a Napolitano? Boh? La cosa è strana e .... diventa ambigua quando poi anche Pisapia da piazza Duomo a Milano dice "ho telefonato a Napolitano e l'ho ringraziato per i consigli"

Mi fermo qui, perchè dovrei scrivere dei poteri e dei limiti del presidente della repubblica, e .... non è il caso. Forse Pisapia e De Magistris erano troppo euforici ed hanno detto entrambi una bugia. Ma .... nessun giornale l'ha notata.

domenica 22 maggio 2011

De Magistris: La valutazione del Consiglio giudiziario

Raramente faccio copia-incolla ma, in questo caso non c'è nulla da commentare, è tutto scritto, nero su bianco, chiaro chiaro.
Chi vota de Magistris e fa finta di non sapere, non vuole il bene di Napoli
«Il dato certo è che il dr. De Magistris è del tutto inadeguato, sul piano professionale e sul piano dell’equilibrio e sul piano dei diritti delle persone solo sospettate di reato,a svolgere quantomeno le funzioni di pm».
«Le tesi accusatorie sono cadute spesso per errori evitabili ed evidenziati dall’organo giudicante », «Sono emersi rilievi negativi per l’anomalia di molti provvedimenti adottati. I procedimenti di rilevante impatto sociale hanno trovato clamorose smentite», «Il rapporto statistico indagini/giudizio lascia emergere un’anomalia, poiché numerosi procedimenti non hanno condotto a nessuna fondatezza. Non solo: nei provvedimenti si configurano violazioni manifeste di legge (addirittura diritti costituzionali), ovvero si radicano prassi senza alcun fondamento normativo, come in materia di intercettazioni».

LA CONCLUSIONE DEL CONSIGLIO FU CLAMOROSA: «Giudizio finale negativo. Le voci capacità e preparazione presentano profili di evidente deficit», «gravi vizio lacune; tecniche di indagine discutibili; procedimenti fondati su ipotesi accusatorie che non hanno trovato conferma, attività carente dal punto di vista dell’approfondimento e della preparazione». Il Consiglio giudiziario, oltretutto, aveva preso in esame solo il periodo 2002-2008 e aveva quindi tralasciato i devastanti buchi nell’acqua fatti da De Magistris a partire dal 1996, quando gli addetti ai lavori, a Catanzaro, cominciarono a soprannominarlo «Gigineddu flop».


L'attuale successo di popolo di de magistris non fa altro che confermare un vecchio adagio noto a santoro, grillo, di pietro: ai maldicenti non mancano mai ascoltatori.

sabato 21 maggio 2011

Current TV: E' solo una questione di soldi

Ma cosa succede? Santoro ospita Al Gore ad Annozero e, da quello che dice si capisce che Sky Italia non vuole rinnovare il contratto a Current TV, si capisce che c'è lo zampino di Berlusconi, e si chiede che tutti gli italiani scrivano a sky per fargli modificare la sua decisione.
Peccato che non sia vera nessua delle parole che ho sentito ad Annozero.
Tom Mockridge, ad della sky italia, HA PRECISATO, PER ISCRITTO:
A Sky Italia abbiamo stima per Current TV e per Al Gore. Per questo motivo lo scorso 13 maggio abbiamo fatto al suo socio, Joel Hyatt, un'offerta per continuare ad avere Current per altri tre anni su Sky (vedi allegato). Non corrisponde dunque affatto al vero che Sky abbia deciso unilateralmente di cancellare il canale".
"Purtroppo la Current TV ha deciso di non accettare la nostra offerta e ha chiesto invece di avere il doppio di quanto Current percepisce attualmente, una cifra che arriva ad essere vicina a 10 milioni di dollari. Si tratta di una richiesta decisamente troppo alta, specie in relazione alle recenti performance del canale.
Al Gore ha diffuso dati assolutamente inesatti sull'audience del canale, sostenendo che un abbonato di Sky su due guarda Current una volta la settimana.
La realta', purtroppo, e' assai diversa: i dati Auditel dicono che solo un abbonato di Sky su 25 ha guardato Current almeno per 10 minuti in una settimana nel corso del 2011. Lo share del canale e' dello 0,03% su media giornaliera e dello 0,02% in prima serata con una media giornaliera di 2.959 telespettatori, come rilevato da Auditel nel 2011.
Si tratta di dati in calo del 20% sulla media giornaliera e addirittura del 40% in prima serata, se comparati al 2010. Se il canale avesse raggiunto l'obiettivo di 4500 telespettatori medi giornalieri, concordato nel contratto, la partnership sarebbe stata rinnovata automaticamente per ulteriori due anni"

Quindi? il fatto che Berlusconi abbia promesso a sky altre frequenze nel caso scaricasse Current TV è una fandonia, la solita balla di sinistra (che, ricordiamolo, non è la macchina del fango), ma qui si tratta solo di ottenere maggiori SOLDI.
E suvvia, italioti, è una giusta causa, aiutiano Al Gore.

"Quanto al resto -afferma Mockridge- sono sciocchezze: ho dovuto cercare su Google il nome di Keith Olbermann perche' non sapevo chi fosse. La decisione di non rinnovare il contratto con Current quindi non e' dovuta ad alcuna cospirazione politica: si tratta semplicemente di una trattativa economica, che ho gestito io con la mia squadra in Italia. Non ho mai parlato con Rupert Murdoch di nessuno di questi temi. E Silvio Berlusconi -aggiunge- non ha mai promesso a Sky nessuna frequenza digitale terrestre se ci fossimo liberati di Al Gore. Sfortunatamente Al Gore in Italia non e' cosi' rilevante".

VERGOGNA

Marcello Dell'Utri è stato condannato dalla Corte d'appello di Palermo a sette anni e mezzo di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, e questa condanna sarà definitiva se essa sarà confermata dai giudici di Cassazione. (come già avvenuto per Totò Cuffaro).
Sulla condanna di Dell'Utri pesavano due macigni: uno era per calunnia, e l'altro per estrosione.
Ora succede che Dell'Utri viene assolto da entrambe le imputazioni perchè i fatti non sono proprio esistiti. Attenzione, non perchè estraneo ai fatti, ma perchè i fatti non sono mai accaduti. Nulla, nulla di nulla. Tutta un'invenzione a cui i pm hanno dato credito.
E adesso Dell'Utri SPERA che la Cassazione annulli anche l'imputazione pazzesca di concorso esterno in associazione mafiosa.

Si potrebbe dire: giustizia è fatta. Ma non è così.
Per 11 lunghi anni, giornalisti e giornali hanno scritto tanto su Dell'Utri che oggi dire Dell'Utri si identifica con il termine mafia.
E adesso? Tutto apposto così??
Eh no... non vale!
E' stato infangato, disonorato, umiliato un uomo per oltre 11 anni...
Peter Gomez su Il Fatto, Deraglio su Repubblica, Travaglio da Santoro, Ciancimino da Ingroia, Brusca nei tribunali hanno sempre sostenuto che Dell'Utri era lo zampino della mafia in Forza Italia.
Chi paga il conto ora?
E ora che escono connessioni con Ciampi, Conso e Mancino tutti zitti! VERGOGNA!

Acqua: togliamo la polpetta dal piatto dei politici

Dell'acqua bisognerebbe parlarne di più. Ci vorrebbe molta informazione in più di quella che riesce a passare sui giornali, in tv, anche su internet. Innazitutto è un bene indispensabile che utilizziamo ogni giorno. Poi ci sarà il referendum, che si semplifica nella privatizzazione dell'acqua e, nonostante questo non è che se ne parli un granché.
Quel poco che viene detto è che "privatizzare" significa regalare a un privato le chiavi di accesso a un bene essenziale in modo che questo ci possa lucrare sopra.
Invece la questione è assai più complicata e, se si vuole prendere posizione ed esprimere una decisione, bisognerà pur capire, almeno un poco, che cosa c'è dietro tutta la questione dell'acqua.
Fermo restando che l'acqua è un bene pubblico, ci sono da gestire acquedotti, condotte, fogne, tutto quello che serve per la gestione dell'acqua.
Per questo ci sono delle società. Pubbliche o partecipate. Il nostro sistema idrico è ben al di sotto degli standard che un paese come l'Italia si aspetta dai suoi servizi pubblici. Servono investimenti ed una buona gestione.
Il fatto, al centro del referendum, è centrato su chi debba fare questi investimenti. Insomma, il pubblico o il privato?
Insomma, a noi serve un bravo idraulico e possiamo scegliere se lo dobbiamo assumere assumere e quindi affidarci a un servizio pubblico, ossia erogato da un'azienda la cui proprietà sia di un ente pubblico; oppure possiamo decidere di affidarci a un professionista privato a cui chiedo di soddisfare determinate esigenze e standard del servizio.
Se ci mettiamo in questa prospettiva forse riusciamo a far perdere valenza simbolica alla questione della privatizzazione. Ciò innanzitutto non implica il metter fine all'universalizzazione di un bene comune il cui accesso è un diritto inalienabile per tutti.
Ma si capisce benissimo che, se ci sarà una spesa di modernizzazione degli acquedotti, sia se essa fatta da privati, sia se essa è fatta da un ente pubblico, ci dovrà essere qualcuno che dovrà compensare questa spesa. Ed allora siamo al problema vero: la spesa va pagata in bolletta da tutti quelli che utilizzano l'acqua come avverrebbe con l'investimento di privati, oppure va pagata da un aumento di una tassa comunale come avverrebbe se gestito dai Comuni?

Poi c'è un altro aspetto, non meno importante. Quante volte noi, miseri cittadini, ci siamo lamentiati e ci lamentiamo (inutilmente) perchè i politici "sistemano" i loro amici? Quante volte ci siamo lamentati che esistono "assunzioni a chiamata", cioè senza gara o senza valutare le competenze dei candidati?
E qual è il sistema che loro usano per sistemare gli amici? E' proprio quello di infiltrarli negli enti pubblici e nelle società partecipate.
Queste persone sono messe in quei posti non già per le loro competenze manageriali, ma solo perchè esse sono "persone signorsì" e faranno sempre quello che chiederà il politico che lo ha fatto sedere su quella poltrona. Nella fattispecie dell'acqua, il sistema finora in uso ci posiziona come i maggiori consumatori di "acqua confezionata" e tra quelli che sprecano (per mancata gestione delle condutture) il 47% dell'acqua disponibile.
Da qui nacque la norma che passa con la voce di "privatizzazione dell'acqua pubblica", che è una norma che obbliga i Comuni a mettere in gara i servizi pubblici locali in un certo modo. E' ovvio che questo dia fastidio ed è ovvio che non se ne parli. Anzi, si parla solo che con questa norma l'acqua sìcosterà di più. E' un'altra bugia; proviamo a capire qualcosa di più.
Prima del decreto Ronchi, oggetto del referendum, la legge offriva agli amministratori due possibilità: la gestione diretta un'azienda pubblica, oppure il coinvolgimento di un privato facendo una gara.
La nuova legge dice in sostanza che il comune deve in ogni caso fare la gara, ma a questa può partecipare anche l'azienda pubblica ed è l'amministrazione a scegliere il vincitore. Dove c'è una buona azienda pubblica sarà questa a vincere la gara.
Ma, chiunque investirà, sarà sempre vera l'equazione che la spesa deve essere bilanciata dai ricavi.
L'unica cosa vera è che verrebbero limitate, anzi tagliate, le opportunità che hanno i politici di INTRALLAZZARE.

giovedì 19 maggio 2011

Un buco senza ciambella

Molto interessante quello che si legge a Pag. 5 del programma di Pisapia.
"Occorre sperimentare soluzioni organizzative, misurando carico di lavoro,
efficienza e responsabilità, costruendo con il metodo della condivisione, un nuovo ambiente del lavoro pubblico per valorizzarne capacità, passione e competenza sia per la progettazione che per la gestione e il controllo di servizi ed azioni, con le conseguenti ricadute sul piano della contrattazione di secondo livello.
Per questo si devono limitare rigorosamente gli incarichi dirigenziali dall’esterno.
Questo è un interesse primario dei cittadini e in particolare di quelli che più hanno bisogno delle prestazioni pubbliche.
E’ un interesse del sistema economico perché migliora il rendimento generale del
sistema.
E’ un interesse per chi nel pubblico lavora oggi o vuole farlo domani
."

Come non si potrebbe condividere?
Come non si dovrebbe condividere?
Certo, le amminiustrazioni sono piene di gente capace ed è assurdo che si debbano pagare consulenze esterne all'amministrazione. Con compensi esagerati.

Tempo fa lessi la stessa cosa nel programma elettorale del "capo" di Pisapia, un certo Vendola, forse qualcuno lo conosce.
Risultato?
Ben 8 (record assoluto), LEGGESI OTTO sono gli assessori "esterni", consulenti che prendono parcelle d'oro per essere ASSESSORI.
Mai, tanto denaro è stato speso da una Regione per consulenze esterne.

Come la mettiamo? .......... sono posti di lavoro dati "agli amici" a botte di centinaia di migliaia di euro l'anno ognuno. E la meritocrazia?

martedì 17 maggio 2011

E' qui la festa?

Dov'è la festa?
Non nel Pdl.
E' inutile girarci intorno, Berlusconi ha avuto una sonora lezione. Capirne i motivi non è difficile:
1. è da un bel pò che si fanno proclami e non si fanno i fatti.
2. è da un bel pò che si parla dei problemi di berlusconi e si fanno passare per problemi degli italiani, che invece hanno altri problemi ben più seri.
3. non si capisce la guerra in Libia, l'acqua, il nucleare ...
4. che fine ha fatto la riduzione dei parlamentari e l'abolizione delle province?
Dunque: non si realizzano le cose promesse e si fanno cose non condivise nè sentite come importanti.
Non è nel PD.
Si, lo so che Bersani canta vittoria, lui è un politico e questo è il suo mestiere, ma ... a Milano emerge Pisapia (che non è PD), a Napoli emerge De Magistris (che non è PD, anzi ha fatto una campagna elettorale evidenziando di non essere del PD); in verità a Torino vince Fassino (che è del PD) con il 57% di preferenze e viene fatto passare come un successone ma, sempre in verità, le precedenti comunali a Torino le aveva vinte Chiamparini con la stessa coalizione ed aveva avuto il 66%. Quindi il PD perde una barca di voti, e questo è successo in tutti i comuni.
Dunque, Il PD scende, e di parecchio.
Non è nel terzo polo .
Il grande sconfitto si chiama Berlusconi, ma .... che fine ha fatto il Fli? quello che voleva costruire una nuova destra? A Napoli fa l'esploit e prende il 3,4% ma a livello nazionale galleggia tra l'1% ed il 2%. In sostanza, se Arcore piange, Montecarlo non ride.
E' inutile dire che neppure l'Udc ha avuto un sobbalzo, anzi, ( pensare quante balle ci hanno fatto credere i giornali di sinistra che, quando è iniziato il distinguo tra Berlusconi e Fini, strombazzavano che il terzo polo stava al 18%; tutte balle), e neanche Vendola.
Allora, dov'è la festa?
La festa, se così la vogliamo chiamare, è dalle parti di Grillo e dalle parti di de Magistris, due cioè che ci tengono a precisare di non far parte di nessun apparato politico. Due che hanno fatto una campagna elettorale CONTRO. Grillo contro tutti e De Magistris contro il PD.

Danimarca: Là dove non c'è la Consulta (che annulla le leggi)

Ecco invece un'altra notizia che difficilmente avrà risonanza sui media ufficiali perchè smentisce "l'eldorado" degli immigrati, confermando quello che noi brutti e cattivi "razzisti", diciamo da sempre: gli immigrati sono un buco in tasca, costano molto di più di quello che producono, ovviamente nella totalità.
Si perchè una buona parte di loro, non lavora, non trova lavoro, non ha voglia di lavorare, bisogna mantenerla, e in più, noi autoctoni siamo esposti a rischi per il nostro patrimonio e per la nostra persona e ciliegina sulla torta il degrado che sopraggiunge nelle zone prese di mira dagli immigrati, costringe i residenti a scappare, vendendo sotto prezzo la casa, dopo una vita di lavoro e sacrifici, per potersi, comprare il classico "tetto sulla testa".
La lieta novella arriva dalla Danimarca, dove calcolatrice alla mano, il governo si è fatto due conti analizzando costi e benefici delle politiche sull’immigrazione dell’ultimo decennio.
Scoprendo che il risparmio per le casse statali è stato di 5,1 miliardi di corone ogni anno. Dal 2001 il governo di centro-destra ha reso sempre più severe le leggi che regolano l’accesso degli stranieri, riducendo soprattutto il numero di immigrati provenienti da paesi non occidentali: il risultato è stato un risparmio complessivo di oltre sei miliardi di euro.
I dati sono stati pubblicati in un rapporto che mostra come gli immigrati non occidentali costino alle casse statali 15,7 miliardi di corone all’anno; al contrario, quelli che provengono dai paesi occidentali contribuiscono alla ricchezza del paese con 2,2 miliardi.
Il ministro dell’Immigrazione Søren Pind, che già aveva promesso politiche sull’immigrazione più severe condannando il multiculturalismo, ha commentato che “ora è chiaro come abbia importanza chi entra nel paese”, aggiungendo che si impegnerà per “limitare ulteriormente l’accesso a coloro che potrebbero diventare un peso per la Danimarca.
La Danimarca grazie a leggi estremamente RIGIDE, ha sempre tenuto sotto controllo l'immigrazione. Una norma del 2008 vieta agli ostelli per i senzatetto finanziati dallo Stato di dare ospitalità agli stranieri che non hanno regolare permesso di soggiorno. E se si è trovati senza permesso scatta l’espulsione immediata.
Se un danese e uno straniero vogliono sposarsi, entrambi devono avere minimo 24 anni. Ma non finisce qui. Il diritto al ricongiungimento familiare e alla residenza per i cittadini extracomunitari è disciplinato da un sistema a punti piuttosto complesso che assegna un tot a fattori come l’età, le esperienze professionali, l’educazione, le competenze linguistiche. Se non si raggiunge un livello minimo, niente permesso di soggiorno. In più lo straniero che aspira al ricongiungimento familiare deve dimostrare la propria indipendenza finanziaria depositando in banca una sorta di caparra per eventuali spese pubbliche. Il risultato è che negli ultimi anni in Danimarca sono entrati più immigrati in cerca di lavoro rispetto a quelli per motivi umanitari o familiari.
Molte organizzazioni umanitarie denunciano violazioni dei diritti civili, ma il governo e soprattutto il Partito Popolare Danese vanno avanti per la propria strada. Gli uomini della euroscettica Pia Kjærsgaard vorrebbero addirittura un impegno del governo a rivedere l’accordo di Schengen, per tornare ai controlli alle frontiere. “Abbiamo problemi con i cittadini dell’est Europa che stanno venendo qui e corriamo il rischio di avere gli stessi problemi con quelli dal Nord Africa” dice la Kjærsgaard: “I controlli alle frontiere sono un diritto per i nostri cittadini”.
Un ulteriore giro di vite ci sarà poi sulla prova di lingua danese, che sarà resa più severa a soli sei mesi dall’introduzione del nuovo sistema a punti. Il governo e il Partito Popolare Danese hanno presentato una proposta per rendere il test ancora più selettivo, innalzando i livelli minimi di sufficienza. La prova dovrà essere superata entro tre mesi dall’arrivo in Danimarca e studiare sarà responsabilità dell’immigrato: nessun obbligo di cumulare un certo numero di ore. L’Istituto danese per i diritti umani ha detto che a questo punto gli stranieri dovranno cominciare a studiare la lingua già prima di entrare in Danimarca. È facile prevedere che il numero di ricongiungimenti familiari calerà ancora.
Ecco che la LEGA prenda qualche spunto, perché sta deludendo non poco i suoi elettori, quanto a Berlusconi se fa di queste uscite, tanto vale votare Bersani!
Fora' de' ball chi regala su un piatto d'argento il nostra Paese agli immigrati.

Una grande vittoria sindacale

Sull'inopportunità, morale, civile, sociale, dell'applauso degli industriali all'amministratore delegato di Thyssen - condannato a 16 anni per «omicidio volontario» a seguito dell'incendio del 2007 nello stabilimento di Torino dove perirono sette dipendenti - è già stato detto tutto quello che c'era da dire. Anche da parte di Confindustria, il cui direttore se ne è scusato con i parenti delle vittime.
Quello che non si è detto è che se la giurisprudenza in tema di sicurezza sul lavoro è questa, siamo messi veramente male. Quella sentenza suona come se un automobilista che investe un passante, uccidendolo, ne abbia avuto la volontà quando ha trascurato di far registrare i freni della propria auto per risparmiare.
C'è una bella differenza tra "omicidio volontario" ed "omicidio colposo", a seconda che sia o meno compiuto con intenzionalità. In pratica il giudice ha deciso che l'ad della Thyssen aveva proprio l'intenzione di uccidere i suoi operai. La differrenza è la galera. Nessuno verrà più a investire in Italia e nessun manager si esporrà al rischio di anni di galera.
A proposito di quello che non si è detto: La Thyssen ha chiuso i suoi stabilimenti in Italia. Cosicchè nessuno potrà più morire sul lavoro. Una grande vittoria sindacale.

sabato 14 maggio 2011

Mohamed Esposito

Alla chiusura della campagna elettorale a Napoli, Berlusconi non resiste alla tentazione di raccontare una barzelletta, eccola:
«Ero in aereo ed ho visto una bellissima bionda, mi sono avvicinato ed ho cercato di attaccare discorso, ma lei leggeva attentamente un libro. Non ho resistito e a un certo punto le ho detto «vedo che lei legge con grande concentrazione. Di che si tratta?». «È un libro sull’amore» è stata la risposta. «E che cosa ha scoperto?» le ho chiesto io. E lei: «Che i migliori amanti sono gli arabi e i napoletani». A questo punto mi sono presentato, ha concluso il premier, «Mi chiamo Mohamed Esposito».
Barzelletta carina, indubbiamente, ma gli ossessivi anti-berlusconiani non lo possono ammettere e tralascio di riportare le frasi che loro hanno scritto in rete. Non capiranno mai che il loro modo di reagire è inefficace Inefficace. Berlusconi va combattutto con una logica diversa da questa contrapposizione.Occorre un nuovo modo di comunicare del centrosinistra. Un modo che presuppone dei contenuti, che non ci sono.

Parallelamente, sempre ieri, Grillo comiziava a milano e parlando di Vendola lo ha definito "un buco senza ciambella" (bella citazione). Non ha finira sentito alcuna reazione da parte dei sinistri. Cosasarebbe successo se quella frase l'avesse detta Berlusconi?
Ipocriti!!!!!

giovedì 12 maggio 2011

Danimarca: Là dove non c'è la Consulta (che annulla le leggi)

Ecco invece un'altra notizia che difficilmente avrà risonanza sui media ufficiali perchè smentisce "l'eldorado" degli immigrati, confermando quello che noi brutti e cattivi "razzisti", diciamo da sempre: gli immigrati sono un buco in tasca, costano molto di più di quello che producono, ovviamente nella totalità.
Si perchè una buona parte di loro, non lavora, non trova lavoro, non ha voglia di lavorare, bisogna mantenerla, e in più, noi autoctoni siamo esposti a rischi per il nostro patrimonio e per la nostra persona e ciliegina sulla torta il degrado che sopraggiunge nelle zone prese di mira dagli immigrati, costringe i residenti a scappare, vendendo sotto prezzo la casa, dopo una vita di lavoro e sacrifici, per potersi, comprare il classico "tetto sulla testa".
La lieta novella arriva dalla Danimarca, dove calcolatrice alla mano, il governo si è fatto due conti analizzando costi e benefici delle politiche sull’immigrazione dell’ultimo decennio.
Scoprendo che il risparmio per le casse statali è stato di 5,1 miliardi di corone ogni anno. Dal 2001 il governo di centro-destra ha reso sempre più severe le leggi che regolano l’accesso degli stranieri, riducendo soprattutto il numero di immigrati provenienti da paesi non occidentali: il risultato è stato un risparmio complessivo di oltre sei miliardi di euro.
I dati sono stati pubblicati in un rapporto che mostra come gli immigrati non occidentali costino alle casse statali 15,7 miliardi di corone all’anno; al contrario, quelli che provengono dai paesi occidentali contribuiscono alla ricchezza del paese con 2,2 miliardi.
Il ministro dell’Immigrazione Søren Pind, che già aveva promesso politiche sull’immigrazione più severe condannando il multiculturalismo, ha commentato che “ora è chiaro come abbia importanza chi entra nel paese”, aggiungendo che si impegnerà per “limitare ulteriormente l’accesso a coloro che potrebbero diventare un peso per la Danimarca.
La Danimarca grazie a leggi estremamente RIGIDE, ha sempre tenuto sotto controllo l'immigrazione. Una norma del 2008 vieta agli ostelli per i senzatetto finanziati dallo Stato di dare ospitalità agli stranieri che non hanno regolare permesso di soggiorno. E se si è trovati senza permesso scatta l’espulsione immediata.
Se un danese e uno straniero vogliono sposarsi, entrambi devono avere minimo 24 anni. Ma non finisce qui. Il diritto al ricongiungimento familiare e alla residenza per i cittadini extracomunitari è disciplinato da un sistema a punti piuttosto complesso che assegna un tot a fattori come l’età, le esperienze professionali, l’educazione, le competenze linguistiche. Se non si raggiunge un livello minimo, niente permesso di soggiorno. In più lo straniero che aspira al ricongiungimento familiare deve dimostrare la propria indipendenza finanziaria depositando in banca una sorta di caparra per eventuali spese pubbliche. Il risultato è che negli ultimi anni in Danimarca sono entrati più immigrati in cerca di lavoro rispetto a quelli per motivi umanitari o familiari.
Molte organizzazioni umanitarie denunciano violazioni dei diritti civili, ma il governo e soprattutto il Partito Popolare Danese vanno avanti per la propria strada. Gli uomini della euroscettica Pia Kjærsgaard vorrebbero addirittura un impegno del governo a rivedere l’accordo di Schengen, per tornare ai controlli alle frontiere. “Abbiamo problemi con i cittadini dell’est Europa che stanno venendo qui e corriamo il rischio di avere gli stessi problemi con quelli dal Nord Africa” dice la Kjærsgaard: “I controlli alle frontiere sono un diritto per i nostri cittadini”.
Un ulteriore giro di vite ci sarà poi sulla prova di lingua danese, che sarà resa più severa a soli sei mesi dall’introduzione del nuovo sistema a punti. Il governo e il Partito Popolare Danese hanno presentato una proposta per rendere il test ancora più selettivo, innalzando i livelli minimi di sufficienza. La prova dovrà essere superata entro tre mesi dall’arrivo in Danimarca e studiare sarà responsabilità dell’immigrato: nessun obbligo di cumulare un certo numero di ore. L’Istituto danese per i diritti umani ha detto che a questo punto gli stranieri dovranno cominciare a studiare la lingua già prima di entrare in Danimarca. È facile prevedere che il numero di ricongiungimenti familiari calerà ancora.
Ecco che la LEGA prenda qualche spunto, perché sta deludendo non poco i suoi elettori, quanto a Berlusconi se fa di queste uscite, tanto vale votare Bersani!
Fora' de' ball chi regala su un piatto d'argento il nostra Paese agli immigrati.

Il tandem Fini-Napolitano

Nessuno hai mai accusato la magistratura nel suo insieme di non sapere assolvere al proprio compito molto delicato nonché utilissimo a ripristinare la giustizia laddove sia stata violata.
Lo sappiamo tutti che ci sono tanti magistrati onesti e laboriosi che non ambiscono, come altri, ad occupare le prime pagine dei giornali o ad andare in tv per garantirsi, magari quanto prima, un posto di parlamentare, assai ben remunerato.
Ma è giusto anche dire che nessuna punizione esemplare si è mai vista applicata a coloro che si rendono colpevoli di trasformare la giustizia, che devono amministrare per conto di tutto il popolo italiano, in azioni esecrabili di profonda e dolorosa ingiustizia. Il Csm è il primo tra questi organi che, preposti a vigilare, si sono mostrati molto, ed io aggiungo colpevolmente, tolleranti.
Fini e Napolitano, con un lavoro che appare quasi concertato e finalizzato contro il premier, mai hanno preso chiare, nitide, perentorie distanze da questa magistratura deviata. Se c’è una “missione” che richiede il massimo impegno, la più profonda umiltà, il più devoto spirito di servizio ed una claustrale riservatezza, questa pertiene alla magistratura.
Invece i discorsi di questi giorni fanno di ogni erba un fascio e con ciò implicitamente incoraggiano una tale magistratura a proseguire in un’opera che nei fatti non solo è disgregatrice ma finisce per rendere poco credibile l’assolvimento complessivo di un dovere costituzionale.

martedì 10 maggio 2011

Le riforme le DEVE fare la sinistra

"Un’alternativa di governo deve essere credibile (nel senso di avere capacità di Governo), affidabile (togliendo ogni sospetto di volersi insediare al potere come alternativa senza alternativa) e praticabile (cioè avendo obiettivi realistici da raggiungere e realizzabili con gradualità). In assenza di questi requisiti, l’opposizione sarà destinata a restare tale ancora per anni."
Nulla da eccepire sui contenuti; queste esternazioni potrebbero far parte del bagaglio dialettico del giovane battagliero Renzi, ma in bocca al Presidente della Repubblica stonano perché danno l'impressione che egli sia preoccupato per le sorti di un’opposizione e di un partito sempre più senza idee.
Chi è super partes dovrebbe forse occuparsi più a richiamare un’opposizione che non collabora minimamente (impegnata com’è a dire sempre e comunque ‘no’) ad un minimo di coesione nazionale sui grandi temi e sulle grandi questioni utili al Paese, anziché suggerire alla stessa opposizione cosa fare per diventare credibile forza di governo.
Attenzione, può anche farlo, ma ne potrebbe risentire l’immagine di garante (appunto super partes) delle Istituzioni.
Se invece non vuole essere superpartes, può anche invitare il Governo a presentarsi di fronte alle Camere per la nomina dei nuovi sottosegretari, come realmente ha fatto, ma dovrebbe anche prestare orecchio agli applausi che la Confindustria ha riservato all’amministratore della Thyssen, o a fare attenzione alle cose che dice Vincenzo Morichini, finito sui giornali quale ipotetico collettore di tangenti destinate a Massimo D’Alema.
Ma, ormai lo sappiamo, Napolitano è sordo all'orecchio sinistro.

E infatti lui non sente che una parte consistente dell'opinione pubblica è convinta che l'attività di alcune procure sia eversiva e miri alla eliminazione di questa forma di governo del presidente del Consiglio e della classe dirigente del suo partito.
Nonostante ciò il Presidente della Repubblica, che ha l'antenna del comune sentire nazionale, e che dovrebbe ben capire come il testo di quel manifesto di Milano, al netto dell'enfasi inopportuna, di fatto voglia dire "via gli eversori dalle procure", ha pensato bene di assolvere attraverso i magistrati vittime delle Br tutta la magistratura.
Smettiamola con questa ruota del Luna Park ed ammettiamolo: è in atto una guerra che viene da lontano. E' la stessa guerra fatta con armi diverse, con tecniche diverse, con bersagli diversi, ma con lo stesso obiettivo: a nessuno spetta riformare questo paese se non a quel magma rappreso di potere in cui guazzano sinistra ex comunista, giornali, sindacati, cultura, università e, più bellicosi di tutti, certi pubblici ministeri.
Chi si frappone a questo disegno, (come casualmente il Presidente del consiglio di questa repubblica), va colpito, indebolito, meglio se arrestato.

sabato 7 maggio 2011

Fatti

Ieri sono successe due cose che hanno interessato il mondo del lavoro:
1. lo sciopero generale della CGIL
2. l'inizio di stabilizzazione di alcuni precari nella scuola (inserito nel dl sviluppo).
Questo post è dedicato a quelli che leggono solo Repubblica e che sono stati informatissimi circa il discorso della Camusso, ma non sanno nulla del dl sviluppo.
In particolare, L'art. 9 del dl sviluppo prevede un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed Ata, su tutti i posti disponibili e vacanti. Il piano sarà annualmente verificato.
Solo nell'anno scolastico in corso i posti vacanti sono 67.000, di cui 30.000 insegnanti e 37.000 Ata.
Sempre che i "dirigenti" della Cgil non impugnino questo dl perchè non è stato concordato con loro.

giovedì 5 maggio 2011

Sinistra Incapace

Che la sinistra sia inadeguata a governare lo hanno mostrato tutti i governi di sinista degli ultimi 20 anni (Prodi, D’Alema, Dini), ma rispetto al passato, nel corso di questi anni, si è manifestata con sempre maggior vigore anche un’altra incapacità della sinistra: quella di non essere una opposizione matura ed affidabile.

Deve aver sofferto molto il capo dello Stato a dire in buona sostanza che se la sinistra non è credibile, è molto meglio che se ne stia all’opposizione. E chissà quanto ha sofferto Eugenio Scalfari quando ha sentito quelle parole che sono indubbiamente apparse come indigeste a lui che da mesi auspica su Repubblica che la sinistra vada al governo senza passare nemmeno dal corpo elettorale.

Cosa ha la sinitra? E' semplicemente malata di antiberlusconismo, una malattia che le ha precluso ogni capacità di intendere e di volere e che, invece di affidarsi a progetti politici volti a rendere moderne ed efficienti la nostra democrazia e l’architettura dello Stato, si è lasciata trascinare da un odio personale verso il premier che l’ha resa insensibile ad ogni tentativo di riforma e lontana dalle esigenze della gente comune.

Basta pensare al comportamento della Fiom Cgil (sindacato che vuole essere l'espressione dei lavoratori) che fa causa ai lavoratori che hanno espresso una volontà differente dal sindacato.

domenica 1 maggio 2011

Accontentiamo Napolitano

Camusso, Angeletti e Bonanni, suvvia, accontentiamo Napolitano.
Attività sindacali del mese mariano:
1 maggio:
A Milano, Firenze e Torino i sindacati del commercio hanno dichiarato una giornata di stop contro la deroga alla chiusura dei negozi e locali del centro storico decisa dai sindaci. A proclamare lo sciopero sono tutte le organizzazioni sindacali di categoria: Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
6 maggio:
Stop di treni, navi, traghetti, bus e aerei in occasione dello sciopero generale della Cgil. Lo stop interessera' anche l'autonoleggio, il soccorso autostradale, le autoscuole, i trasporti funebri.
Lo sciopero interesserà anche i lavoratori della scuola pubblica e privata e dell'Universita' e della ricerca, per le Poste, le telecomunicazioni, i poligrafici, la Rai e l'emittenza.
Si fermeranno per l'intera giornata anche i lavoratori del pubblico impiego, della sanita', delle banche, dei ministeri, degli enti pubblici non economici, delle agenzie fiscali e i vigili del fuoco. Incroceranno le braccia per tutto il giorno i lavoratori della ristorazione, delle farmacie private e speciali, delle imprese di pulizia, gli addetti alle costruzioni e i metalmeccanici.

12 E 13 MAGGIO
L'Unicobas Scuola ha proclamato uno sciopero nazionale di tutto il personale docente e Ata per l'ultima ora di lezione del 12 maggio e per l'intera giornata del 13.

20 MAGGIO
Gli autotrasportatori di TrasportoUnito si fermeranno per quattro giorni dalla mezzanotte del 16 alle 21 del 20 maggio. Nuovi disagi nel trasporto ferroviario si prospettano infine per lo sciopero di 24 ore (dalle 21 di giovedi' 19 alle 21 di venerdi' 20 maggio) proclamato dall'Orsa per il personale di macchina e di terra del settore cargo di Trenitalia.

22 MAGGIO
L'Orsa ha inoltre annunciato uno sciopero di 24 ore per il 22 maggio (dalle 21 del 21 alle 21 del 22) per tutto il trasporto viaggiatori di Trenitalia del personale di macchina e di bordo.

Napolitano, basta così o no?

La Camusso ci è e ci fa

«Abbiamo ascoltato il presidente della Repubblica, credo abbia assolutamente ragione: i sindacati divisi sono sindacati più deboli».
Lo dice la Camusso ed è ovvio che è un invito per la Cisl e per la Uil.
Ma la Camusso, secondo me, ci è e ci fa.
In verità lei dovrebbe parlare con se stessa e con i "suoi" iscritti: sono loro che a Torino e a Milano, ancora oggi, hano bruciato le bandiere di Cisl e Uil; sono loro che fischiano i leaders di Cisl e Uil; sono loro che attentano alle sedi di Cisl e Uil.
Questi atti, se non commentati dalla Camusso, diventano moralmente giustificati.
E lei a chi si rivolge? Alla Cisl e alla Uil.

giovedì 28 aprile 2011

Silenzio stampa

Se una settimana fa osavi mettere in discussione la attendibilità di Ciancimino jr, eri additato tra coloro che ostacolano la ricerca della verità sulle stragi di mafia del '92-'93 e sulla presunta trattativa Stato-mafia, sulla nascita di Forza Italia, sulla ricchezza di Berlusconi.
Quante puntate di Annozero ci ha dedicato Santoro sulla tv pubblica? Quante notti Bianca Berlinguer ci ha deliziato a LineaNotte con ipotesi e ospiti fantasiosi? E Gad Lerner? Quante paginate quelli di Repubblica e Il Fatto Quotidiano? Quante Procure ci hanno basato le loro inchieste? Addirittura tre (Palermo, Caltanissetta e Firenze)! Ebbene, quel Massimo Ciancimino (figlio del mafioso Vito), che veniva portato in palmo di mano come autentico oracolo e icona dell'antimafia, avrebbe semplicemente sovrapposto a posteriori il nome di De Gennaro su un vecchio documento poi banalmente fotocopiato. E questo "pizzino" è l'architrave fondamentale su cui poggia l'intera ricostruzione del Ciancimino jr.
Per ora l'unico elemento certo emerso sulla presunta trattativa Stato-mafia è che in quegli anni, subito dopo le stragi, fu sospeso il 41 bis a centinaia di boss da un governo di centrosinistra guidato da Ciampi, ministro degli Interni Mancino e presidente della Repubblica Scalfaro.
Aoh, non se ne parla più.......

Romano Prodi fu condannato

Leggo ora che il 22 luglio del 2009 Romano Prodi fu condannato dalla Corte di giustizia europea.
L'avete mai letta questa notizia sui giornali italiani?
Libertà di Stampa = Libertà di stampare quello che ci pare e di omettere quello che non ci piace.
In particolare, queste le motivazioni di condanna espresse dalla Corte a carico del Prof. Prodi:
1 - aver fornito al Parlamento Europeo notizie false e non documentate;
2 - aver emesso comunicati che mettevano in dubbio l’onorabilità di alti dirigenti che non si erano sottomessi alle sue imposizioni;
3 - aver tentato di ostacolare la giustizia.
Mica pizza e fichi.
Leggete: http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/16734/2009-07-22.html

Vai con la musica

Certo che la sinistra le cose le fa bene, specialmente le feste.
Nel 1993 Antonello Cabras, presidente della Regione Sardegna, varò una legge, la 44 del 14 settembre 2003, con la quale si istiuiva che il 28 aprile si sarebbe festeggiata la Giornata del popolo sardo. In commemorazione del fatto che il 28 aprile del 1794 (200 anni fa) il popolo cagliaritano insorse e cacciò i piemontesi. Veramente dopo pochi mesi i piemontesi tornarono a dominare Cagliari, ma questa è una sottigliezza, l'importante è il fatto che ci fosse un motivo per festeggiare.
E Cabras è uno che le cose (le feste) le organizza in grande ed allora, con quella legge, stabilì che la Giornata del popolo sardo va festeggiata il 28 aprile di OGNI anno.
Così anche quest'anno, magari tagliamo il sussidio a qualche cassintegrato, dobbiamo rispettare la legge: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/221274
A proposito, ora Cabras è senatore del PD.

La Nuova Destra

TRADITORE, te ne andasti dicendo che dovevi costruire una NUOVA DESTRA e «...E comunque mai, mai troverete nella scheda elettorale il simbolo di Fli accanto a quello del Pd».
In realtà, oltre al Pd c'è anche Vendola Sel, Di Pietro Idv ....
TRADITORE.

Ragnetti rossi

Al Tribunale di Milano anche i ragni sono "rossi", ma non ditelo a Napolitano, si potrebbe turbare.
Leggi:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_aprile_26/ragni-rossi-tribunale-chiuso-quinto-piano-190514294869.shtml

martedì 26 aprile 2011

Sordo dall'orecchio sinistro

Giorgio Napolitano ha riscosso unanimi, forse un po' eccessivi, elogi per la sua esternazione in risposta al manifesto, apparso a Milano, che denunciava, inopportunamente, la presenza di "nuclei delle Brigate rosse" nel tribunale del capoluogo lombardo. La cui Procura è, notoriamente, diretta da due campioni dell'obiettività e della terzietà, Edmondo Bruti Liberati e "Ilda la rossa" Boccassini.
Al contrario, non ricordo nessun richiamo,dal Capo dello Stato, che è anche il Presidente del Consiglio superiore della magistratura, sugli "eccessi" delle toghe anti-premier, sulle intercettazioni illegittime delle conversazioni telefoniche di un parlamentare,Silvio Berlusconi, sullo spostamento dell'inizio della prescrizione del reato di corruzione, nella vicenda Mills, al momento non della presunta dazione del denaro, ma all'inizio della spesa di quei soldi.
E, inoltre, mentre il presunto responsabile dell'affissione del manifesto, l'avvocato Robero Lassini, candidato del Pdl al Consiglio comunale di Milano, è indagato per "vilipendio dell'Ordine giudiziario", nessun provvedimento le toghe hanno mai assunto, e nessuna esternazione dal Quirinale è stata diffusa, contro chi accusa il premier di essere "un terrorista".
Lo ha fatto, domenica scorsa, "Il Fatto Quotidiano", che ha pubblicato un editoriale di Marco Travaglio, che invocava l' "arresto immediato" del Cavaliere, definito soavemente "un delinquentone".
E nessuna censura. mai, è piombata sull'ex deputato comunista, Alberto Asor Rosa, che, sul "Manifesto",e non in un'anonima osteria di Testaccio, ha auspicato un "golpe", allo scopo di sfrattare il legittimo inquilino di Palazzo Chigi.
A mio modesto avviso, sarebbe un errore e un segnale di debolezza l'espulsione dalla lista del Pdl al Comune di Milano del candidato Lassini, che negli anni 90 ha patito un lungo periodo di ingiusta custodia cautelare, a San Vittore, nella stessa cella dell'ingegner Cagliari, "dimenticato" in prigione da De Pasquale, che prendeva il sole a Taormina, e poi suicida.
Nell'intervento del Capo dello Stato, con preoccupazione, si intravede anche un retroterra del vecchio Pci staliniano di Palmiro Togliatti. Io ritengo che le idee, anche quelle sbagliate, contenute nel manifesto di Lassini, vadano dibattute e avversate, politicamente e in civili dibattiti.
E non spente e criminalizzate, perseguendo, penalmente, i responsabili, come avveniva nei cupi periodi delle dittature, fasciste e comuniste. Queste ultime sono state condannate, con qualche lustro di ritardo, dall'attuale primo cittadino del nostro Paese.

sabato 16 aprile 2011

Giornalisti sobri

Gifuni è stato uno dei più potenti uomini della nostra Repubblica.
Dapprima fu Segretario Generale del Senato, andò poi al Quirinale ad occupare il posto di Segretario Generale della Presidenza della Repubblica con Scalfaro e con Ciampi. Si diceva che il cambiamento della persona del Capo dello Stato sarebbe stato un dato puramente formale finché alla Segreteria ci fosse rimasto lui, Gifuni. Forse un’esagerazione, ma così si diceva.
Oggi il Segretario Generale per antonomasia è incappato in una disavventura giudiziaria per una questione di edilizia abusiva ma, tuttavia, non troppo lontana dall’esercizio delle sue funzioni presso il Capo dello Stato, al punto che il nostro scrupolo in ordine alle prerogative costituzionali ci pone in allarme per ciò che riguarda il potere dell’Autorità Giudiziaria di sindacare questioni relative all’ordinamento degli Uffici della Presidenza della Repubblica, cosa che sembrerebbe sia venuta in essere con questo processo.
Ma, non è di questo che vogliamo parlare, se non altro per la prudenza che si addice a chi ha informazioni tratte solo (da scarsissimi, del resto) titoli dei giornali.
E’ della scarsezza di tali titoli, invece che vorremmo dire qualcosa.
“Il Messaggero” (Caltagirone….Casini… etc.) relega la notizia non so se in tredicesima o quattordicesima pagina e con un esangue trafiletto. Altri giornali non sono stati molto più generosi di notizie e di rilievo.
Che si siano già dimenticati del ruolo che ha avuto Gifuni?
In quest’epoca in cui la stampa si getta con la furia delle iene sulle carcasse degli animali feriti ogni volta che qualcuno, non proprio “qualcuno qualsiasi”, incappa in una vicenda giudiziaria, in un avviso di garanzia o in una inchiesta di rinvio a giudizio, fa piacere sapere che in qualche caso l’accanimento non c’è e che, passata sotto silenzio comunicazione giudiziaria e richiesta di invio a giudizio, nemmeno la notizia che il processo si farà ha intaccato la sobrietà ed il contegno di certi bravi giornalisti.

giovedì 14 aprile 2011

Chissà perchè

«Mamma mia come era impegnato Dante - ha detto Benigni - gli voleva bene a questo paese, lui. Voleva lottare per la democrazia e la libertà. Pensava fosse utile che un galantuomo scendesse in politica, perchè c'era un bel casino in quel tempo, parlamentari che si vendevano e passavano da una parte all'altra, e cose di questo genere, roba da medioevo». Come è bello fare il giullare, tu dici una stupidaggine dalla "parte giusta", la gente capisce che ce l'hai con Berlusconi e tutti ti applaudono, e fanno la fila per vederti. Ma se chi applaude si fermasse un attimo a riflettere, capirebbe che Benigni ha detto che la Costituzione va cambiata, perchè il fatto che i parlamentari possono passare da una parte all'altra è previsto espressamente dalla Costituzione Italiana. (Art. 67: « Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato ») Ed allora è la Costituzione ad essere da medioevo? Ma tu non ci fai caso, applaudi, perchè il giullare fa ridere, questo è il suo compito, e se sta dalla parte "giusta", tu capisci che è stato Berlusconi a riportarci al medioevo ed applaudi. Io non discuto il talento di Benigni, ma mi meraviglio di cosa è costretto a fare un talento per campare...... Ricordate Corrado Guzzanti? nooo? era bravissimo, in passato ha spesso partecipato alle trasmissioni della Dandini, a differenza della sorella, tirava fendenti anche a sinistra: sparito dalle scene Rai. Chissa' perche'... Abbiamo certamente altri comici molto più bravi, ma a noi è toccato Crozza, Chissà perchè....

Il cittadino al centro degli interessi

Molti giornali (i soliti) e molti parlamentari (i soliti) scrivono da giorni e giorni che il processo breve serve a Berlusconi per fermare il processo Mills. Oramai la berlusconite non fa più ragionare. Infatti, con le attuali leggi, cioè senza il processo breve, il proceso Mills andrà in naturale prescrizione nel gennaio 2012. Questi giornali e questi parlamentari credono che in questi 9 mesi che mancano si arriverà a sentenza definitiva nel processo Mills? (cioè prima sentenza, appello e cassazione?). Non c'è alcun dubbio, il processo Mills sarà prescritto e non c'è bisogno del processo breve. Ma quei giornali hanno una sola logica: dimostrare che questo governo è al servizio di Berlusconi e che Berlusconi, pur di pensare a salvare se stesso. se ne frega dei danni collaterali che arreca al Paese. Ieri infatti, a piazza Montecitorio c'erano i familiari delle vittime di Viareggio, de L'Aquila, di Tyssen (chissà perchè con le bandiere dell'IdV, Fli, Sel) che si stracciavano le vesti esprimndo il proprio dolore perchè il processo breve non avrebbe consentito loro di avere giustizia. Tutto falso, perchè per gli omicidi colposi plurimi, la prescrizione avviene dopo 25 anni dal fatto. Con il processo-breve la prescrizione verrà accorciata di 20 mesi, cioè da 25 anni a 23 anni e 4 mesi. Qual è il problema? Allora chi erano quelle persone fuori Montecitorio? Mi sono scocciato di ascoltare BUGIE. Come potrò mai votare questi individui? Che diffondono solo falsità? E speculano pure sul dolore della povera gente. Sempre ieri, i deputati (i soliti), sventolavano in aula il libretto della Costituzione. Ottimo. Ma hanno mai letto l'art. 111? dice: "La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata. Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell'accusa elevata a suo carico ....." Parla che la Legge deve garantire un giusto processo, dice che la Legge deve garantire di condizioni di parità tra avvocato di difesa e pm (non di pm colleghi dei giudici), dice di giudice terzo ed imparziale (non di giudici che pubblicamente criticano chi deve essere poi da loro giudicati), dice di ragionevole durata (che dite, 23 anni e 4 mesi è un giusto perodo?), dice che una persona accusata di un reato DEVE essere informata, nel più breve tempo possibile, in modo RISERVATO (no comment, lasciamo perdere). Dice che queste cose devono essere regolate da Leggi. Questa, amici cari è la Costituzione, quella che i soliti sventolano e non leggono. Ora che la conoscete, sapete anche che Taluni magistrati compiono ogni giorno atti contro la Costituzione, nel silenzio del CSM, e del suo Presidente Napolitano. A difesa della Casta e non del Cittadino. Finalmente abbiamo al governo qualcuno che mette il cittadino al centro degli interessi. Ovviamente l'opposizone non può far altro che oscurare le azioni positive di questo governo ed allora eccoti che la legge diventa ad personam (anche se non è vero) con tutto il tam tam di un sistema di informazione che finisce per difendere le caste e lo stato quo. PS anche se un giorno questo governo riducesse le tasse, i soliti parlerebbero di legge ad personam perchè ridurrebbe anche le tasse a Berlusconi. Uffà. Che brutta cosa è la berlusconite.

domenica 10 aprile 2011

Il terzo polo si scioglie anche a Caserta

A Caserta si andrà alle urne il 15 e 16 maggio dopo la deludentissima esperienza dell’ingegnere Nicodemo Petteruti, a capo di un’amministrazione di centrosinistra spirata per sfiducia (tutta interna alla coalizione) con qualche mese di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato.

Ai nastri di partenza i candidati più quotati sono solo uomini di centrodestra.
1. A cominciare dall’ex sindaco di Forza Italia Gigi Falco che, forte di due consiliature consecutive alle spalle, è sceso nuovamente in campo con l’appoggio di qualche lista civica, di Futuro e Libertà, della Lega Italia e dell’Api.
2. Contro di lui, il Pdl ufficiale candida Pio Del Gaudio, appoggiato anche dall'Udc. Pio del Gaudio fu assessore comunale proprio con Falco. A cui è legato anche da una vaga parentela familiare.
3. Non fa molto meglio neanche il centrosinistra che punta alla fascia tricolore con l’avvocato Carlo Marino vincitore delle primarie del Pd. Ma neanche il noto civilista è un volto nuovo della politica casertana: nella seconda giunta di centrodestra targata Gigi Falco fu potente assessore ai Lavori Pubblici.

Che altro aggiungere, se non che la candidatura dell’avvocato Marino per il Pd è la avvilente cartina tornasole di un centrosinistra allo sbando e senza reali prospettive politiche.
Da sottolineare che il terzo polo a Caserta non esiste; l'Udc appoggia Del Gaudio mentre Api e Fli appoggiano Falco.

Vive la france

Vogliamo dare due consigli semiseri ai tunisini che arrivano in Italia…

(1) Arrivati a Genova o a Ventimiglia affittate una bagnarola ed attraversate il confine via mare costeggiando la riviera per “sbarcare” nei pressi di Nizza o meglio di Cannes dichiarando di provenire da Bengasi. Se vi capita, durante il Festival del Cinema, Radical-Chic ed antiberlusconiano per antonomasia, sarebbe meglio. Il Top gridando “Shukran Sarkozy!”…
(2) Arrivare al confine francese e dichiarare di essere Rifugiati Politici in quanto Brigatisti Rossi. Magari anche il Consolato del Brasile, oltre che la Premiere Dame, potrebbero interessarsi alla vostra vicenda…

Sicuramente tutti gli attori francesi, italiani ed hollywoodiani prenderanno a cuore i vostri travagli…e magari ci esce pure una sceneggiatura antiberlusconiana con Elio Germano o Riccardo Scamarcio come protagonisti insieme alla speculatrice finanziaria di Sinistra, ma pentita, Sabina Guzzanti…tutti molto popolari a Cannes…

Non lo leggerete sui giornali

Lunedi scorso 4 aprile il comandante della nave Excelsior Pasquale Mendoza, mentre i tunisini entrano a bordo, racconta in una sua intervista a firma Felice Cavallaro concessa al Corriere, elencando la triste nota dei danni a bordo da parte dei tunisini clandestini: divani delle sale bar squarciati a coltellate, poltrone reclinabili danneggiate, materassi di cabine devastate, vetri rotti, porte sfondate, portarotoli di carta igienica e phon divelti: insomma un vero e proprio campo di battaglia "su questa meraviglia del mare costruita nel '99 con arredi e servizi pari a quelli delle navi da crociera". Ecco la testimonianza del cap. Mendoza:
"Un disastro. Con risse continue tra tunisini, anche per la coda ai quattro punti di ristoro".
Quali i danni peggiori?
"Nessuno che riguardi la sicurezza sulla nave per fortuna. Ma questo è un gioiello con 420 cabine, ristorante à la carte, bar, negozi, un cinema, piscina con lido bar, idromassaggio, sala giochi e adesso bisognerà ricostruire quasi tutto. Hanno perfino scardinato due grandi televisori nelle sale lanciandoli in mare".
E' accaduto solo sulla Excelsior?
"E' accaduto di peggio sulla nave "Catania" salpata qualche giorno fa verso Taranto con 5 poliziotti e un mediatore culturale. Anche lì risse e assalti continui. C'era il rischio di soccombere sovrastati dalla violenza. Con amara ironia, potrei pensare che vogliono portarsi un souvenir a casa. Ma sembrano saccheggi".
Vandalismo che scatta per quali scintille?
"Diciamo che sono ingovernabili , che i caporioni si impongono su una massa pronta a seguirli anche in azioni prive di ratio. Tutti presi da una forza distruttiva che fa terrore. Impossibile per i miei uomini fronteggiarli. Ecco perché ho chiesto il rafforzamento della sicurezza e imbarchiamo 200 poliziotti e carabinieri".

Bersani: che volpe

Questa volta occorre con onestà riconoscere che Pier Luigi Bersani ha proprio ragione. Bersani ha denunciato con forza e rigore la condotta del Ministro degli esteri, Franco Frattini, e di quello degli interni, Roberto Maroni, che proprio in questi giorni drammatici funestati da venti di guerra e da emergenze migratorie, anziché darsi anima e corpo nell’esercizio delle loro delicatissime funzioni per la salvaguardia dei supremi interessi del Paese, passano il tempo a Montecitorio a schiacciare il bottone durante lunghe, noiose e ripetitive votazioni. Come dargli torto?
Ma perchè Bersani sta così arrabbiato? Perchè sulla votazione del processo verbale della seduta precedente l'opposizione aveva organizzato una imboscata: tanti deputati dell’opposizione erano nascosti in massa nei bagni della Camera per piombare in aula all’improvviso nella speranza di sorprendere la maggioranza.
Ma..... l'imboscata non è riuscita.

sabato 9 aprile 2011

Gli sds sono fatti così

Anche lo scemo del villaggio capirebbe che tutti i paesi europei devono da subito pattugliare le coste del nord-africa per evitare uno tsunami umano che avverrà e che sarà ingestibile per tutta l'Europa e parallelamente devono gestire i 20-25 mila migranti che sono arrivati in italia e che l'Italia non poteva fare a meno di assistere.
Lo capisce anche lo scemo del villaggio, tranne Bersani, Di Pietro e quegli sds i quali gioiscono alla notizia che Francia e Germania si sono messi di traverso.
Repubblica fa di più e titola: BERLUSCONI ATTACCA L'EUROPA.
Qual è la loro ricetta? Dicono che Belusconi ha sbabliato per non essersi organizzato prima per accettare tutti.
Ma poi, ieri in piazza sono scesi i precari, i disoccupati, i sottoccupati, ecc; c'erano anche Bersani e Di Pietro ed hanno rimproverato a Berlusconi di occuparsi e spendere soldi per gli stranieri e non pensare agli italiani.

sabato 26 marzo 2011

Solidarietà per le catastrofi naturali

Solidarietà al popolo libico su cui piovono bombe e cannonate; non si sa bene quale nazione le stia scaricando, l'unica cosa certa è che cadono in testa ai libici. Solidarietà ai giapponesi su cui piove pioggia radioattiva ed hanno un territorio devastato dallo tsunami.
Solidarietà all'Espresso e al Fatto su cui piovono intercettazioni; non si sa chi le faccia, chi le scriva e chi le mandi ai giornali: un fenomeno naturale. L’unica cosa che si sa è a chi cadono in testa. Solidarietà all'Espresso che è sempre allagato...

sabato 19 marzo 2011

I difensori dell'assurdo

Facciamo finta, per un attimo, che ciò che è successo in Giappone fosse avvenuto in Italia.
La conclusione sarebbe una sola: il Premier si deve dimettere.
Questo avrebbero detto i democratici italiani: E’ evidente che questa tragedia poteva essere evitata se il Governo avesse varato un piano di prevenzione prima e di rapida evacuazione poi.
Un Floris avrebbe poi sparato un fresco sondaggio di Pagnoncelli-san che faceva notare come dopo il Terremoto la Fiducia nel Governo era diminuita del 5%, ma dopo lo Tsunami anche del 10%. Un dato incontrovertibile.
La Bindi avrebbe invocato un Governo di Coalizione e di salvezza nazionale per ricostruire il Paese dopo il disastro causato dallo Shogun di Arcore.
Secondo il trio Guzzanti, Grillo, Santoro era tutto già previsto. Un diabolico piano per gestire il malaffare della Ricostruzione delle aree distrutte.
Saviano-san, Fo e Scalfari avrebbero invocato l’esilio per il Premier sul tetto galleggiante al posto del poveraccio appena salvato dalla furia del mare.
E, soprattutto, bisogna trovare e punire i responsabili, suggerivano veementi Santoro e Di Pietro, che la Magistratura si dia da fare!
Il popolo delle carriole radioattive avrebbe invaso Roma mentre arrivava la notizia che la Protezione Civile, le Forze Armate, i pompieri e i dirigenti di tutte le Centrali Nucleari erano indagati per omicidio colposo…
A parte gli scherzi.
Quanto piccoli siamo noi uomini al cospetto della Natura che ci illudiamo di dominare. E quanto patetiche sono state e sono tutt’ora certe polemiche strumentali dei professionisti dell’odio, sciacalli sulle macerie, e difensori dell’assurdo e.....mi scuso con tutti gli altri guitti che non ho nominato.

Perchè non scrivi le cose che sai?

Come tutti gli “Eroi di carta” di cui ha scritto il sociologo Alessandro DalLago, anche Roberto Saviano non ama documentarsi. E’ perciò inevitabile che dica e scriva sesquipedali puttanate. Sia quando travisa la vicenda di Benedetto Croce e il terremoto di Casamicciola, come già ho avuto modo di scrivere, e sia quando si occupa di rifiuti.
Leggendo il suo "vieni via con me", a pag.91 c’è un capitoletto dal titolo “ Rifiuti e veleni: la montagna tossica” , nel quale ha precisato che “ la montagna dei rifiuti gestiti dalla camorra è alta 15.600 metri ed ha una base di 3 ettari”.
Solo un deficiente può pensare di realizzare una montagna di tale altezza su una base equivalente a quattro campi di calcio: crollerebbe prima di aver raggiunto i cento metri di altezza. Evidentemente Saviano ignora che il famoso grattacielo Illinois di Frank Lloyd Wright, in cemento e acciaio, alto 1.600 metri (un decimo della montagna da lui ipotizzata) ha una base di 4 ettari e che la famosa Tour Eiffel alta 300 metri e tutta di acciaio ha una base di un ettaro.
Perchè non scrivi le cose che sai?

domenica 13 marzo 2011

Una faccia di bronzo

Quando Prodi era al governo, Gianni Riotta fu messo a dirigere il TG1.
Quando Berlusconi è tornato al governo lo ha cacciato e rimpiazzato con Minzolin.
Ovviamente Minzolin è il bersaglio delle critiche della sinistra che osannava invece Riotta.
Ma questi personaggi non si ritirano mai a vita privata, così i suoi compagnucci misero Riotta a dirigere il Sole 24 ore.
Ebbene, martedì prossimo si riunisce il cda del Sole 24 ore con l'unico obiettivo di cacciare Riotta.
Ecco infatti i risultati della sua gestione: 54 mila copie in meno in edicola in sedici mesi, una riduzione degli abbonamenti di quasi il 30 per cento ed il gruppo, nei primi nove mesi del 2010, ha perso 25 milioni di euro.
Riotta non discute il fallimento, chiede solo una consistente buonuscita, e di ottenere un paracadute che sembra essere un trasferimento a New York, per stigmatizzare il fallimento. Che faccia di bronzo.
Per questi personaggi non viene mai un caldo Vaffanculo?

sabato 12 marzo 2011

Non sono libero...per colpa di Berlusconi

Sono incazzato nero con Silvio Berlusconi.
Mannaggia a lui e a quando ha deciso di scendere in campo, come disse nel 1994.
C'ha fatto sto pò pò di regalo.
Ma voi pensate se non fosse sceso in campo, oggi saremo....liberi.
E invece no.
Decise che doveva scendere in campo e da allora noi dobbiamo sopportare un'Italia inquinata da dei veri virus che si chiamano Antonio Di Pietro, Giancarlo Caselli, Antonio Sciortino, Paolo Flores D'Arcais, Marco Travaglio, Michele Santoro ...e dai cosiddetti minori Gad Lerner, Sabina Guzzanti, Serena Dandini, Dario Fo, Vergassola, Floris, Scalfari, Monteprezzemolo, ......eccetera.... eccetera.
Tutta gente che sarebbe scomparsa da tempo.

giovedì 10 marzo 2011

la differenza

Vuoi mettere la differenza tra Francia ed Italia?
A Parigi si mette la sordina, per carità di patria, al processo contro Jacques Chirac riaperto dalla magistratura dopo i due mandati presidenziali durante i quali valeva la norma sull’immunità temporanea per il Capo dello Stato.
A Roma si suona la grancassa per i processi contro Silvio Berlusconi con cui i magistrati milanesi e l’opposizione di sinistra cercano di liquidare per via giudiziaria un Presidente del Consiglio a cui è stata negata qualsiasi forma di immunità temporanea.
C'è da chiedersi: perchè? L'immunità temporanea non cancella il processo, semplicemente lo rinvia.
La risposta è una sola: in Italia non si cerca di condannare Berlusconi, si cerca di toglierlo dalla vita politica con una sentenza che lo inibisca dai pubblici uffici.
E questa deve essere fatta SUBITO.

Un giornale filogovernativo

Secondo Repubblica siamo allo scandalo.
Con titoli roboanti annuncia il servilismo della rai a Berlusconi. E sa la prende con i tg.
Secondo lo scoop di Repubblica nel mese di gennaio 2011 Berlusconi ha totalizzato 402 minuti nei telegiornali Rai, battendo Giorgio Napolitano, secondo con 169 minuti e surclassando Pierluigi Bersani, terzo con 72 minuti.
Tralascio le conclusioni a cui arriva la Repubblica e le sintetizzo come "spot per il premier".
Ma qualcuno ha fatto due conti: nello stesso mese di gennaio il giornale la Repubblica ha nominato Berlusconi 1007 volte, al secondo posto c'è Vendola con 265 citazioni, segue Napolitano con 244 e poi Bersani con 209.
Se usassi il metro di Repubblica dovrei concludere che questo giornale (?) è filogogernativo.

mercoledì 9 marzo 2011

Tedesco coinvolge Vendola. Mica è scemo.

Si è riunita la giunta delle immunità del Senato per ascoltare il senatore Alberto Tedesco, indagato per l'attività svolta quando era assessore alla Sanità della Regione Puglia.
Il senatore del Pdl Ferruccio Saro ha chiesto a Tedesco perché aveva scelto di fare l'assessore alla Sanità visto che ha nel settore familiari e conoscenti.
Tedesco risponde: "Io avevo chiesto di fare il presidente del Consiglio regionale, un posto richiesto anche da un'altra forza politica, che ha prevalso. Allora Vendola mi chiese di fare l'assessore alla Sanità".
Alla domanda se il presidente Vendola era a conoscenza di quanto avveniva nella Sanità pugliese, Tedesco risponde: "sulla gestione e il governo della sanità, Vendola sapeva esattamente quanto ne sapevo io. Non poteva non conoscere quanto accadeva nel governo del settore più rilevante della regione e che assorbe il 75% del bilancio". "Vendola era a conoscenza delle politiche di intervento nel settore della sanità e le condivideva con me. Anzi, a volte, ero io che seguivo i suoi indirizzi" afferma Tedesco.
Ma i magistrati hanno archiviato la posizione di Vendola e, per essere coerenti, archivieranno anche la posizione di Tedesco.
Solo così riesco a spiegarmi perchè Tedesco lega le sue responsabilità con quelle di Vendola

martedì 8 marzo 2011

Cosa ho da festeggiare?

Non mi unirò al coro della retorica e delle falsità dei festeggiamenti sull'unità d'Italia perché nella realtà fu una vera e propria occupazione militare e coloniale dei Savoia con l'appoggio dell'Inghilterra e di potentati economici e massoni dell'epoca.
Cosa devo festeggiare? L'Unità d'Italia, quella cosa che costò al sud tante stragi, tante rapine di risorse economiche, stupri delle nostre donne, emigrazione forzata?
Certo che non si può e non si vuole tornare indietro, ma dopo 150 anni qualcuno potrà effettivamente dire come sono andate le cose..... o no?
Qualcuno potrà dire che la "dominazione" Borbonica ha dato tanto (per quell'epoca) a favore del Regno delle Due Sicilie, mentre la dominazione dei Savoia ci ha saccheggiati?
Qualcuno potrà dire che l'Unità d'Italia ci ha ridotti con le pezze al c..o?
Lo so che queste verità non sono riportate nei libri di Storia e che non esiste nessuna città dove non vi sia almeno una via intitolata a Garibaldi, ma dopo 150 anni ....... si può dire la verità?

No, non si vuole che si dica, perchè ora come allora, nulla è cambiato in materia di sfruttamento, di precarietà, di clandestinità, di lavoro nero, di deriva sociale che soffoca il nostro territorio. E noi, dopo 150 anni, dobbiamo ancora combattere per conquistare la dignità del nostro popolo massacrato e offeso dal malgoverno che ancora colpisce il Sud e umilia le nostre genti da 150 anni.
Cosa ho da festeggiare?
Rivedete la Storia
http://www.youtube.com/watch?v=qB6CE00MFFY&feature=player_embedded

Cialente si dimette? Governo ladro.

Massimo Cialente, sindaco di L'Aquila, si è dimesso, ovvero ha venti giorni per formalizzare le dimissioni annunciate.
Perchè si è dimesso?
Perchè ha convocato il consiglio comunale per deliberare sulle linee guida 'per la riorganizzazione delle società partecipate, ma si sono presentati solo 19 consiglieri. Per deliberare ce ne vogliono almeno 20.
Da qui le dimissioni annunciate.
Un colpo impossibile da sopportare per Cialente che ha preso la parola in aula per annunciare le dimissioni, "avendo preso atto di non avere più una maggioranza e neppure un partito su cui poter contare. Nè un consiglio comunale con la voglia di andare avanti".
Scrivo questo post per ristabilire la verità dei fatti, perchè alcuni giornali, i soliti (non vale neuupure la pena di nominarli), già fanno risalire le dimissioni di Cialente alla ricostruzione di L'Aquila che tarda a decollare perchè il governo non dà i soldi promessi.
Parole in libertà, i fatti restano: Cialente è stato mandato a quel paese dai suoi alleati perchè non sono stati accontentati nella distribuzione delle fette di torta da spartirsi per le nomine nelle società partecipate.

La Storia INVENTATA

I monologhi televisivi di Saviano sono stati raccolti nel volume "Vieni via con me" in cui Roberto Saviano afferma: «Nel luglio del 1883 il filosofo Benedetto Croce si trovava in vacanza con la famiglia a Casamicciola, a Ischia. Era un ragazzo di diciassette anni. Era a tavola per la cena con la mamma, la sorella e il padre e si accingeva a prendere posto. A un tratto, come alleggerito, vide suo padre ondeggiare e subito sprofondare sul pavimento, mentre sua sorella schizzava in alto verso il tetto. Terrorizzato, cercò con lo sguardo la madre e la raggiunse sul balcone, da cui insieme precipitarono. Svenne e rimase sepolto fino al collo nelle macerie. Per molte ore il padre gli parlò, prima di spegnersi. Gli disse: "Offri centomila lire a chi ti salva". Benedetto sarà l’unico supersite della sua famiglia massacrata dal terremoto».

Per la dignità del ricordo di chi quella tragedia ha vissuto e potuto testimoniare,l riporto ciò che benedetto Croce scrive nella Memorie della mia vita: «Nel luglio 1883 mi trovavo da pochi giorni, con mio padre, mia madre e mia sorella Maria, a Casamicciola, in una pensione chiamata Villa Verde nell’alto della città, quando la sera del 29 accadde il terribile tremoto. Ricordo che si era finito di pranzare, e stavamo raccolti tutti in una stanza che dava sulla terrazza: mio padre scriveva una lettera, io leggevo di fronte a lui, mia madre e mia sorella discorrevano in un angolo l’una accanto all’altra, quando un rombo si udì cupo e prolungato, e nell’attimo stesso l’edifizio si sgretolò su di noi. Vidi in un baleno mio padre levarsi in piedi e mia sorella gettarsi nelle braccia di mia madre; io istintivamente sbalzai sulla terrazza, che mi si aprì sotto i piedi, e perdetti ogni coscienza. Rinvenni a notte alta, e mi trovai sepolto fino al collo, e sul mio capo scintillavano le stelle, e vedevo intorno il terriccio giallo, e non riuscivo a raccapezzarmi su ciò che era accaduto, e mi pareva di sognare. Compresi dopo un poco, e restai calmo, come accade nelle grandi disgrazie. Chiamai al soccorso per me e per mio padre, di cui ascoltavo la voce poco lontano; malgrado ogni sforzo, non riuscii da me solo a districarmi. Verso la mattina, fui cavato fuori da due soldati e steso su una barella all’aperto. Mio cugino fu tra i primi a recarsi da Napoli a Casamicciola, appena giunta notizia vaga del disastro. Ed egli mi fece trasportare a Napoli in casa sua. Mio padre, mia madre e mia sorella, furono rinvenuti solo nei giorni seguenti, morti sotto le macerie: mia sorella e mia madre abbracciate. Io m’ero rotto il braccio destro nel gomito, e fratturato in più punti il femore destro; ma risentivo poco o nessuna sofferenza, anzi come una certa consolazione di avere, in quel disastro, anche io ricevuto qualche danno: provavo come un rimorso di essermi salvato solo tra i miei, e l’idea di restare storpio o altrimenti offeso mi riusciva indifferente» .

Non è necessario, né opportuno, sottoporre i due testi a un confronto per evidenziarne le discrepanze, che balzano agli occhi di chiunque li legga l’uno dopo l’altro. Fra tutti i particolari che riporta Saviano, e che non corrispondono alla testimonianza di Croce, uno colpisce: non solo perché inventato dallo scrittore (licenza inaccettabile quando si parla di fatti realmente accaduti), ma improponibile in sé. «Per molte ore il padre gli parlò, prima di spegnersi. Gli disse: “ Offri centomila lire a chi ti salva”.

Perchè Saviano si inventa questa bugia? Una bugia enorme, anche perchè 100.000 lire del 1883 erano un tesoro, ma Saviano cosa ci vuole dire? Ci mostra uno che è disposto ad offrire una certa somma per essere liberato? In pratica nel messaggio Saviano ci vuole comunicare e imporre: «mazzette» allora per i terremoti, «mazzette» oggi, la storia si ripete e soprattutto si perpetuano i grandi mali del nostro Mezzogiorno, mali atavici dai quali non può essere immune nessuno di noi.
SOLO CHE E' UNA BUGIA INVENTATA.
Caro Saviano, mi dispiace, c’è anche chi non offre e non riceve «le mance e le mazzette» : questa è mistificazione della storia e della memoria.

sabato 5 marzo 2011

la vera dittatura

Tutti sappiamo che a Napoli 31 consiglieri avevano mandato a casa la Jervolino. Tutti sappiamo anche che il tutto è stato azzerato per un vizio di forma.
Ma, nel frattempo, la Jervolino era arrabbiatissima ed aveva denunciato “solo ai giornali” di una raccomandazione che il consigliere Benincasa le aveva chiesto ed ottenuto per sua sorella( nomina in un Consiglio di amministrazione in una partecipata).
In pratica, pur di stare attaccata alla poltrona del potere la Jervolino caccia fuori questa illegalità che lei stessa ha perpetrato più di un anno fa.
Ma Benincasa non sta zitto e replica “Iervolino credeva di avermi in sacco. Cosi’ non è. La mia è una situazione trasparente, Non credo di poter dire lo stesso di lei. Sa che mi è capitato di vedere curricula alterati per adeguarli alla funzione?"
Che dire?
Bella gente quella di sinistra. Bella gente la magistratura napoletana.
Per la Jervolino non esiste il rito abbreviato, e veramente non esiste neppure un’inchiesta.
Una città concussa con i magistrati? ………
Veramente questa notizia non appare neppure sui giornali LIBERI.
Una città concussa con i media?
Questa è la vera dittatura.

Ma, come si dice, al peggio non c'è mai limite, e qui sono tutti pronti ad applaudire il peggio del peggio: De Magistris

giovedì 3 marzo 2011

Tutti zerbini di un'ideologia

Qualcuno mi accusa che da un pò sto "in silenzio stampa".
Ma....cosa c'è da dire?
Sta andando tutto secondo copione.
E guai a dire la VERITA', alora sei un servo di Berlusconi.
Vogliamo parlare ad esempio della scuola pubblica? E allora parliamone:
C'è stato un grande sconcerto nell’opposizione tutta per la frase di Berlusconi relativa ai condizionamenti che alcuni insegnanti della scuola pubblica pongono in essere sui ragazzi e ragazzini.
Mi chiedo: ma loro che scuola hanno frequentato? e i loro figli? i loro nipoti? Non hanno mai riferito a casa di invettive contro Berlusconi?
Solo a me è capitato con tre insegnanti diversi addirittura ancora negli anni novanta?

C’era chi gli attribuiva la strage di Bologna e chi di essere un imprenditore arricchito chissà come e che non aveva assolutamente i mezzi intellettuali necessari per concorrere contro Prodi, che era un PROFESSORE (1996) quindi di default degnissimo di sedere a Palazzo Chigi.
Ma i condizionamenti non si fermano, come spera sempre l’opposizione, a Berlusconi, il satanasso di Arcore.
Purtroppo i guai ideologici che alcuni professori combinano sono ben più devastanti.
C’è chi giustifica l’operato delle BR, perchè quando si crede in qualcosa di giusto e sacrosanto è meglio gambizzare che uccidere proprio. C’è chi fa una testa tanta sulla shoa, sul nazismo, sul fascismo ma poi si scorda di dire che Stalin e Lenin erano dittatori sanguinari, tanto che se il pargolo torna a casa e sente dire queste cose ti alza il sopracciglio (a insegnare l’alzata di sopracciglio sono tutti eccellenti) e ti dice: “Ma a noi non ce l’ha detto la prof, non è che tu lo dici perchè voti Berlusconi?”. Al che tu chiedi cos’erano Stalin e Lenin, e il cucciolo va in panico, perchè mentre sa tutto dell’ascesa al potere di Benito e Adolf, frugando nella memoria gli manca un tassello fondamentale: da dove arrivavano Stalin e Lenin? Cos’ha fatto Stalin a parte entrare da liberatore a Berlino? Già, forse era a capo di un grande paese, ma come lo governava? Nebbia. Bambino sperduto nella propria ignoranza trasmessagli scientemente da un’imbecille professore che preferisce formare a modo suo anzichè utilizzare la Storia. E che dire delle foibe? Io stesso ne ho appreso l’esistenza ben dopo la scuola dell’obbligo. Colpa mia? Forse, ma è difficile andare a imparare qualcosa che nessuno ti ha detto esista. E’ il primo tassello del plagio ideologico: ti tengo nell’ignoranza sulle cose che non mi piace si sappiano in giro.

E come non parlare dei libri di testo?
Avete mai aperto un libro di testo dei vostri figli o nipoti?
Il più delle volte i testi di Storia seguono il pensiero del prof imbecille di cui ho detto poco fa: nazifascisti cattivi, comunisti liberatori e fighi perchè vestono di rosso e sono rivoluzionari. Ma per i libri di testo i danni si propagano anche alla tecnologia: insegnare cos’è il nucleare non va bene, secondo loro. Bisogna spiegare che il nucleare è caccabrutto. Come funziona è già un argomento avvolto nel mistero. Si usa l’uranio, che è caccabrutto, ci sono nuvolette verdi che aleggiano intorno alla centrale. E non va bene.
Invece quando si parla di eolico e solare è il trionfo del sole che ride, prati in fiore e bimbi sorridenti.
Niente, come dice Sgarbi, paesaggi storici stuprati da simboli fallici, niente distese di pannelli solari su un campo fertile che avrebbe potuto essere utilizzato in altro modo.

Ma se dici che nella scuola pubblica si fa ideologia, spesso contro i convincimenti della famiglia, sei un Berlusconi qualunque, e allora, come sempre, tutti in piazza a protestare!

A proposito di novità, Bersani ne ha detta una mai sentita prima: Berlusconi si deve dimettere.