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giovedì 15 ottobre 2009

Chi troppo vuole

Si parte dal Trattato di Lisbona.
Il Trattato, che è stato ratificato dal nostro Parlamento, prevede il dovere per gli Stati di predisporre azioni concrete per contrastare le discriminazioni fondate sulla razza, sulla religione, sull'orientamento sessuale, sull'età, sulla disabilità e sul sesso.
Adesso regolamentazioni sulla razza e sulla religione sono già previste nella legge Mancino, restano gli altri tre fattori discriminanti per età, disabilità e orientamento sessuale.
L'onorevole Concia (PD) ha fatto un ottimo lavoro ed ha presentato un disegno di legge per introdurre l'aggravante di pena nel caso di reati commessi a causa del differente orientamento sessuale.
In commissione sono tutti d'accordo, ma poi interviene Luxuria la quale (o il quale) evidenzia che la proposta della Concia tutela solo i gay ma non include i transgender, e qualcun altro si ricorda del trattato di Lisbona e chiede di includere i motivi di età e di disabilità.
PD e PDL "concordano" di far tornare il disegno di legge in commisione per includere quanto esposto. Tutti d'accordo.
Cosa succede?
Succede che il PD mette a segno un colpo basso, e fa sapere che non vuole tornare in commissione; o così o niente.
Il PdL approfitta dell'ipotesi di incostituzionalità presentata dall'Udc e fa cadere una legge che andava solo modificata, ma andava fatta.

Risultato: Una legge, che tutti riconoscono deve essere fatta, ora deve aspettare altri sei mesi per essere ripresentata. E adesso sono lì ad accusarsi a vicenda.

Potremo mai aspettarci che le RIFORME possano essere fatte a larga maggioranza se questi non riescono a trovare uno straccio di accordo neppure sulle cose che condividono?
Io ci credo poco.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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