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giovedì 8 ottobre 2009

Non ci siamo

Non posso condividere la strada che Berlusconi ha intrapreso dopo la bocciatura del lodo Alfano.
Delle sue uscite salvo solo: "noi andiamo avanti". Il resto è spazzatura, indegna di un premier.
Berlusconi ha fatto gravissime affermazioni nei confronti delle istituzioni, attaccando il presidente della Repubblica, la magistratura, i giornali e la TV pubblica. Altrettanto indegna è stata la frase con cui ha apostrofato Rosy Bindi.
Ma andiamo con ordine; Berlusconi interviene telefonicamente a porta a Porta e dice: «Il presidente della Repubblica aveva garantito con la sua firma che la legge sarebbe stata approvata dalla Consulta, posta la sua nota influenza sui giudici di sinistra della Corte».
Parole gravissime. Che rimangano gravissime anche se si dovesse riscontrare che sono la pura verità. Non è oggi una novità che i precedenti Presidenti della Repubblica telefonavano ai loro cinque membri alla vigilia di ogni seduta della Consulta e li indottrinavano sul comportamento da tenere. (Scalfaro ha poi avuto la spudorateza di dirlo pubblicamente). E allora?
Allora resta che quelle parole Berlusconi non le doveva dire comunque. Le poteva dire Feltri, Rossella,... chi volete, ma lui no.
Così come a Rosy Bindi, "più bella che intelligente" lasciamolo dire a Sgarbi, ma lui no.
Mi è piaciuto invece Bersani che subito ha difeso il Presidente, così come dovrebbero fare tutti gli uomini che rivestono cariche istituzionali. Avrebbe fatto meglio a difenderlo anche quando un certo di Pietro lo ha accusato di viltà o quando gli ha detto "la prossima volta si legga bene le carte prima di firmarle", ma meglio tardi che mai.
Spero che sia una dimostrazione di disistima di Di Pietro da parte di Bersani, nel senso che per Bersani Di Pietro è "un becero che non conta", come ebbe a dire Napolitano di quelli che bruciano le bandiere.

2 commenti:

clem ha detto...

No scusa,nicola,ma non sono d'accordo....a parte la bindi,dove hai ragione,però per il resto silvio ha detto cose che tutti pensano (e sanno) ma che nessuno ha il coraggio di dire.Lui il coraggio ce l'ha e parla con il linguaggio della gente comune.Perchè è fuori dagli schemi ipocriti e farisei della politica italiana.Perchè viene da *fuori* del Palazzo.
Cari saluti,Clem

nico ha detto...

Ciao Clem, avrei apprezzato un laconico: Io vado avanti per la mia strada.