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martedì 19 gennaio 2010

Siamo tutti ciechi?

Quelli del PD hanno provato in tutti i modi a far fuori Niki Vendola, ma lui ha resistito stoicamente ed alla fine l'ha spuntata: in Puglia si faranno le primarie per decidere chi sarà il candidato alle regionali per la coalizione del centrosinistra.
Se sarà Boccia, si potrà dare il via al disegno di D'Alema-Bersani di allearsi con l'Udc a livello locale, come laboratorio per una coalizione a livello nazionale; se invece sarà Vendola, l'Udc ha più volte detto che non farà alcuna coalizione con il PD.
Bene, questa è vera democrazia, decide il popolo. Se lo lasciano decidere.
Ma, guarda caso, proprio stamane, come è successo a Cosentino (candidato del PdL in Campania), tutti i quotidiani riportano che Vendola sarebbe iscritto nel registro degli indagati nell'ambito delle inchieste sulla sanità pugliese. "Concussione" il reato ipotizzato.
La vicenda in cui è coinvolto Vendola riguarda un posto da primario nel reparto di Neurologia dell'ospedale Acquaviva delle Fonti.
Ma posso fare a meno di notare la tempistica dell'iniziativa giudiziaria, che giunge in piena campagna elettorale, a soli cinque giorni dallo svolgimento delle primarie del centrosinistra, fortemente volute dal solo Vendola.
Ma il governatore uscente non ci sta e in una videolettera sul suo sito internet, www.nichivendola.it, collega la presunta sua iscrizione nel registro degli indagati alla "settimana delle primarie", ad una lotta politica che si svolge "su tanti piani", ad un "intero anno in cui sono andati in scena tentativi di colpirmi". E fa sapere ai suoi "nemici" che non intende sparire, che anche se fosse indagato, "non mi scalfisce questo atto". Si sente "sereno" e "con la coscienza a posto".
Nel video racconta ai cittadini pugliesi quella che definisce una storia di "buon governo". "Incredibile che possa essere capovolta", è "difficile immaginare di poter essere iscritto nel registro degli indagati per qualcosa per cui pensavo di dover essere lodato". Il Professor Logroscino, infatti, "è uno scienziato di fama mondiale, associato all'Università di Harvard. Un pugliese, che per poter esprimere il proprio talento, è emigrato lontano dalla propria terra". In una Italia "in cui puoi diventare primario anche se sei ignorante come una capra, purché ben protetto dai partiti, noi - rivendica Vendola - abbiamo costruito una storia differente: venire qui, tornare in Puglia, portando con sé il peso della propria fama e del proprio prestigio scientifico".
http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=62260

1 commento:

Anonimo ha detto...

disse d'alema: "il vero leader deve poter fare un passo indietro". una vera stronzata. e siccome vendola giustamente non fa passi indietro, ci pensa la fantomatica informazione di garanzia. tuttavia vendola non deve mollare. però io non lo voterei.
saluti
M