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martedì 9 marzo 2010

note di demerito

Ecco come un comune cittadino si sente nelle grinfie di tali soggetti.
Mi chiamo Michele Lanzo (ex-capo di Gabinetto del Presidente Loiero) e voglio, far conoscere De Magistris ai calabresi:
E’ dal 1994 che, immeritatamente, sono entrato nel club dei suoi perseguitati, ogni volta ne sono uscito a testa alta, e poi, mio malgrado, mi ha ricacciato dentro qualche altra storia.
Mi soffermo solo su due episodi.
Il primo è del 1997, quando all’indomani dello scioglimento della Giunta Gualtieri, al Comune di Catanzaro, tutti gli assessori, tra cui io, fummo raggiunti da un avviso di garanzia e dalla successiva richiesta di rinvio a giudizio. Il Gip dell’epoca respinse tale richiesta.
L’ex pm fece ricorso in appello, purtroppo con 15 giorni di ritardo. Fummo assolti, non solo per non aver commesso il reato ma anche per l’inefficienza di De Magistris, che con la sua condotta, però, ci impedì di difenderci.
Il secondo episodio è più recente. Si tratta della richiesta di rinvio a giudizio del sottoscritto per il reato di associazione a delinquere, per un'indagine che riguardava la sanità calabrese. Valutata l’infondatezza della gravi accuse, chiesi il rito abbreviato.
In udienza, davanti al Gup, ebbi l’onore della presenza di De Magistris, ma egli trattò il caso con grande sufficienza. Ricordo che il suo intervento durò solo pochi minuti, il resto del tempo lo trascorse su una panchina del corridoio del tribunale, chiacchierando al telefono. Non ascoltò neanche la puntuale e meticolosa difesa del mio legale. Eppure la richiesta era di una certa gravità: 3 anni e 6 mesi per associazione a delinquere, mica per abuso d’ufficio.
Il Gup respinse la sua richiesta, assolvendomi pienamente da tutte le accuse. La sentenza fu talmente chiara che De Magistris ritenne inutile proporre appello. Infatti non lo fece e anche in questo caso mi ha assolto nuovamente.

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