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giovedì 18 novembre 2010

La Tv che piace

E' ovvio che, per chi ha un minimo di memoria, Saviano non può pretendere di passare per "credibile".
Non è credibile perchè non dice "tutta la verità".
Un esempio: La giunta dell'ex presidente della provincia di Caserta, Sandro De Franciscis, finì nei guai per i lavori affidati a ditte del boss stragista casalese Setola e lo stesso ex presidente è stato intercettato mentre parlava di protezioni della «camorra di Casale».
Saviano ha scritto vita morte e miracoli dei Casalesi, ma "ha sempre omesso" le attività che legano il clan dei casalesi con gli esponenti della sinistra.
E ci sono centinaia di esempi simili, con assessori, consiglieri e politici di sinistra in Emilia, Umbria, Puglia, Toscana, Campania, indagati e pure condannati, ma lui per questi non ha memoria.
La sostanza è che le organizzazioni criminali, avendo accumulato montagne di soldi, hanno bisogno di investirli e, dove possono invertirli? dove circolano i soldi, tanti soldi: Ovviamente negli appalti pubblici e nelle grandi opere.
Da questo punto di vista, le organizzazioni criminali cercano di intrallazzare con i poteri locali. Lo hanno fatto in Lombardia, in Piemonte, in Liguria, nel Veneto, in Romagna, in Toscana, in Umbria,....ovunque.
Quindi, se dovesse essere confermato ma io non ci credo, quello che dice Saviano "in Lombardia la ndrangheta ha trovato nella Lega il suo connivente" facendo capire che La Lega ha un grosso problema di legalità, omette di dire che questo non è il sistema della lega, ma della criminalità organizzata, che cerca nel potere i suoi conniventi e li trova anche nel Pd, nel Pdl, nell'Udc, nell'Idv nelle regioni nelle quali queste forzer politiche hanno il potere.
Ma mi meraviglia Maroni che fa l'offeso per le parole di Saviano.
Se lui avesse letto un solo rigo di quello che scrisse Saviano nel 2003, non farebbe tanto l'offeso ma capirebbe da che pulpito parte la predica.
In quello scritto il Saviano non ancora famoso rappresenta i leghisti, ma in generale la gente del Nord, come assassini di immigrati, di meridionali e di negri e fa nomi e cognomi di chi impugna i mitra: Bossi, Maroni, Castelli, Borghezio.
Il Saviano di allora è lo stesso di ora, settario e fazioso: Il delirio si apre con un conflitto a fuoco:
«“Spara, spara!”.
“Ma a chi cazzo sparo, è notte, qui è tutto nero”.
“Appunto: spara dove vedi nero, più nero è, più spara! Muoviti che scappano, muoviti che li perdiamo, spara”».

Il nero non è il buio della notte ma il colore della pelle dei bersagli che il Saviano in camicia verde insegue manovrando un mitra sulla prua di una nave. È un sottufficiale dell’Armata padana della Repubblica del Nord.
«Lascio spazio al mio superiore, inizia a far schizzare l’acqua di colpi. “Via mangiatori di lavoro, prostitute che guadagnano sui nostri piaceri, spacciatori, usurpatori di case, profanatori di chiese, orinatori di crocifissi, morite, cani! A lavorare, padano - mi dice il superiore - non fare il meridionale, spara, spara, o non avrai più lavoro”».

Se non avesse scritto queste cose, col ca..o che Saviano veniva chiamato a "vieni via con me" da Fazio-so.
Vedete, sono cambiati i tempi, la credibilità non è più: dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità; essere credibili è raccontare tutto e SOLO quello che fa comodo sentire.

PS
vi ricordate come fu fatto fuori Craxi da Di Pietro? Con l'accusa di sovvenzionamneto illecito del suo partito. Già allora si sapeva che il sovvenzionamento illecito riguardava tutti i partiti, ma furono distrutti tutti i partiti, tranne il pci. Ma tu guarda il caso, Di Pietro fu poi candidato nelle file del pci al mugello (un seggio sicuro) e fatto subito ministro.
Ecco, Saviano fa lo stesso, lui che conosce bene tutti gli intrallazzi della malavita, ne espone solo quelli che gli tornano utili.....per la sua carriera.

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