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martedì 9 marzo 2010

Un altro raglio

Nel codice penale esiste un articolo semplice semplice, eccolo:
Art. 278 Offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica
Chiunque offende l'onore o il prestigio del Presidente della Repubblica e' punito con la reclusione da uno a cinque anni.

Da nessuna parte sta scritto che questo articolo non si applica agli ex-magistrati, eppure, tralasciando di Pietro (per il quale non si applica nessuna legge) ogni giorno sento qualche ex-magistrato esternare offese e ingiurie.
L'ultima sta scritta sul blog di De Magistris:
Il Presidente della Repubblica non sta facendo in realtà nulla per impedire lo svuotamento della Costituzione” e “non usa gli strumenti che la Carta gli affida per arginare il costante abuso del diritto”... “sta avallando l'attuazione del piano di rinascita democratica ideato da Gelli ed oggi realizzato dal premier piduista Berlusconi”..."il comportamento del Presidente della Repubblica “è stato in contrapposizione con la difesa dei principi costituzionali di autonomia ed indipendenza dei magistrati”.... “non ha avuto problemi a promulgare leggi incostituzionali, come il Lodo Alfano, oppure leggi in violazione del diritto comunitario, come lo scudo fiscale”. Ultimo atto ingiusto, per de Magistris, il fatto che il Capo dello Stato “in pochi minuti ha promulgato un dl incostituzionale in materia elettorale modificando le carte in tavola, avallando il ruolo di baro del diritto assunto del Governo”.
Dunque, conclude De Magistris, "se l'arbitro non è imparziale é il popolo che alza la vigilanza democratica” per attuare una “resistenza pacifica costituzionale verso un'oligarchia istituzionalmente golpista".

In pratica De Magistris accusa Giorgio Napolitano di comportamento contrario ai doveri di garante della Costituzione e lo accosta addirittura a Gelli.
può bastare?

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