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sabato 20 febbraio 2010

You should love him

Mentre in Italia ci sono alcuni balordi, per non dire altro, che si permettono di affiggere manifesti col volto del presidente del consiglio con la scritta sotto: appuntamento a piazzale Loreto, all'estero Berlusconi viene lodato per il suo impegno internazionale,
E' il caso della Pajamastv, network americana, in una intervista Michael Ledeen, giornalista e scrittore della Foundation of Defense of Democracies (FDD) afferma che Silvio Berlusconi é il più coraggioso dei leader occidentali.
Gli viene riconosciuto di essere stato l'unico ad "avere coraggio di affermare verità scomode e politicamente scorrette sul mondo di oggi come sulla civiltà islamica, l'Iran e Israele. Per questo motivo va considerato uno dei più grandi fenomeni politici del nostro tempo". (Silvio Berlusconi, you should love him 9.2.2010)

Per il mondo (non italiano) infatti, l'intervento del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella Knesset, il Parlamento israeliano, é stato un vero trionfo. Un discorso incisivo e ispirato. Silvio Berlusconi, ha scritto una pagina di storia molto importante. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ringraziato Israele di esistere, “Questo Parlamento rappresenta la più straordinaria vicenda del Novecento. Voi rappresentate ideali che sono universali, siete il più grande esempio, se non l'unico, di democrazia e di libertà nel Medio oriente, un esempio che ha radici profonde nella Bibbia e nell'ideale sionista. Grazie di esistere”. Ha poi fortemente criticato la politica terroristica del governo iraniano di Ahamadinejad, che ogni giorno continua a minacciare di distruggere Israele, negando apertamente la Shoah. Ed ha poi dichiarato che non è concepibile che la comunità internazionale assista impassibile all'armamento atomico dell'Iran e nello stesso tempo alle minacce nei confronti di uno stato riconosciuto internazionalmente. Su questo punto non si possono ammettere cedimenti.
“Non sono parole facili, nè di circostanza, ma vuole essere una correzione alla follia realizzata dal governo Prodi che, nel silenzio generale, inviò una lettera ufficiale con la quale riconosceva il diritto iraniano a essere potenza regionale. Una pura follia.

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