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giovedì 15 ottobre 2009

Onorevole Di Pietro: ASSENTE

L'Italia dei Valori denuncia lo scandalo di un “Parlamento fannullone”, che in un mese ha approvato solo 3 leggi perchè i deputati svolgono altre attività e lavorano a Montecitorio solo due giorni a settimana.
Per questo Antonio Di Pietro e i suoi parlamentari hanno fatto una breve manifestazione davanti alla sede della Camera dei deputati, con tanto di cartelli,
Di Pietro docet: "Lavoriamo tre ore al giorno sì e no, e poi tutti via a fare il secondo lavoro. In realtà si dovrebbe fare una norma per cui chi fa il parlamentare non può svolgere secondi lavori, altrimenti tutte le scuse sono buone per interrompere il lavoro parlamentare e andarsene a casa a farsi gli affari propri''.

Anche ai tempi di Prodi l'opposizione si lamentava che il senato si riuniva una volta al mese (quando c'era la disponibilità della Montalcini), ed è uno scandalo, ora come allora.

Ma Di Pietro, il moralizzatore d'Italia (e non solo) , non mi stupisce più. Riesce sempre a vedere la pagliuzza nell'occhio del suo avversario anche quando la trave, che è nel suo, non ha eguali. Ma questo non importa. Bisogna protestate, sempre e comunque.

Riporto due numeri che lo riguardano: Dall'inizio della legislatura ad oggi, quando la Camera è stata chiamata ad esprimere il proprio parere, Antonio di Pietro non ha risposto all'appello ben 3.025 volte su un totale di 4.462 votazioni. Il 67,79% delle assenze.

Per quanto riguarda il secondo lavoro, la domanda nasce spontanea: ma fare il segretario di un partito politico ed essere parlamentare non è come avere un secondo lavoro?
La risposta non può essere che affermativa e per avere conferma di ciò basta vedere nello specifico le assenze del maggio scorso ovvero dell'ultimo mese di campagna elettorale per le elezioni Europee. In quel periodo il bravo Tonino ha pensato di presentarsi a Montecitorio solo 2 volte su 294 votazioni. Il 99,32% delle volte era assente.

Questi però sono solo numeri, l'importante per Di Pietro è manifestare in piazza il suo dissenso.

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