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domenica 8 agosto 2010

Country first!

Al di là delle alchimie politiche, che cosa serve veramente al Paese dopo la spaccatura della maggioranza di governo? La tentazione di andare alle urne appare la soluzione più semplice, ma non è certo la migliore. Siamo usciti indenni, anche grazie al rigore sui conti di Tremonti, dalla crisi finanziaria degli ultimi tre anni, non è certo che supereremmo una nuova instabilità dei mercati con un governo dimissionario e una lunga lacerante campagna elettorale.

In altre democrazie, migliori, si direbbe, il Paese viene prima, Country first. Da noi il Paese viene spesso dopo, a volte non viene nemmeno.
Le ipotesi, tutte suggestive, ma difficilmente praticabili, di governi tecnici o di larghe intese, appartengono a una manualistica politica. Quando Berlusconi minaccia le elezioni, salvo poi smentirsi il giorno dopo, dimentica che le Camere le scioglie il Capo dello Stato. La Costituzione impone a Napolitano di verificare l’eventuale esistenza di altre maggioranze. Se la Lega rimane fedele a Berlusconi, non ne esistono. Zero.
Ma mettiamo anche il caso che possano esserci maggioranze alternative. Bene, la legislatura verrebbe salvata escludendo dal governo chi ha vinto le elezioni del 2008, tradendo sostanzialmente il mandato popolare.

Non dovrebbero augurarselo nemmeno le opposizioni. Un regalo così, il Cavaliere, in evidente affanno, non immaginerebbe mai di poterlo ricevere. E la vita grama di un’eterogenea armata di Prodiana memoria, non farebbe altro che preparare una nuova, e forse ancora più larga, vittoria elettorale di Berlusconi.
Inutile poi farsi illusioni sul fatto che il Cavaliere possa appoggiare governi, modello Grosse Koalition, alla tedesca. Ormai lo conosciamo bene. Come in azienda, il capo è uno solo: lui. E chi ha votato Pdl ha votato una scheda con su scritto il suo nome. Piaccia o no, e alla maggioranza degli italiani sembra ancora piacere, la realtà è questa e da questa si deve partire.
Dunque, ricapitolando: elezioni anticipate no, altri governi no. E allora, come se ne esce? In un solo modo, con un accordo di legislatura, chiamiamolo pure così, che coinvolga tutte le componenti del centrodestra, dal Pdl, alla Lega, a Futuro e Libertà.
Possibile? Obbligato se non si vuole andare alle urne con tutti i rischi che ciò può comportare, non solo per il Paese, lo abbiamo già detto, ma anche per lo stesso centrodestra, in particolare al Senato.
Un’intesa programmatica potrebbe essere raggiunta facilmente su molti temi, dall’economia, nella quale il governo ha fatto generalmente bene, al federalismo, al Sud. Lo scoglio difficilmente superabile sarebbe costituito dalla giustizia. La saggezza suggerirebbe di accantonare leggi ad personam e rimettere al primo posto le questioni essenziali per la crescita e per la stabilità.
L'elettorato di centro-destra sta mal sopportando il pessimo spettacolo, tra comitati d’affari e improbabili ministri, degli ultimi mesi. Quale grande occasione per segnare un punto di svolta in una legislatura disgraziata e riprendere un po’ di quello spirito liberale finito troppo presto alle ortiche.
Mi illudo? Forse, ma il Paese viene prima.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Invece io dico che ti sbagli. Berlusconi è il male assoluto per l'Italia.

Occore fare un governo di larghe intese che approvi subito una "pesantissima" legge sul conflitto d'interessi e tolga una volta per tutte dalle mani di 1 solo soggetto (leggasi Berlussconi) i mezzi televisivi, grazie al quele il Cav vince le elezioni.

E poi che si vada pure alle elezioni. Voglio vedere senza mezzi televisivi quanto prende il PDL.

giuliana ha detto...

ma anonimo, cosa dici...guarda che è l'elettore di centro che nn va a votare perchè non si riconosce nell'accozzaglia berlusconiana: la ritiene affarismo al potere e stop. Infatti che ci fanno i socialisti a destra se non gli affaristi alla Craxi? Io sto aspettando con ansia la seconda repubblica, l'attuale è il peggio della prima. E credo che gli uomini al centrodestra non manchino. Tremonti Pisanu Monti..lo stesso Draghi..uomini credibili, insomma, e non con la spada di Damocle che pende sulla testa.

Angelo D'Amore ha detto...

speriamo che il paese esca da questa fetida palude quanto prima.

Claudio ha detto...

Ma esiste ancora gente come Anonimo, ossessionata da Berlusconi?? Cosa vuole, la censura TV per la destra?? Dobbiamo ascoltare solo RAI3 e i soloni della sinistra?? No grazie. Avete rotto per 60 anni, ora SPARITE!!!

giuliana ha detto...

beh, Claudio, penso che all'italia siano bastati 20 anni di quelli come te, e non auguro a nessuno che si ripetano. L'odio politico fa male a tutti gli italiani, li fa regredire, non stimola le potenzialità che il nostro popolo ha sempre avuto. Abbiamo bisogno di ''normalità'', sempre che si possa definire la normalità. Queste lotte intestine tra destra e sinistra non le sopporto, sono convinta che le idee degli altri debbano essere rispettate, anche se non condivise. Io mi ritengo una liberale, ma ti giuro che accettare il berlusconismo come una politica di destra, è secondo me una tremenda forzatura. Berlusconi non è che un populista, che pretende di fare i suoi sporchi affari dallo scranno di presidente del consiglio,permettendo alla sua cricca affari fuori da ogni legalità. E' coadiuvato dalla Lega, che ha fatto e continua a fare la sua fortuna sullo slogan ROMA LADRONA, senza che i suoi elettori si rendano conto che alla greppia romana ci sta seduta pure lei, a pieno titolo, e se non fa gli affari sporchi, in qualcche maniera li appoggia. Per me c'è qualche cosa che non quadra in tutto cio'...
Alle ultime votazioni ho votato UDC, tappandomi il naso, come faceva Montanelli. Saranno democristiani, ma almeno hanno il senso del pudore.