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venerdì 24 dicembre 2010

dal giorno alla notte

1. la mattina si sveglia e tuona contro il cesarismo e il partito proprietario;
2. la sera esce da casa e fonda un partitino che si chiama come il titolo di un suo libro e ha il suo nome in primo piano;
3. la mattina vota una legge elettorale che gli consente di scegliere i suoi parlamentari e vincolarli ai suoi piani;
4. la sera va in giro a dire che quella legge fa schifo e ora bisogna cambiarla;
5. la mattina ordina ai suoi ministri di dimettersi dall’incarico di governo;
6. la sera dichiara che per la sua poltrona la parola dimissioni non esiste;
7. la mattina dice che non può fare campagna elettorale per le elezioni regionali del Lazio perché lui è super partes;
8. la sera prende la macchina va a Bastia Umbra e da leader di partito chiede le dimissioni del premier;
9. la mattina s’affaccia alla finestra e dice: sono presidenzialista;
10. la sera chiude la finestra e proclama: sono parlamentarista.
11. La mattina convoca deputati nel suo ufficio di presidenza per arruolarli nel voto di sfiducia al governo.
12. La sera dice che per dimettersi gli devono dimostrare la sua parzialità.
13. La notte vieta che in parlamento si apra una discussione sulla sua parzialità.
Mi fermo qui, è Natale. Auguri a tutti i lettori.

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