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sabato 31 ottobre 2009

La macchina del fango

Vi ricordate Giulietto Chiesa?
E' colui che, avvalendosi di scienziati, studiosi, specialisti e quant'altro, scrisse il libro “Zero” ed contribuì, con i suoi collaboratori di Megachip, a mettere su un film dal titolo omonimo, teso a dimostrare la falsità delle versione ufficiale sui fatti dell'11/9.
Verso la fine del 2007 lo ricordo ospite a "Porta a Porta", a "Matrix", al "Maurizio Costanzo show", ad "Omnibus",..... per dimostrare, senza contraddittorio, che la versione uficiale delle torri gemelle non stava in piedi e, diceva e non-diceva che era tutto stato organizzato da Bush.
Ve lo ricordate?
Oggi nesuno ne parla più ed il "progetto Chiesa" è divenuto spazzatura.
Il paio con Chiesa lo fa D'Avanzo.
Oggi per chi legge il quotidiano La Repubblica troverà un'interessante scoop del giornalaio D'Avanzo, dove scrive che tutta la faccenda Marazzo è stata orchestrata da Berlusconi. E' si, scrive proprio cosi, l'uomo nero ha colpito nuovamente, scrive di sciaccallaggio politico , e se lo dicono lui e Repubblica c'è da credergli dato che in quanto a sciaccallaggio politico sono maestri.
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/marrazzo-caso-2/davanzo-31ott/davanzo-31ott.html

Il colore delle toghe

- Il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, ha detto, rispondendo all’ennesima dichiarazione di Berlusconi sulle cosiddette “toghe rosse”, che le toghe dei magistrati sono sì rosse, ma per il sangue versato dalla categoria nella lotta per la difesa della legalità.
Leggendo i giornali di questi giorni viene piuttosto in mente che potrebbe essere altro il sangue che arrossa le toghe dei giudici.
Penso al caso dei due rumeni accusati dello stupro di Guidonia e scarcerati, cito da Repubblica, “perché il pm – dopo la chiusura dell’indagine – non ha ancora formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio, sia per loro che per gli altri quattro connazionali, accusati della violenza”.
Non so se sia una provocazione chiedersi perché il magistrato incaricato di firmare quell’atto non lo abbia fatto, nonostante abbia avuto tutto il tempo di farlo (da luglio a oggi).
Non so se sia legittimo pensare che sia il sangue delle due giovani vittime dell’aggressione ad arrossare (almeno stamattina) le toghe dei giudici, ma sono certo che almeno le loro coscienze dovrebbero mostrare qualche traccia di rossore.
Eppure, a sentire quanto afferma Luca Palamara, presidente dell’ANM, i giudici sono pronti a tutto pur di impedire una riforma “punitiva per la magistratura”, e ci spiega poi che nella categoria delle riforme punitive rientrano la separazione delle carriere, la riforma del CSM e la revisione dell’obbligatorietà dell’azione penale.
Quindi, a sentir lui, le cose vanno bene così come sono. La magistratura italiana continuerà ad essere la più costosa d’Europa, con la media di addetti per ufficio più alta d’Europa, i nostri giudici continueranno a essere i più pagati d’Europa, e il sistema giudiziario italiano continuerà ad essere uno dei più inefficienti del mondo.
Le carriere dei magistrati continueranno ad avanzare solo per anzianità, con il risultato paradossale che la maggior parte dei giudici ricopre un ruolo gerarchico (e percepisce di conseguenza uno stipendio) più elevato della mansione che ricopre.
Per diventare magistrati continuerà a essere sufficiente un esame al CSM che vede promossi più del 99 per cento dei candidati, e una tessera dell’ANM. Se un magistrato si renderà responsabile di mancanze, omissioni, errori o illeciti, continuerà a pensarci la sezione disciplinare del CSM a reintegrarlo nel ruolo, al massimo dopo una delicata lavatina di testa.
Le procure continueranno a essere, per lo più, un buco nero in cui le cose non trovano soluzione, gli investimenti stranieri continueranno a tenersi alla larga da un paese in cui ci vogliono più di dieci anni per recuperare un credito commerciale e i prepotenti continueranno a gridarci in faccia “fammi causa, se hai coraggio!”. E un bel pezzo di Italia continuerà a essere di fatto governato dalla criminalità organizzata.
A noi non interessa ciò che dice Palamara a difesa dei pazzeschi privilegi corporativi della casta che rappresenta. Ciò che ci interessa è che la politica ritrovi la dignità e l’autorevolezza per procedere a una riforma che serve ai cittadini italiani, più che al Presidente del Consiglio.
Ci auguriamo che Bersani, che ha appena detto che la riforma della magistratura non è una priorità, sappia trovare le parole per spiegarci perché.
Ma sappiamo anche che sarà difficile ottenere una riforma condivisa se non si riesce a prescindere neanche per un minuto dalle vicende personali di Silvio Berlusconi.
Anche se è paradossale la fulminea rapidità con cui si è aperto e chiuso il processo d’appello sul caso Mills a fronte dell’atavica lentezza della macchina giudiziaria italiana, ed è corretto rimarcarlo, pensiamo che i difetti della nostra giustizia e i privilegi della nostra magistratura siano tali e tanti, che se ne possa parlare per giorni interi senza dovere per forza mettere in primo piano il duello tra Berlusconi e le procure.
Così, mentre la Palamara inc. minaccia lo sciopero (chissà se il giorno in cui i giudici si asterranno dal lavoro qualcuno noterà la novità) forse riusciremmo a essere un po’ più convincenti.
Giordano Masini

Mi dimetto ergo sum

Nel codice di valori che sta caratterizzando da qualche tempo la sinistra italiana, scopriamo esserci in modo preponderante e quasi prepotente, quello delle dimissioni.
“Mi dimetto, dunque sono bravo, sono un esempio luminoso per i posteri”, questo è l’assunto.
Anche ieri sera, nella fiera dei fenomeni del giovedì, allestita dal mangiafuoco Santoro con il giullare Vauro e l’uomo dalle mille falsità Travaglio, la furbetta Serracchiani (Novella Bindi)ribadiva tutta impettita: “I nostri si dimettono”.
I nostri? Una volta si esultava felicemente: “Arrivano i nostri”, ora qualcosa è cambiato, “i nostri” non arrivano più, se ne vanno.
Vabbè, ma perché dovremmo vedere tanta positività nell’istituto delle dimissioni?
Io mica lo capisco. Marrazzo si è dimesso da presidente della Regione Lazio, dopo che un video lo ritrae in mutande fra trans, droga e soldi. Bravo, Marrazzo, sei un eroe.
Io non dico che sul poverino si debba infierire più di tanto, ma da qui a trasformarlo in Santa Maria Goretti, ce ne corre. O forse costoro credono che le dimissioni dell’ex Presidente abbiano mondato tutti loro da certe magagne di cui ancora si devono capire i contorni?
Speriamo di no, altrimenti la cosa sarebbe comica.
Ma lasciamolo stare il povero Marrazzo, già troppo si parla delle sue vicende.
Vogliamo parlare delle dimissioni di Santoro da parlamentare europeo? O di quelle della Gruber dalla medesima assemblea?
Non c’è da scherzare, alcuni miei colleghi, con il cuore politico saldamente a sinistra come il portafogli hanno radicato a destra, sostengono convintamente che Santoro e la Gruber hanno fatto bene a lasciare la politica, ma non sanno dire perché.
E ci risiamo con la beatificazione delle dimissioni. Ma le dimissioni una volta non erano effetto di un fallimento?
Non erano dovute a un’incapacità di stare e di operare laddove ci si era impegnati a stare, a lavorare, a combattere, se necessario, per portare a casa dei risultati?
Almeno così mi pare di ricordare.
Ma per la sinistra che tutto stravolge, valori e disvalori, menzogne e verità, non è più così: chi si dimette va santificato subito.
Ed è per questo che costoro non possono amare Berlusconi. Quello, con tutte le tegole che gli cadono addosso, di dimissioni proprio non ne vuole sentir parlare. Ed è da qui che si capisce anche una nuova caratteristica che differenzia la destra dalla sinistra. In effetti, si era un po’ omologato tutto e ritrovare qualche differenza fa davvero tutti felici. A sinistra si dimettono, a destra no. Eccola qui la differenza. Secoli e secoli di teorizzazioni politiche, sintetizzate in un “sì o no”, “entro, esco”, “vado, vengo”. Magari.
Se così fosse ci si potrebbe almeno rallegrare per aver trovato una forma di semplificazione, ma così non è. Perché se vai a guardare bene, anche a sinistra, non tutti sono disposti a lasciare la poltrona. Vendola per esempio non s’è dimesso, ha dimesso tutta la giunta, ma lui è rimasto saldo. Bravo Nicolino.
Insieme a Bassolino, Loiero, Jervolino e qualche altro capa tosta. Alla fine però, a parte ogni distinguo, rimane un fatto inoppugnabile: chi ha voluto brandire la spada sacra del moralismo, facendo credere a tutti di avere una superiorità etica rispetto all’avversario, sta cadendo nel fango in mezzo a una marea di scandali.
E non c’è dimissione al mondo che possa ridare faccia ad uno schieramento caduto nel ridicolo e intrappolato nelle accuse che rivolgeva agli altri. Speriamo serva da lezione.
Meno dimissioni e più serietà, signori.
Luciano Paolini

venerdì 30 ottobre 2009

Zone franche

Una importante notizia per lo sviluppo delle imprese e dell’occupazione arriva dall’approvazione da parte della Commissione Europea per le cd. Zone Franche.
A partire da gennaio 2010 le piccole imprese, fino a 50 addetti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro, che abbiano iniziato un'attività economica tra il primo gennaio 2008 e il 31 dicembre 2012, potranno fruire di agevolazioni fiscali su Irpef/Ires, Irap, Ici e sgravi sui contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti.
Dopo i primi cinque anni di esenzione totale ci sarà una graduale diminuzione dei benefici, fino a 14 annualità.
Le zone, individuate per disagio economico e degrado, sono: Catania, Gela, Erice, Rossano, Crotone, Lamezia Terme, Matera, Napoli est, Mondragone, Torre Annunziata, Lecce, Andria, Taranto, Cagliari, Iglesias, Quartu Sant’Elena, Sora, Velletri, Campobasso, Pescara, Massa Carrara e Ventimiglia.
Secondo le previsioni del ministero dello Sviluppo economico, saranno tra 500 e 1.000 le aziende che accederanno agli incentivi, per i quali è prevista una dotazione finanziaria iniziale di 100 milioni di euro.
In questi giorni saranno rese pubbliche le istruzioni operative per beneficiare delle agevolazioni.
Come sempre, vi terrò informati.

giovedì 29 ottobre 2009

Una pietra sopra

Presidente Berlusconi, le chiedo oggi di fare un primo passo: incontri Pier Luigi Bersani.
Faccia un passo in avanti, lo inviti a Palazzo Chigi o anche a cena, cerchi di spiazzare anche questa volta e si metta con Bersani a discutere di cosa il Governo vuole fare nei prossimi mesi per quel che riguarda il carico fiscale, l’uscita dalla crisi e gli assetti istituzionali.
Si prenda pure dei « niet » come risposta, mica siamo obbligati ad andare d’accordo, non siamo tutti nello stesso partito, ma dia un segnale di riconoscimento ad una leadership che, per una volta, é in mano ad una persona concreta e più pacata nei modi e nei termini.
Forse questa é un’occasione per riportare il PD alla ragione, per isolare gli estremisti dipietristi e per mettere una parziale pietra sopra a molte cose.

Se ne va dal PD per allearsi col PD.

Uno s’illude, crescendo, di cominciare a capire un po’ di politica, poi, quando avvengono fatti come quello di Rutelli, si rende conto che non ha imparato niente.
Anche per chi non vota per la sinistra è incomprensibile la decisione di Rutelli di lasciare il PD perchè Bersani si appresterebbe a flirtare con l’estrema sinistra.
Premesso che Rutelli era al governo con Bertinotti, Diliberto, Pecoraro Scanio, Rizzo e, perché no, con il giovane e ruspante Francesco Caruso, ma cosa crede di fare Rutelli andandosene?
Non sarebbe bene rimanere e condizionare dall'interno quella che lui chiama "deriva"?
Ma lui dice che se ne va, con altri compagnucci, forse da Casini.
Si, Casini il cui obiettivo, a parole, è quello di creare un Centro come forza di governo, ma nella pratica, si rende conto di non aver i numeri per governare ed allora è, suo malgrado, costretto ad allearsi.
Mi viene una domanda: sarà possibile che il Centro, con Rutelli e compagnucci, si possa alleare con Berlusconi?
Risposta: Non succederà mai e poi mai.
L'unica spiaggia è che questo fantomatico Centro si allei con il PD.
Torniamo a Rutelli: se ne va dal PD per allearsi con il PD?
Io mi considero intelligente, ma non tanto da capire la politica.

martedì 27 ottobre 2009

A un bivio

Il nuovo governo di Angela Merkel in Germania promette una significativa riduzione delle tasse per i lavoratori e per le imprese al fine di aumentare i consumi e far ripartire la crescita economica.
Perchè non si può fare in Italia?
La prima risposta è che l'Italia ha il debito pubblico può alto d'Europa (molto più alto) e non ci possiamo quindi permettere di ridurre "significativamente" le tasse sul lavoro "in deficit" cioè senza copertura finanziaria, come può fare invece la Germania.
Almunia e l'Europa farebbero partire subito un cartellino rosso e ci obbligherebbero al rientro.
Questa è anche la posizione di Tremonti, e non si schioda.
Ma, veramente non si può fare proprio nulla per coniugare "rigore e crescita"?
Qualcuno dice: Per favorire la crescita non si possono ridurre le tasse sul lavoro ed aumentare per esempio le tasse sulle rendite finanziarie, che in Italia sono le più basse d'Europa? Che so, portarle dal 12,5% al 20%? Qualcuno dice che si produrrebbe un gettito di circa 3 miliardi di euro.
Di contro c'è da dire che la maggior parte delle rendite vengono dai Titoli di Stato (Bot) che, sono di norma l'investimento dei piccoli risparmiatori e dei lavoratori, ovvero gli stessi attori a cui verrebbero ridotte le tasse sul lavoro ed alla fine non cambia un bel nulla. Anzi cambierebbe il fatto che vedremo la fuga dei capitali esteri che ora sono investiti in Italia proprio per l'esistenza di aliquote "concorrenziali".
In pratica questa soluzione potrebbe essere un autogol.
Si potrebbe pensare.... pensare, pensare..... e alla fine ti ritrovi che devi aumentare le tasse, o fare qualcosa di impopolare, come aumentare l'età pensionabile, che è qualcosa di buono per il Paese ma di cattiva immagine per il partito che lo propone che...potrebbe portare a perfdita di consensi.
E allora?
Significa che non dobbiamo fare nulla? e perdere l'autobus della crescita?
Questo è l'attuale dibattito tra Berlusconi e Tremonti.
Il primo vuole ridurre l'Irap e le tasse ai lavoratori a partire da gennaio 2010. Tremonti dice che senza copertura lui non riduce proprio niente.

Io penso che il governo ha il dovere di aumentare il prodotto nazionale senza creare nuovo debito pubblico e, quindi, rafforzare le imprese con tagli fiscali finanziati con .........riduzione delle spese e degli sperperi e con riduzione dell'evasione fiscale.

Però.......si deve muovere.

Si aprono le danze: E' una tarantella

Quando Bersani si candidò come segretario del PD, Franceschini andò su tutte le furie: Mi devo candidare per forza anch'io perchè non posso permettere che il partito vada nelle mani dei leader del passato.
Ora ha vinto Bersani e qual è la sua linea?
A parole dice che sarà un partito di alternativa e non un partito di opposizione; nei fatti, invece di scrivere un programma di governo e quindi allearsi con quelle forze politiche che lo condividono, il suo primo ed unico obiettivo è quello di allearsi con tutti quelli dell'opposizione che vogliono creare una alternativa.

Cosa li unirà? Cosa li dividerà? Non è importante, l'importante è conquistare il potere.
E' proprio il ritorno al passato temuto da Franceschini, un passato (2005) in cui Prodi unì ben 11 formazioni politiche (+cespugli)


Democratici di Sinistra (DS), con segretario Piero Fassino;
La Margherita (DL), con presidente Francesco Rutelli;
Partito della Rifondazione Comunista (PRC), con segretario Fausto Bertinotti;
Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), con segretario Oliviero Diliberto;
Italia dei Valori (IDV), guidato da Antonio Di Pietro;
Socialisti Democratici Italiani (SDI), guidato da Enrico Boselli;
Federazione dei Verdi, guidato da Alfonso Pecoraro Scanio;
Popolari-UDEUR, guidato da Clemente Mastella;
Movimento Repubblicani Europei (MRE), guidato da Luciana Sbarbati;
Radicali Italiani, guidati da Emma Bonino;
I Socialisti, guidato da Bobo Craxi;
A questo miscuglio si aggiunsero poi il Partito Pensionati, il movimento della Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI), i Democratici Cristiani Uniti (DCU), la Lista Consumatori e i movimenti regionali Südtiroler Volkspartei (SVP), Lega per l'autonomia Alleanza Lombarda (LAL), Partito Democratico Meridionale (PDM) e Liga Fronte Veneto.
Cosa li univa? NULLA.

Cosa faranno questi signori se, per caso, fossero eletti?
A parte una legge che dica chiaro chiaro: Berlusconi è ineleggibile, poi litigherebbero su tutto il resto ed andremmo di nuovo al voto.
Però Caruso potrebbe continuare a coltivare la marijuana nelle fioriere di Montecitorio, Giordano potrà dedicare qualche aula a qualche altro "eroe-patriota" come Giuliani, Livia Turco potrebbe riaumentare la dose detenibile per uso proprio, Grillini potrebbe continuare ad istruirci sulla adozione da parte di coppie omosessuali, Rizzo potrebbe invitare Chavez per una Letio Magistralis, Diliberto potrebbe indottrinarci sulla Costituzione Cinese, e così via.

domenica 25 ottobre 2009

Partito Deplorevole

Si scopre che in Campania, a Castellamare, nell'omicidio Tommasno, vittima e killer sono entrambi iscritti e attivisti del Pd.
Qualcosa di simile era accaduto nell’assassinio di Fortugno in Calabria proprio nel giorno delle Primarie quando il vicepresidente del consiglio regionale venne ammazzato in quella che di fatto può ora considerarsi una faida interna.
In Abruzzo la giunta regionale è stata spazzata via dalle inchieste per corruzione. Poi è toccato al sindaco di Pescara.
Mentre in Puglia si pretendevano rapporti sessuali in cambio di appalti pubblici.
A Roma si lancia una campagna sulla sicurezza per mettere sott'accusa il sindaco per i troppi strupri e poi si scopre che il principale protagonista di quelle violenze seriali è un proprio iscritto.
Si chiedono le dimissioni del premier perché sarebbe ricattato da una escort e ora si scopre che il governatore del Lazio ha pagato perchè ricattato.
A Napoli Bassolno è indagato in uno, due, tre processi? Non ricordo più il numero preciso.
La direzione nazionale dei PD chiede a Bassolino di farsi da parte e quello, dopo quasi due anni, è ancora lì.
Ma chi comanda in questo partito, quali sono le regole?

Non è affare da prendere sotto gamba. È una questione democratica. Perché si tratta del secondo partito nazionale, di un partito che rappresenta tra un terzo e un quarto degli elettori. Si tratta di un partito che governa Regioni, Provincie e Comuni.
Si tratta di una forza della quale non si è capita la linea politica. Che non ha un servizio d'ordine, che non definisce i criteri con cui di diventa parlamentari, consiglieri, ecc. Oppure se li definisce e li predica in pubblico, non li applica.
Prendiamo il caso Marino, il candidato alla segreteria del Pd. L'uomo che si è presentato come il nuovo e per prima cosa ha sollevato la questione morale nel suo partito. Bene.
Salvo poi scoprire che è stato licenziato da un'università americana perché faceva la cresta sui rimborsi spesa. Non c'è limite alla decenza, non c'è freno. Ognuno può fare quel che vuole, senza ritegno. Senza vergogna.

Se Bersani (sarà lui il segretario) non affronterà questi temi, molti elettori (che non voterebbero mai e poi mai per Berlusconi) andranno ad aumentare il consenso al partito di Di Pietro.

sabato 24 ottobre 2009

fiscalità di svantaggio

Perchè le buone notizie le devo andare a cercare con il lanternino?
Eccone una:
Nella regione Veneto fu introdotta l'addizionale IRPEF per coprire il differenziale di deficit del servizio sanitario regionale.
Nei giorni scorsi il presidente della regione aveva annunciato: Quest’anno il sistema è a pareggio e ci troviamo quindi nella condizione di poter togliere questa tassa.
Oggi a Porto Viro (Rovigo) alla tavola rotonda sul tema “Il Veneto e l’Italia per la ripresa: innovare, competere, partecipare”, l'assessore regionale al bilancio ha confermato l’abolizione dell’IRPEF regionale, ciò grazie al fatto che nel tempo è cresciuto il processo di razionalizzazione del nostro servizio sanitario.

Anche in Campania, grazie alle finanziarie prodiane, la regione fu costretta ad aumentare l'addizionale IRAP ma da allora, non è partito nessun processo di razionalizzazione della spesa sanitaria, anzi. Con il risultato che le imprese campane pagano l'incapacità di gestione da parte della regione e si trovano con una "fiscalità di svantaggio".

L'importante è che, almeno nelle regioni azzurre, siamo passati da discussioni sul tema di aumento delle tasse (attuale fino al 2007) a quella sulla loro riduzione/abolizione.

Fatti, non berlusconismo.

E leggete come, nella sanità, si buttano i soldi a Bari; notare che lo scrive un partito che fa parte della coalizione del governo regionale: http://idirittidelcittadino.blogspot.com/2009/10/puglia-asl-bari-un-esempio-di-mala.html

Clima: il riscaldamento segna una pausa?

L’articolo spiega che “le temperature potrebbero leggermente abbassarsi da qui a dieci-vent’anni”, ma dice di più.
Ci sorprende di venire a conoscenza che, da quando sono cominciate le misurazioni, si riscontra, dati alla mano, che negli ultimi undici anni le temperature non sono aumentate e l'anno più caldo è stato il 1998”.
Che fine ha fatto il Global Warming?
A Stoccolma circola una barzelletta: "Non è che dobbiamo richiamare Al Gore e invitarlo a restituire il Nobel?"
Nessuna paura, non avverrà nulla di tutto questo, innanziutto perchè non è previsto dal regolamento del premio.
Quindi, anche Obama può stare tranquillo e può tranquillamente continuare ad inviare soldati in Afganistan.

venerdì 23 ottobre 2009

Escort o trans per me pari sono.

Parole sagge e nobili.
Marrazzo dice: "sono sconcerato e amareggiato, perchè in questo Paese, per colpire un Presidente, si butta fango sull'uomo".
Chiariamo subito che per me Marrazzo può andare a trans tutte le volte che ne ha voglia, quello che mi fa specie è che il tutto viene trattato da Repubblica, L'Unità, Corsera, ecc., che, dopo aver trattato la vicenda Berlusconi-escort nel modo in cui sappiamo, tratta ora il caso Marrazzo-trans come se fosse una comune diatriba, come se fosse Inter-Milan.
Per me sono due vicende squallide.
Solo che adesso si parla di privacy (Marrazzo c'ha famiglia), di segreto istruttorio, di diffamzione e calunnia.
Nessuno osa fare a Marrazzo neppure una (delle dieci) domanda: E' vero o no?
Boh! C'è il segreto istruttorio.
D'altronde, per quel poco che si sa, il fattaccio è venuto fuori solo perchè non si è riusciti a "piazzare" il video: nessuna testata giornalistica era interessata. E si arrestano i presunti ricattatori. Per chi ha la memoria corta ricordo che i ricatti di una prostituta andarono a ruba; li comprò anche la TV di Stato.
E questo la dice lunga su chi in Italia ha il potere sull'informazione.

giovedì 22 ottobre 2009

Connotati inquietanti

Io non ho proprio nulla contro la decisione del CSM di votare una pratica a tutela di Mesiano.
Cos'è una pratica a tutela di....?
Si tratta di un atto a sostegno dei magistrati che si rende necessario quando è in atto un'azione volta a minacciarne l'autonomia e l'indipendenza.
Quindi, per il CSM il video andato in onda su Canale 5 desta allarmata preoccupazione in considerazione del fatto che può produrre oggettivamente una forma di condizionamento per ciascun magistrato nell'esercizio della funzione giurisdizionale.
Va bè. Loro la pensano così, ne hanno tutto il diritto ed io accetto il loro pensiero.

Poi ci rifletto un pò e chiedo (ma non avrò risposta): perchè non più tardi di un mese fa, il Csm ha bocciato la richiesta, avanzata dallo stesso Mancino, di aprire una pratica a tutela del pm Desirèe Digeronimo.
Chi è?
La signora che sta indagando sulla Sanità pugliese cui il governatore Nichi Vendola, in una lettera aperta, aveva rivolto pesantissime accuse, anche quella di dover abbandonare l'inchiesta vista la sua «rete di amici e parenti».
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/politica/2009/7-agosto-2009/vendola-pm-digeronimo-qui-briganti-prendono-posto-galantuomini-1601645101432.shtml

Come mai Mancino in quella vicenda non si fece portavoce del pensiero del Quirinale «che condivide il fatto che questa vicenda ha connotati inquietanti», come ha fatto per il caso Mesiano?

Un mondo che va alla rovescia

Il governo ha "allo studio altri interventi per ridurre la pressione fiscale, aumentare i consumi e agevolare gli investimenti. Tra questi, il taglio graduale dell'irap alle imprese, fino alla sua soppressione".
Già, l'Irap, una tassa inventata dalla sinistra e ritenuta iniqua da Europa e imprenditori. Avente lo scopo di far fare cassa subito allo Stato ma di sotrarre risorse agli investimenti delle imprese.
Commenta Epifani: "La riduzione delle tasse ai lavoratori e ai pensionati è una questione di «equità» e poi, si può affrontare anche quello che riguarda le imprese".
In pratica dice: riduciamo prima l'Irpef.Io non so come andrà a finire; speriamo che non sia un bluff, mi solleva il fatto che si stia parlando di riduzione delle tasse, mentre con il precedente governo le discussioni tra Prodi ed Epifani erano: "aumentiamo" prima l'Irap, l'Irpef, la tassa di successione, la tassa di circolazione, il canone TV e tant'altro e...... nel dubbio, aumentarono tutto.
E' un mondo che va alla rovescia, un mondo che non piace ad Epifani; infatti annuncia: Governo devastante: a dicembre sciopero generale.
Ecco l'articola dell'Unità:

http://www.unita.it/news/italia/90137/epifani_governo_devastante_a_dicembre_sciopero

la Storia

Scommettiamo che tutta storia dei Ciancimino, gira che ti rigira, porterà a Dell'Utri e quindi a Berlusconi? Anche se lui a quell'epoca non era neppure in politica?
E' da un pò che questa storia ha una evidenza mediatica un pò eccessiva, e questo mi insegna che c'azzeccherà Berlusconi.
Anzi, di più, scommettiamo che Forza Italia nacque dall'accordo tra Stato e mafia?

Volete ridere?
Tutti i monologhi televisivi di Travaglio si basano su confessioni o soffiate di pentiti, recentemente anche su quella dei Ciancimino, ma ora che qualche pentituccio fa il nome di Mancino (vicepresidente del CSM), sentite questi cosa risponde:
Dobbiamo ribellarci all’ipotesi che la storia degli ultimi anni possa essere scritta dai criminali. Se ciò avvenisse, sarebbe oscuro il futuro che prepareremmo per i nostri figli. I criminali restano tali e vanno giudicati dalla Magistratura. Mi spiace vedere che si dà credito a dichiarazioni scandalistiche e calunniose rese da assassini che si sono macchiati del sangue di integerrimi servitori dello Stato. I comportamenti di questi criminali vanno valutati con la severità che meritano, soprattutto quando hanno come evidente obiettivo la ritorsione nei confronti di chi ha dato impulso alle indagini che hanno portato alla loro cattura”.

Cioè se tocchiamo Mancino "dobbiamo evitare che la storia possa essere scritta dai criminali", se invece tocchiamo Berlusconi "si deve andare fino in fondo e far emergere la verità".

Quella t.....

Tra qualche giorno arriverà in Italia un nuovo film, se non sbaglio di una regista rumena, dal titolo "Francesca". Non ne so il contenuto, ma lo immagino. Negli ambienti della sinistra se ne fa già un gran parlare, con enfasi ed esaltazione, specialmente perchè prende di mira il sindaco di Verona e Alessandra Mussolini. Una frase in particolare viene già ripetuta come un tam-tam; E' rivolta alla Mussolini: "Quella troia, ci vuole vedere tutti morti".Non mi stupisco di niente, neppure che NESSUNO sta raccogliendo firme. Mi stupisce Berlusconi (è sempre colpa sua) che, invece di dire quello che ha detto alla Bindi, poteva più semplcemente chiamarla troia, senza che nessuno se ne scandalizzasse.
Oltre alla libertà di stampa, ora abbiamo anche la libertà dell'arte.

martedì 20 ottobre 2009

C'è chi sale e c'è chi scende

Esce la classifica dei governatori per consenso e soddisfazione dei cittadini rispetto al lavoro svolto. E' aggiornata al 1° semestre del 2009.

http://www.clandestinoweb.com/tavole/126367-monitor-regione-quarta-edizione-classifica-presidenti-primo-semestre.html

Ai primi tre posti si confermano:
1. Roberto Formigoni (Lombardia)
2. Giancarlo Galan (Veneto)
3. Raffaele Lombardo (Sicilia)

agli ultimi tre posti figurano:
16. Nichi Vendola (Puglia)
17. Agazio Loiero (Calabria)
18. Antonio Bassolino (Campania)

L’indagine è stata effettuata da Ekma Ricerche e realizzata tra il 20 aprile e il 10 luglio 2009. Il campione di 20.800 interviste, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, è stato stratificato per ciascuna regione, secondo i criteri di sesso, età ed ampiezza centri e realizzata attraverso interviste telefoniche con metodologia C.A.T.I.

Sarà una coincidenza, ma i primi tre sono di centrodestra e gli ultimi del centrosinistra che pure avevano avuto un altissimo consenso (quasi un plebiscito) all'atto delle loro elezioni.
Che dire? il popolo non è fesso.

Lodevole impegno

Lodevole l'impegno della sinistra nella politica di integrazione dei cittadini extracomunitari.
Coerentemente a questo impegno, è stato depositato oggi alla Camera un progetto di legge che prevede il diritto di voto per le elezioni amministrative ai cittadini extracomunitari regolarmente residenti in Italia da almeno cinque anni: L'obiettivo é "promuovere l’integrazione di persone che in molti casi già partecipano pienamente alla vita civile delle comunità locali in cui risiedono".
Ma veramente è così?
Io non dimentico le parole del ministro Ferrero (all'epoca del governo Prodi): "Nelle provincie di Treviso, Bergamo e Brescia e in tutta la fascia pedemontana dove la presenza dei lavoratori migranti è molto forte e dove un partito espressamente xenofobo come la Lega raccoglie alti consensi, l'acquisizione del diritto al voto da parte degli immigrati modificherà la dialettica politica".
La prova che le cose stiano esattamente così nasce dal fatto che questa proposta viene da PdL, PD, IdV e Udc. Da tutti tranne che dalla Lega.
Una proposta per me giusta, ma che tutti vogliono solo per ridimensionare la Lega.
Ne sono convito.
Perchè l'integrazione si ottiene con un pacchetto progettuale di interventi, che ricopra la scuola, la sanità, la società, ed anche il voto. Ma presentare una legge che dia agli immigrati il diritto al voto (solo delle amministrative) e farlo passare come integrazione è una presa in giro.

Parole al vento

"Serve la certezza dell’interpretazione della legge, serve una più netta separazione tra giustizia e mezzi di informazione e servono comportamenti più sobri: il giudice deve essere, ma anche apparire imparziale."
Chi l'ha detto?
Lo ha detto Luciano Violante (PD, ex-magistrato ed ex-presidente della Camera), che da poco ha dato alle stampe il libro "magistrati" ove delinea la strada che si deve percorrere per evitare il conflitto permanente tra politica e giustizia.
"Il clima per affrontare una stagione di riforme si può creare anche in un momento di scontro" scrive Luciano Violante. "Certo, bisogna dialogare con chiunque sia disponibile".
Nel libro cita una sua intervista all’Unità del 1993 in cui diceva: "Nessuna società ha tollerato troppo a lungo un governo dei giudici, prima o dopo arriva una politica regolatrice che ridefinisce i rapporti tra i poteri dello stato".
Quel momento è arrivato?
"Oggi si possono approvare riforme efficaci e coerenti con i principi della Costituzione. Occorre coraggio da parte di tutti. Ad esempio le due coalizioni decidano insieme di ridurre i tribunali da 164 a 100, recuperiamo risorse ed efficienza, ciò che chiedono i cittadini".
"Instauriamo ad esempio una Corte disciplinare per tutte le magistrature, fuori del CSM. E ristrutturare diversamente il Csm con 1/3 dei membri eletti tra i magistrati, 1/3 dal Capo dello Stato scelti tra categorie qualificate, e 1/3 dal Parlamento in seduta comune."
Sono contrario alla separazione delle carriere tra pm e giudici, un pm che ha fatto il giudice è più in grado di valutare la prova così come un giudice che ha fatto il pm. Ma sono disponibile ad approfondire. E anche il centrosinistra, storicamente contrario, è bene che vada a vedere le proposte che verrano messe sul tavolo dal governo".

Per l’Anm siamo invece giunti allo scontro definitivo. Si agita e minaccia lo sciopero, sempre più arroccata su posizioni di conservazione dello status quo.
E l'opposizione parlamentare?
Di Pietro annuncia che, a quel tavolo, non si siederà neppure.
Franceschini e Bersani (lascio stare Marino, pesce fuor d'acqua) stanno assumendo un atteggiamento difensivo, condizionato dalla preoccupazione, alla vigilia delle primarie, di non entrare in collisione con il partito di Repubblica, che auspica una linea di chiusura al dialogo con la maggioranza e di scontro con il premier, fondato sul presupposto che la partita con Berlusconi vada chiusa utilizzando la via giudiziaria.

Peccato che sia Berlusconi sia Veltroni & co, in campagna elettorale ci avevano entrambi convinti che in Italia paga il ritardo dell'ammodernamento delle amministrazioni e, spiegavano che questa doveva essere obbligatoriamente la legislatura delle riforme.

domenica 18 ottobre 2009

Cada vida importa

In Spagna la attuale legge che regolamenta l'aborto, autorizza l'interruzione di gravidanza solo in tre casi: stupro, malformazione del feto o pericolo per la salute psicofisica della donna.
Mi sembra più ragionevole di quella in vigore in Italia.
Ma al Parlamento spagnolo è in discussione la riforma presentata dal governo socialista del premier Josè Zapatero che concede la possibilità di interrompere la gravidanza alle donne che lo richiedono anche senza parere medico e fino alla 14esima settimana di gravidanza; in più estende anche alle adolescenti di 16 anni la possibilità di abortire senza l'autorizzazione dei genitori.

Il Partido Popular, il principale movimento di opposizione al governo Zapatero ha invitato gli spagnoli a manifestare, ed in piazza sono andate più di 1 milione di persone. Tantissime le famiglie, con una moltitudine di bambini, molti gli anziani e gli adolescenti che indossavano una maglietta o un cappellino rosso, il colore dei pro-vita in Spagna, con lo slogan: Cada vida importa (Ogni vita è importante).

sabato 17 ottobre 2009

Non mi daranno mai il Nobel

Josè Saramago è uno scrittore, poeta e critico letterario portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998.
Il 7 giugno 2009 comparve un suo articolo su El Pais, dal titolo "La cosa Berlusconi" e si esprimeva così:
“Non vedo quale altro nome potrei dargli (a Silvio Berlusconi). Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte del paese di Verdi se un vomito profondo non riesce a strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene e distruggere il cuore di una delle più ricche culture europee.”

In questi giorni sta facendo un giro nei teatri di alcune città italiane e ieri, a Roma, al teatro Quirino ha detto:
"Ci sono due Italie. Voi parlate una lingua che ha unificato il paese, ma l’italiano che parla Silvio Berlusconi non è l’italiano che parla Rita Levi Montalcini. Voi dovete scegliere tra le parole di Rita Levi Montalcini e i pensieri che Silvio Berlusconi non ha."
"Ci sono periodi più o meno felici, pagine di storia più o meno nere, ma le vittorie e le sconfitte non sono mai totali. Il fascismo? Non dico che sia dietro l’angolo, ma è ovunque. Non tornerà con le camicie nere e saluto romano, ma veste Armani e usa l’acqua di colonia e ha molti soldi, molti soldi per continuare il suo processo di corruzione".
"Berlusconi è un politico e una persona indecente. Si tratta di un esibizionista sessuale. Ma perché gli italiani l’hanno scelto per tre volte? Forse questi italiani sono d’accordo con lui".
"Da troppi anni in Italia c’è questo problema. Io vi chiedo perché avete questa grande cultura e avete anche Silvio Berlusconi? Silvio Berlusconi rappresenta le tenebre".
"Berlusconi è indecente perché non chiede scusa e perché continua il suo processo di corruzione. Noi in Portogallo abbiamo abbattuto la dittatura con un colpo di stato, non dico che dovete fare lo stesso in Italia, ma perché non usate il voto per cambiare? Trovatene uno decente".
"Il piccolo partito di Antonio Di Pietro, l’ex magistrato di Mani Pulite, può diventare il revulsivo di cui l’Italia ha bisogno per arrivare a una catarsi collettiva che risvegli all’azione civica il meglio della società italiana".

Il Riformista gli ha dedicato un articolo http://www.ilriformista.it/stories/Culture/108030/

Certo che deve essere terribile vivere nell'Italia che descrive questo signore.
Io personalmente ho votato Berlusconi e non apprezzo Di Pietro; sono un corruttore o un nuovo fascista?
Non sono un premio Nobel, ma non ci vuole molto per vedere che i fatti portati a termine da Di Pietro hanno avuto la costante di creare vantaggio solo per la sua persona e per la sua famiglia?
Mi dovrò rassegnare: Non mi daranno mai il Nobel.

Le raccogliamo le firme?

Il video realizzato da Canale5 sul giudice Mesiano (quello che ha condannato la Fininvest) è disgustoso.
A me piacerebbe che almeno ci fosse un comunicato di scuse da parte dei massimi dirigenti di Mediaset. Ma non ci sarà.
E non ci sarà perchè la politica è divenuta barbarie, odio.
Nonostante ciò, lasciatemi dire che sono allibito e disgustato.
Detto questo, resto altrettanto allibito per la spudoratezza con cui fingono di indignarsi quelli dell'altra parte, ossia quelli che furono preda di una esaltazione collettiva quando succedeva la stessa cosa, e cambiava solo il soggetto spiato.
Anzi non era neppure la stessa cosa perchè Mesiano è stato "seguìto" in un luogo pubblico, mentre Berlusconi veniva "spiato" in casa sua.
L’ipocrisia di chi si scandalizza proprio non la tollero.
Ed è l’ipocrisia di chi, riguardo a Berlusconi, se ne fotte di qualsiasi privacy, di chi ha consapevolmente alimentato ad arte questo clima di “forte scontro politico“.
Adesso scende in campo il garante della privacy e si riunisce il CSM. Mi meraviglia che Repubblica non ha fatto ancora partire la raccolta di firme.

Avremo il Cuba's day?

Il governo italiano ha dato uno schiaffo alla Fiom-Cgil. Ha siglato l'accordo con Cisl e Uil per i metalmeccanici, senza la Cgil. Che schiaffo.
Un atto molto grave.
I tre candidati alla guida del Pd, riuniti in un talk-show, sono andati a ruota libera, ma non hanno dedicato nemmeno una parola a questa onta. Avrebbero almeno potuto esprimersi sulla questione del voto dei lavoratori (richiesta dalla Cgil) e sulla valenza politica di questo rinnovo.
Niente, neppure una parola. La Cgil è stata abbandonata.
Ma quest'onta va lavata subito.
Ed ecco che, dopo le tante minacce alla Cisl e alla Uil, (rei di sedersi allo stesso tavolo di Berlusconi per fare gli interessi dei lavoratori tesserati alle loro associazioni, e per questo definiti servi di Berlusconi), arriva la missiva per il governo.

Il quotidiano Il Riformista ha ricevuto una lettera contenente minacce nei confronti del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del presidente della Camera, Gianfranco Fini, e del leader della Lega, Umberto Bossi. Firmato: Brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente.
In cui si legge:
"Dopo la sentenza della Consulta, il presidente del Consiglio non vuole dimettersi, noi diciamo basta".
"Lasciate la politica.... se volete evitare un nuovo 8 settembre".
"siamo pronti a una vera e propria rivoluzione armata come a Cuba".

Ci sono due alternative:
1. la missiva l'ha scritta lui, il premier.
2. I lanciatori di pietre sono frementi nel sapere che finalmente qualcuno si muove.

Credo che in un Paese "democratico" avranno bisogno di fare le primarie per decidere chi dovrà premere il grilletto.

Per la cronaca, l'8 settembre 1943 è la data dell'annuncio dell'armistizio con gli Alleati e della fine dell'alleanza militare con la Germania. La data della fuga del Re, la data della dissoluzione dell'esercito italiano per mancanza di disposizioni, ma per quelli a cinque punte è solo la data di inizio della resistenza.

Link con minacce alla Cisl e Uil:
http://www.uil.it/stampa/stampa581.htm

http://www.mycatanzaro.it/html/pagina/87/id_18350/testa-di-agnello-e-minacce-di-morte-a-sede-regionale-cisl.html

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/14/alberani-offese-minacce-noi-della-cisl.html

giovedì 15 ottobre 2009

Onorevole Di Pietro: ASSENTE

L'Italia dei Valori denuncia lo scandalo di un “Parlamento fannullone”, che in un mese ha approvato solo 3 leggi perchè i deputati svolgono altre attività e lavorano a Montecitorio solo due giorni a settimana.
Per questo Antonio Di Pietro e i suoi parlamentari hanno fatto una breve manifestazione davanti alla sede della Camera dei deputati, con tanto di cartelli,
Di Pietro docet: "Lavoriamo tre ore al giorno sì e no, e poi tutti via a fare il secondo lavoro. In realtà si dovrebbe fare una norma per cui chi fa il parlamentare non può svolgere secondi lavori, altrimenti tutte le scuse sono buone per interrompere il lavoro parlamentare e andarsene a casa a farsi gli affari propri''.

Anche ai tempi di Prodi l'opposizione si lamentava che il senato si riuniva una volta al mese (quando c'era la disponibilità della Montalcini), ed è uno scandalo, ora come allora.

Ma Di Pietro, il moralizzatore d'Italia (e non solo) , non mi stupisce più. Riesce sempre a vedere la pagliuzza nell'occhio del suo avversario anche quando la trave, che è nel suo, non ha eguali. Ma questo non importa. Bisogna protestate, sempre e comunque.

Riporto due numeri che lo riguardano: Dall'inizio della legislatura ad oggi, quando la Camera è stata chiamata ad esprimere il proprio parere, Antonio di Pietro non ha risposto all'appello ben 3.025 volte su un totale di 4.462 votazioni. Il 67,79% delle assenze.

Per quanto riguarda il secondo lavoro, la domanda nasce spontanea: ma fare il segretario di un partito politico ed essere parlamentare non è come avere un secondo lavoro?
La risposta non può essere che affermativa e per avere conferma di ciò basta vedere nello specifico le assenze del maggio scorso ovvero dell'ultimo mese di campagna elettorale per le elezioni Europee. In quel periodo il bravo Tonino ha pensato di presentarsi a Montecitorio solo 2 volte su 294 votazioni. Il 99,32% delle volte era assente.

Questi però sono solo numeri, l'importante per Di Pietro è manifestare in piazza il suo dissenso.

Chi troppo vuole

Si parte dal Trattato di Lisbona.
Il Trattato, che è stato ratificato dal nostro Parlamento, prevede il dovere per gli Stati di predisporre azioni concrete per contrastare le discriminazioni fondate sulla razza, sulla religione, sull'orientamento sessuale, sull'età, sulla disabilità e sul sesso.
Adesso regolamentazioni sulla razza e sulla religione sono già previste nella legge Mancino, restano gli altri tre fattori discriminanti per età, disabilità e orientamento sessuale.
L'onorevole Concia (PD) ha fatto un ottimo lavoro ed ha presentato un disegno di legge per introdurre l'aggravante di pena nel caso di reati commessi a causa del differente orientamento sessuale.
In commissione sono tutti d'accordo, ma poi interviene Luxuria la quale (o il quale) evidenzia che la proposta della Concia tutela solo i gay ma non include i transgender, e qualcun altro si ricorda del trattato di Lisbona e chiede di includere i motivi di età e di disabilità.
PD e PDL "concordano" di far tornare il disegno di legge in commisione per includere quanto esposto. Tutti d'accordo.
Cosa succede?
Succede che il PD mette a segno un colpo basso, e fa sapere che non vuole tornare in commissione; o così o niente.
Il PdL approfitta dell'ipotesi di incostituzionalità presentata dall'Udc e fa cadere una legge che andava solo modificata, ma andava fatta.

Risultato: Una legge, che tutti riconoscono deve essere fatta, ora deve aspettare altri sei mesi per essere ripresentata. E adesso sono lì ad accusarsi a vicenda.

Potremo mai aspettarci che le RIFORME possano essere fatte a larga maggioranza se questi non riescono a trovare uno straccio di accordo neppure sulle cose che condividono?
Io ci credo poco.

Lo sanno pure i sassi

Barack Obama, neo nobel per la pace, sembra avere qualche problemino con la televisione. E ci è andato giù pesante col gruppo Murdoch, accusato di essere un vero e proprio partito d’opposizione.
L’entourage di Obama sostiene che quella gente non fa informazione, ma politica.
Praticamente è la stessa, identica accusa che in Italia tutta la gente che vota Berlusconi fa al gruppo Repubblica e alle trasmissioni di Santoro e compagnia bella.
Con una differenza piuttosto sostanziale: quello di Murdoch è un gruppo privato, mentre Santoro e gli altri imperversano sulla TV di Stato pagata da tutti.
Comunque, la sostanza non cambia: l’accusa è di fare politica, non informazione.
Adesso bisognerà vedere se, trattandosi di Obama, qualcuno finalmente capirà che un conto è fare informazione, un conto è utilizzare il potere mediatico per agire politicamente.
Se lo dice Obama, il mitico Presidente degli Stati Uniti, icona vivente del politically correct, allora ci si può credere.
Ma se si crede ad Obama, bisogna poi ammettere anche che il buon vecchio Berlusca tutti i torti non li ha.
Ma c’è da scommettere che anche in questo caso gli intellettuali di sinistra sapranno trovare i giusti cavilli e i giusti distinguo.
Obama ha sempre ragione, Berlusconi sempre torto.
Ormai lo sanno pure i sassi.

martedì 13 ottobre 2009

Due appuntini

Massimo rispetto per il Quirinale, che bene fa ad invitare tutti ad un "clima costruttivo".
Solo due piccoli appunti:
1.
"Mai stipulati patti ... solo collaborazione".
Presidè, in un Paese in cui il governo ha il compito di formulare le leggi ed il Presidente deve promulgarle o meno, ci spiega meglio cos'è la collaborazione?
Presidè, a Napoli diciamo "accà niscuno è fesso".
2.
"Bisogna ridurre il debito pubblico"
Sante parole. Siccome il debito è formato dal disavanzo tra la spesa pubblica e le entrate fiscali, ci vuole dire di grazia dove secondo lei sarebbe più opportuno tagliare prima? Nella scuola, nella sanità o nelle pensioni? Qualche taglio questo governo lo ha fatto o lei ritiene che sia necessario introdurre anche una nuova tassa?
Le ricordo che quest'ultimo è da sempre stato lo stile dei governi di sinistra (Prodi nel 2006 ne introdusse ben 67) ma il debito pubblico, invece di diminuire andò aumentando.
Presidè, a Napoli diciamo "'o ccumannà è meglio d'o xxxxx".

Occorrono le riforme strutturali che vadano ad incidere sugli automatismi dell'aumento della spesa. Riforma che Lei mi insegna richiedono l'accordo almeno con il PD, che invece è preso dalle sue primarie, e poi sarà preso da stipulare alleanze e, se avanzerà tempo, penseranno a come riprendere il potere; a noi poveri cittadini quando ci penseranno?
Se questo è quello che voleva dire, Presidè, di grazia, bastava essere più esplicito o, più semplicemente bastava che facesse un colpo di telefono a Bersani o a Franceschini, o a Marino, o a D'Alema, o a qui quo qua.
Presidè scusatemi, adesso ho capito perchè non ha telefonato.
Presidè, a Napoli diciamo "ma cu chi cxxxx aggià parlà?"

lunedì 12 ottobre 2009

Bollettino di guerra

Riporto un post della web-amica Orpheus
Il tema riguarda l’immigrazione clandestina e gli stupri, equazione che ormai corrisponde ad una tragica realtà, e che viene consumata sulla pelle di noi donne, le uniche e vere discriminate in questo paese da una parte politica che fa un can can per le presunte offese del Premier alle donne e poi TACE criminalmente sugli stupri etnici dei loro "protetti" immigrati (che siano etnici è provato anche dallo stupro alle anziane).
Si, perché è la sinistra con il beneplacito del Vaticano e la collaborazione dei magistrati, a volere un’Italia multietnica, dove qualsiasi “disperato” (anche se proviene da Marocco, Tunisia ecc.) può rifugiarsi. Un’Italia che, come dimostro, senza tema di smentita, sta scivolando verso L’IMBARBARIMENTO SOCIALE, e a pagarne il prezzo pesantissimo, siamo noi donne, consegnate come agnelli sacrificali ai lupi.
E per quale scopo? Far del bene a chi usa il nostro Paese come terra di conquista?
Mi si spieghi il perché, che senso ha e che vantaggio sarebbe per gli italiani. Basta prendersi l’incomodo di fare qualche lunga e noiosa ricerca in rete per scoprire l’acqua calda e cioè che NOVE STUPRI SU DIECI sono a carico degli immigrati.
Non c’è età (le vittime vanno da 7 a 74 anni), luogo o orario del giorno che mette a riparo dal pericolo di stupro, l'unica variante FISSA variante è quella che vede colpevole di stupro un IMMIGRATO.
Eccovi il mio rapporto, ovviamente “empirico” e quindi sicuramente sbagliato per difetto.
11 ottobre 2009 due romeni, rapinano, picchiano con calci e pugni e stuprano, anziana di 77 anni
10 ottobre 2009 marocchino tenta stupro poi MASSACRA con bottiglia una 44enne alle 10 di mattino sulla passeggiata mare: la donna ha riportato numerosi profondi colpi da taglio al fianco sinistro e sotto alla costola, all'addome e al quinto dito della mano sinistra. Tagli profondi inoltre vicino alla zona cervicale accanto alla giugulare che potrebbero, vista la gravità delle lesioni riportate dalla vittima, aggiungere per il fermato un ulteriore capo d'accusa: quello di tentato omicidio.
9 ottobre 2009 marocchino violenta 23enne dopo averla rapita alle 8 del mattino, alla fermata del bus e malmenata
6 ottobre 2009 bulgaro aggredisce stupra e minaccia di morte una giovane connazionale
6 ottobre 2009 rumeno stupra connazionale nel giardino di casa sua, mentre il marito è fuori casa
27 settembre 2009 tunisino segue peruviana di 41 anni prima la immobilizzarla tra le recinzioni di un cantiere e tenta di violentarla. A salvarla, un residente che passava per caso e ha visto l’uomo sopra la sua vittima, mentre stava per stuprarla
18 settembre 2009 Nigeriano picchia, stupra e tenta di strangolare la convivente
16 settembre 2009 rumeno stupra ripetutamente e tenta di strangolare giovane studentessa italiana che aspettava l’autobus
16 settembre 2009 rumeno 19enne stupra badante ucraina
13 settembre 2009 rumeno 17enne tenta di stuprare bambina di sette anni, fermato dalla madre della piccola
1 settembre 2009 arrestato pakistano (stupratore seriale) responsabile di tentati stupri e rapine ai danni di donne sole, a piedi o in bici. La prima aggressione il 20 luglio: una correggese di 56 anni rapinata e ferita con un coltello. Il 29 luglio si verificò invece un'aggressione sessuale ai danni di una 18enne. Sempre un aggressione sessuale ai danni di una studentessa 24enne aggredita mentre faceva jogging. Infine il 24 agosto una nuova rapina, in via Carletti, ai danni di una donna.
29 agosto 2009 senegalese s’introduce in casa di connazionale e tenta di stuprarla minacciandola con un coltello
29 agosto 2009 rumeno perseguita stupra e minaccia di morte ex-compagna italiana
28 agosto 2009 ghanese ladro e stupratore seriale evade, il suo curriculum tentato stupro e rapine a coetanei a 15 anni, furti a 17, stupro con sevizie a 18, aggressione a una guardia e fuga dal carcere, ancora un aggressione a una donna il giorno dopo l’evasione.
11agosto 2009 tre rumeni e un indiano stuprano in branco una badante rumena
11 agosto 2009 un marocchino e due bosniaci stuprano in branco giovane rumena ad un matrimonio
10 agosto 2009 due rumeni stuprano e ammazzano di botte, riducendola in fin di vita, connazionale di 41 anni
7 agosto 2009 ivoriano maltratta e stupra la moglie
28 luglio 2009 recidivo stupratore rumeno lasciato non si sa perché in libertà, stupra un’altra connazionale (lo terranno in galera adesso?)
22 luglio 2009 rumeno picchia, sevizia bruciandole il seno e il braccio sinistro con una sigaretta giovane italiana 22enne. L’aggressore azzannato e messo in fuga dal pastore tedesco della ragazza, prima che riuscisse a stuprarla
16 luglio 2009 nordafricano minaccia con un coltello e violenta sotto il portone di casa italiana 30enne
13 luglio 2009 rumeno lavavetri, dopo aver lavato alla donna al volante, l’aggredisce sessualmente
13 luglio 2009 senegalese stupra ripetutamente badante bielorussa
9 luglio 2009 ucraino stupra connazionale nel parco alla festa del compleanno della vittima
3 luglio 2009 due rumeni stuprano nigeriana
20 giugno 2009 ecuadoregno stupra picchia selvaggiamente la moglie davanti al figlio piccolo, lei finisce all’ospedale
29 giugno 2009 branco rumeno rapisce stupra 18enne connazionale per 15 giorni
4 giugno 2009 egiziano aggredisce sessualmente e tenta di stuprare italiana 39enne con cui ha diviso il taxi, dopo averla seguita, la ragazza salvata da un passante
28 giugno 2009 tunisino stupra, picchia e minaccia italiana
28 maggio 2009 nordafricano aggredisce e tenta di violentare 17enne italiana, all’uscita del metrò salvata da una pattuglia dei carabinieri
25 maggio 2009 marocchino deruba e stupra italiana di 30 anni, e un altro marocchino (forse di passaggio) tenta di violentarla nuovamente. Dall'inizio dell'anno le violenze consumate “per strada” sono state 25 e in 23 casi gli autori erano stranieri.
16 maggio 2009 sudanese di 41 anni, stupratore seriale, condannato a 12 anni: 5 donne tutte italiane le vittime
26 aprile 2009 banda di quattro slavi aggredisce coppia di ragazzi italiani, lui picchiato a sangue, lei violentata a turno
24 aprile 2009 egiziano 33 anni stupra donna malata
12 aprile 2009 ecuadoregno stupra, picchia e abbandona nuda per strada giovane uruguayana
10 aprile 2009 due nordafricani hanno picchiato e violentato connazionale
1 aprile 2009 straniero droga, deruba e violenta 51enne italiana in stazione centrale
1 aprile 2009 marocchino tenta di stuprare, sequestra, picchia e rapina, collega rumena
31 marzo 2009 rumeno aggredisce sessualmente donna italiana in un giardino, ma il suo cane morde lo stronzo al polpaccio impedendo così l’ennesima violenza.
In questo stesso lasso di tempo tre gli stupri a carico di italiani qui , qui e qui, incredibilmente il primo stupro é stato consumato in un circolo di RIFONDAZIONE COMUNISTA a Carbonia, pensate cosa sarebbe successo se il circolo fosse stato leghista....ma i compagnucci, si sa sono un po' strabici quando i colleghi di merende "sbagliano" .
Detto questo mi sembra lampante per TUTTI che il problema STUPRI é strettamente collegato all'immigrazione, e che bisogna prima di adeguarsi alla linea di partito, ragionare con la propria testa: io ho sempre votato PdL, alle ultime elezioni ho votato Lega, il perchè é ampiamente dimostrato in questo post.
A parti invertite, cioé con una sinistra che propone un stop all'immigrazione "senza se e senza ma", bene mi turerei il naso, ma voterei persino "Franceschiello".
Ma io sono donna, quindi pragmatica.
Orpheus

domenica 11 ottobre 2009

La democrazia rossa

Una legge approvata martedi notte dall'Assemblea nazionale del Venezuela, rende legali le Milizie Bolivariane e stabilisce che queste saranno sottoposte al comando diretto del presidente Hugo Chavez. Le milizie saranno formate da "volontari civili", ed esisteranno come corpo autonomo a latere delle altre forze armate.
Esattamente come le Camicie nere e come le SS.

Io tifo Italia, tiè!

Se ben ricordo sono mesi che da tutta l'opposizione con in testa Franceschini, Bersani e D'Alema incolpavano il governo e Berlusconi di girare la testa dall'altra parte della crisi economica del nostro paese, di non fare niente affinchè ripartisse l'economia.
Ebbene questi signori sono stati clamorosamente smentiti dai fatti del governo.
Prima la diffusione dei dati del'Istat che ha indicato che la produzione industriale è aumentata del 7% nel mese di agosto, un dato che non si verificava dal 1990, in seguito sono arrivate le stime del nostro paese dall'OCSE con il presidente Trichet il quale ha reso noto che l'Italia è in testa dei paesi europei, davanti anche alla Francia per la sua ripresa economica, grazie a i provvedimenti presi dal governo e agli interventi in aiuto all'economia del paese.
La produzione industriale ha avuto un grande trend,di crescita e anche la vendita di autovetture si è attestata oltre il 47%,ora occorrono che siano messe in cantiere le riforme.
Questi sono i dati che confermano l'impegno che il governo ha operato nella direzione giusta con misure efficaci, e che quelli che speravano che la ripresa non avvenisse, per i loro scopi politici sono rimasti delusi e mortificati.
Ancora una volta sono stati battuti dall'impegno che il popolo italiano, grazie alle risorse messe in campo da un governo capace e responsabile di aver affrontato tempestivamente una crisi mondiale.

Sinistra speranza











Franceschini o Bersani, con Di Pietro o con Vendola, non cambierà nulla.
L'unica sinistra speranza è riposta nel lodo sciolto.
E questa vignetta di Vauro dice l'unica verità della sinistra speranza.
Una speranza di vecchia data che era alla base dell'alleanza tra Veltroni e di Pietro ed anche del loro litigio.

Un caso?

Il Comune di Napoli ha un problema. Deve pagare gli autisti del trasporto pubblico in città, 15 milioni di euro, ma non ha soldi.
Cosa fa?
Chiede aiuto a una banca, pronta a versare la quota in quattro rate trimestrali. Alla gara ha partecipato una sola azienda: la Dexia Crediop, che si è quindi aggiudicata il business.
Qual è il problema? Il responsabile per il Sud e le Isole di questo istituto creditizio è Michele Russo, figlio del sindaco Rosa Russo lervolino. Un caso?
Ed è anche un caso che la commissione deputata al controllo degli atti amministrativi del Comune sia sistematicamente disertata dai colleghi del centrosinistra?
La mancanza del numero legale per iniziare i lavori istruttori impedisce, di fatto, l’espletamento del mandato stesso della commissione. Un caso?

Solo che queste notizie non se le fila nessuno, mentre la cara , vecchia, sdentata, tritaeritrita tuttovabenemadamalamarchesa RAI TRE REGIONE parla solo di Alitech. Un caso?

Una coincidenza veramente strana, come quella dei PM Noviello e Sirleo. Sono i due pm che stanno portando avanti l'indagine sul ciclo dei rifiuti dove sono imputati il governatore Antonio Bassolino e degli ex vertici Impregilo, fra i quali Piergiorgio Romiti, e quello sul caso "Rompiballe" che coinvolge fra gli altri il vice capo dipartimento della Protezione civile Marta Di Gennaro e l' ex amministratore delegato di Fibe, Massimo Malvagna.
Cosa c'è di strano? C'è che nei giorni scorsi tutti e due insieme hanno presentato la domanda di trasferimento. Strano no?
Ma non è strano per il procuratore di Napoli Lepore, che evidenzia: "Ritengo che vogliano fare altre esperienze, e da questo punto di vista posso anche capirli". Ma come? d'improvviso entrambi vogliono fare altre esperienze? Un altro caso?

Ma per RAI TRE REGIONE..... va tuttobenemadamalamarchesa. Loro sono troppo presi a mostrarci un gruppetto di Alitech (Fiom CGIL) in lotta per mantenere i privilegi che avevano quando erano Alitalia.

Voglia di regalità

Era il 2003 quando Bassolino inaugurò a New York la "casa della Campania".

http://www.sito.regione.campania.it/governo%20regionale/comunicati_stampa/focus/america_visita_ottobre03.htm

Nel febbraio 2009 la "casa della Campania" viene chiusa.

http://loravesuviana.wordpress.com/2009/02/18/austerity-la-regione-campania-chiude-la-sfarzosa-sede-di-new-york/

Soldi NOSTRI buttati dalla finestra.

Adesso ci riprova Nichi Vendola, che venerdi inaugurerà un appartamento di 500 metri quadri al quinto piano di Rue du Trone, 62, nel cuore del quartiere istituzionale di Bruxelles, come "rappresentanza della regione Puglia".
2 milioni di euro, un vero affare.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/politica/2009/8-ottobre-2009/anche-vendola-punta-bruxelles-venerdi-si-apre-sede-rappresentanza-1601856978832.shtml

sabato 10 ottobre 2009

Campioni di voltafaccia

Ecco cosa pensava il ministro D'Alema quando Mastella, suo alleato, presentò il disegno di legge che limitava le intercettazioni, cosa pensava della libertà di stampa, e tanto altro.
http://dailymotion.virgilio.it/video/x39gc2_piero-ricca-contro-massimo-dalema-c_politics?from=rss

Qualcuno orami sa spiegare perchè D'Alema ed il PD stavano a Piazza del Popolo nella manifestazione per difendere la libertà di stampa messa in pericolo dal dl sulle intercettazioni?

Ed io dovrei cambiare Berlusconi per seguire questi individui? Campioni di voltafaccia!

Ma che ce frega!


Ricostruzione post-terremoto a Giove Valtopina: la consegna delle abitazioni, che dopo varie vicissitudini era stato comunicato sarebbe avvenuta il 31 dicembre del 2008, è ancora in alto mare in quanto mancano ancora sia opere strutturali che le infrastrutture.
Il problema è che Giove Valtopina non è in provincia di L'aquila, ma si trova in Umbria ed il terremoto è quello di dodici anni fa.
Queste persone, (un paesino di 75 residenti, meno 20 che nel fratttempo sono deceduti) che hanno avuto la sfortuna di subire un terremoto nel 1997, quando al governo c'era Prodi, trascorreranno il loro dodicesimo inverno nei container.
Perchè?
Io non conosco tutti i problemi, quello che so è che i soldi ed i progetti non sono stati gestiti direttamente dalla protezione civile, ma sono stati assegnati agli enti locali (Comune, Provincia e Regione). Finora si è speso il triplo della cifra programmata, servono ancora altri soldi, e le case..... non ci sono ancora.
E pensare che a L'Aquila i Comuni e la Provincia avevano più volte portato la gente in piazza per fare altrettanto in Abruzzo, ovvero gestire loro l'ambaradan.
Meno male che Silvio c'è, non è solo uno slogan.
La notizia viene riportata addirittura dal giornale per la sinistra umbra; eccolo: http://www.umbrialeft.it/node/24315
ma neanche un rigo su Repubblica, L'Unità, ecc. (inutile che li elenchi tutti).

Basta ozi di Capua: mettetevi a lavorare.

Come riporta Tito Livio:
Annibale, dopo la vittoria di Canne, Annibale non puntò su Roma, ma si ritirò a svernare a Capua. Vi trattenne al coperto , per la maggior parte dell’inverno, l’esercito, tanto temprato contro ogni tipo di disavventura e fatica, quanto inesperto e non abituato ai piaceri. Pertanto, il lusso smodato corruppe quelli che nessuna forza ostile aveva sconfitto, e in modo tanto più grave, quanto con maggiore intemperanza essi vi si erano immersi. E infatti, il sonno, il vino, i bagordi, le meretrici, i bagni e l’ozio più piacevole con l’abitudine e col passare dei giorni a tal punto fiaccarono i corpi e gli animi che a proteggerli era più la fama delle trascorse vittorie che le loro effettive ed attuali forze.
Questo errore di Annibale viene ritenuto, dagli esperti d’arte militare, più grave del fatto che egli non avesse condotto l’esercito, dal campo di battaglia di Canne, direttamente a Roma: questo errore prosciugò completamente le forze per vincere, giacché qualsivoglia soldato, fosse stato in assoluto il migliore e il più coraggioso, venne infiacchito e reso svogliato dal piacere dell’ozio.

giovedì 8 ottobre 2009

Non ci siamo

Non posso condividere la strada che Berlusconi ha intrapreso dopo la bocciatura del lodo Alfano.
Delle sue uscite salvo solo: "noi andiamo avanti". Il resto è spazzatura, indegna di un premier.
Berlusconi ha fatto gravissime affermazioni nei confronti delle istituzioni, attaccando il presidente della Repubblica, la magistratura, i giornali e la TV pubblica. Altrettanto indegna è stata la frase con cui ha apostrofato Rosy Bindi.
Ma andiamo con ordine; Berlusconi interviene telefonicamente a porta a Porta e dice: «Il presidente della Repubblica aveva garantito con la sua firma che la legge sarebbe stata approvata dalla Consulta, posta la sua nota influenza sui giudici di sinistra della Corte».
Parole gravissime. Che rimangano gravissime anche se si dovesse riscontrare che sono la pura verità. Non è oggi una novità che i precedenti Presidenti della Repubblica telefonavano ai loro cinque membri alla vigilia di ogni seduta della Consulta e li indottrinavano sul comportamento da tenere. (Scalfaro ha poi avuto la spudorateza di dirlo pubblicamente). E allora?
Allora resta che quelle parole Berlusconi non le doveva dire comunque. Le poteva dire Feltri, Rossella,... chi volete, ma lui no.
Così come a Rosy Bindi, "più bella che intelligente" lasciamolo dire a Sgarbi, ma lui no.
Mi è piaciuto invece Bersani che subito ha difeso il Presidente, così come dovrebbero fare tutti gli uomini che rivestono cariche istituzionali. Avrebbe fatto meglio a difenderlo anche quando un certo di Pietro lo ha accusato di viltà o quando gli ha detto "la prossima volta si legga bene le carte prima di firmarle", ma meglio tardi che mai.
Spero che sia una dimostrazione di disistima di Di Pietro da parte di Bersani, nel senso che per Bersani Di Pietro è "un becero che non conta", come ebbe a dire Napolitano di quelli che bruciano le bandiere.

sabato 3 ottobre 2009

Gli esperti del giorno dopo

Ancora una tragedia, morti, feriti, sfollati, dispersi, case distrutte.
Abbiamo visto le immagini del nubifragio che ha colpito Messina e l'intera zona. Come dissi già in occasione del terremoto a L'Aquila, quando accadono queste tragedie c'è una sola cosa da fare subito: rimboccarsi le maniche, scavare, ripulire e salvare il salvabile, comprese le vite umane.
Da noi, invece, la prima cosa da fare è cercare il colpevole.
Infatti, il primo servizio TV che ho visto si limitava a mostrare qualche immagine del disastro e chiudeva semplicemente chiedendo che ora bisognava accertare le responsabilità.
Appunto, mi son detto, ora ricomincia il ritornello delle responsabilità. Infatti, nel giro di 24 ore la solita procura competente apre un'inchiesta contro ignoti per disastro colposo. Atto dovuto, certo. Arrivano puntuali anche le dichiarazioni di ambientalisti, amministratori, esperti e perfino del capo della Protezione civile Bertolaso. Adesso tutti hanno una visione chiarissima di cosa è successo, del perché è successo e di cosa bisognava fare perché non succedesse.
Un po' come gli economisti che, dopo scoppiata la crisi, spiegano per filo e per segno perché c'è stata la crisi globale dell'economia e della finanza. Sono i famosi e celebri "esperti del giorno dopo".
Si ripete la storia dei rischi idrogeologici e si addebita la causa al solito abusivismo edilizio. Bene, se lo dicono loro deve essere così. Solo che questi rischi idrogeologici, a quanto si legge nelle varie dichiarazioni, sono conosciuti da decenni ed interessano gran parte del territorio nazionale: "Rischi idrogeologici in 7 comuni su 10".
Si riportano dati e numeri da catasfrofe imminente: "Proprio Legambiente certifica che nel 77% dei comuni so­no state costruite abitazioni e nel 56% fabbricati industriali in aree a rischio. Ancora numeri, eloquentis­simi. 5.581 comuni italiani a ri­schio idrogeologico di cui 1.700 per frane, 1.285 per alluvioni, 2.596 per frane e alluvioni insieme. Nella sola Sicilia, 272 comuni a rischio e 91 nel Messinese. Il record appartie­ne al Piemonte con 1.046 comuni in pericolo".
Piuttosto allarmante, no? Che significa dire che 5.581 comuni italiani sono a rischio idrogeologico? Vuol dire che quei comuni sono nati nel posto sbagliato? Oppure è sbagliata la conformazione geologica, compresi fiumi, invasi, dighe, laghi, torrenti, colline e montagne?
Cosa vuol dire Napolitano quando afferma che occorre mettere in sicurezza l'Italia, altro che opere faraoniche.
Vuol dire che bisogna distruggere 5581 comuni e spostarli altrove, magari costruendo 5.581 "New Town"? Vuol dire che in quei comuni non si dovrebbe costruire più niente, nemmeno una cuccia per il cane? Vuol dire che gli abitanti devono abbandonare le loro case e trasferirsi in luoghi non a rischio?
Ma non basta, perché bisogna ricordare (ma questo lo ricordano solo quando succedono terremoti) che quasi l'intero territorio nazionale è anche ad alto rischio sismico. E che la stragrande maggioranza delle abitazioni non è costruita secondo le nuove norme antisismiche. Le buttiamo giù e le facciamo nuove? Abbattiamo il Colosseo e lo ricostruiamo "antisismico"? Aggiungete a questi rischi sismici ed idrogeologici il rischio inquinamento, il rischio sicurezza, il rischio per la libertà di stampa e per la democrazia, il rischio del Vesuvio ed 1 milione di persone che vivono nella zona rossa della montagna e la tragedia è completa.
Insomma, l'Italia è ad alto rischio! Arrangiatevi.
Stando così le cose, davanti a questo scempio, abbiamo una sola possibilità: chiudere l'Italia, recintarla con grandi cartelli "Area ad alto rischio. Divieto d'accesso", evacuare gli italiani e trasferirci tutti, ma dove?
In questi stessi giorni, in Asia, terremoti e tempeste tropicali hanno devastato intere regioni causando migliaia di morti. Anche lì sarà a causa di abusivismo edilizio? Ci sarà una "procura" che apre un'inchiesta per accertare le responsabilità? Ormai queste catastrofi si ripetono con sempre maggiore frequenza nel mondo. Ma ci è difficile accettarne la spiegazione naturale. Ed allora cerchiamo il colpevole.
Se domani cadesse un meteorite su Montecitorio si aprirebbe un'inchiesta per accertare le responsabilità.
Non sto dicendo che non ci siano dei responsabili di abusi edilizi e che non vadano individuati e perseguiti. Dico che, se è vero che questi abusi esistono e che interessano gran parte del territorio dei comuni italiani, perché le procure non sono intervenute prima, per bloccare quei lavori? Non si tratta di qualche isolato caso di villette nate in una notte, si tratta di interi quartieri costruiti alla luce del sole, in tutta Italia. E siccome questa procedura continu ancora oggi, io chiedo dove sono i controllori, le procure, i responsabili che dovrebbero vigilare, gli assessori che concedono le licenze. Tutti al mare? In ferie? Dormono? Perché ci si sveglia solo quando succedono i disastri?
Beh, la spiegazione è abbastanza intuitiva. C'è una marea di gente che ci campa. Amministratori compiacenti che si vendono per una tangente, costruttori spregiudicati, ditte e aziende che quando c'è lavoro non stanno a sottilizzare sulla pericolosità degli insediamenti, agenzie immobiliari il cui unico scopo è vendere, tecnici che invece che fare i dovuti controlli intascano una bustarella e chiudono un occhio e talvolta anche due. Insomma, la lista sarebbe lunga. Questo succede alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti, da decenni. Ma tutti fanno finta di non vedere. Meglio non vedere. Si svegliano solo quando succede il prevedibile "imprevedibile". Allora si apre un'inchiesta. Bene, bene, l'importante, quando si apre un'inchesta, è ricordarsi poi di chiuderla.
Ora, pare, sembra, si dice, si mormora (lo apprendiamo da fonti bene informate), che verrà aperta una seconda inchiesta contro ignoti per precipitazioni atmosferiche dolose, perché anche questo nubifragio non sembra regolare; è arrivato all'improvviso, senza avvertire e privo della necessaria documentazione; non ha le dovute autorizzazioni, le concessioni, licenze, timbri, firme, bolli, verifiche, controlli e collaudi di legge. E' caduto dal cielo senza alcuna autorizzazione. E' evidente che si tratta di un nubifragio abusivo. Arrestatelo...

Boh!

Ritengo che chi fa della legalità la propria bandiera dovrebbe rispettare le istituzioni dello Stato. Altrimenti viene meno la sua coerenza e la sua serietà.
Di chi sto parlando? Ovviamente di Di Pietro.
Dopo la "comparsata" con coppola e sigaro e dopo che un suo onorevole (Barbato?) ha accusato in aula parlamentare Berlusconi e tutta la sua maggioranza di essere dei mafiosi, Di Pietro usa la lupara e spara; questa volta nel mirino dell'ex pm c'è il Colle.
Prima della firma Di Pietro invita (o minaccia?) il Presidente a non firmare per "non essere anche lui complice dei mafiosi".
Poi, dopo la firma continua ad avercela col Colle: "Noi dell’Italia dei valori ci saremmo aspettati che almeno il capo dello Stato su una legge criminale che serve ai delinquenti per rendere profittevole i propri guadagni avesse fatto sentire la propria voce" e aggiunge: "È un gesto oggettivamente vile perchè rinuncia alle sue prerogative costituzionali".
Di Pietro continua a testa bassa anche se Napolitano, prima della firma aveva spiegato, con una nota, che lo scudo fiscale non è un amnistia e che nel decreto non c'è nulla di incostituzionale, come più volte ribadito dalla Consulta circa la non punibilità a seguito di autodenunce.
Ma, nonostante tutti i chiarimenti, Di Pietro continua la sua sceneggiata.
Uso il termine sceneggiata, perchè non posso pensare che Di Pietro pensi seriamente quello che dice. E' questione di coerenza, almeno con la sua professione di magistrato.
Ma con gli esempi di coerenza da parte di Di Pietro si possono scrivere romanzi e romanzi. L'ultimo è di oggi.
Su Repubblica TV stavo seguendo in diretta la manifestazione per la libertà di stampa. La piazza era piena, ma di giornalisti ce ne erano veramente molto pochi (tranne quelli di repubblica e dell'Unità).
Tra la gente chi scorgo? Di Pietro.
Guardo bene perchè credo sia un suo sosia, ma invece è proprio lui.
Incredibile... Ci vuole una bella faccia tosta, e lui ce l'ha!
Come fa a partecipare a questa manifestazione se lui è il politico che ha più di tutti querelato i giornalisti?
E se ne vanta in tutte le sedi.
Boh.

giovedì 1 ottobre 2009

One way

Silvio Berlusconi è in collegamento telefonico con Uno mattina (Rai1) ed il colloquio finisce con i conduttori che invitano il Cavaliere a tornare in trasmissione, perchè “questa è casa sua“.
Ecco cosa è accaduto:
http://www.youtube.com/watch?v=2QVZau6xYfE&NR=1
Apriti cielo: la libertà di stampa è stata messa in pericolo, i giornalisti di Rai 1 (e non solo) sono tutti schiavi di Berlusconi, e tutto il resto.
Per Evangelisti dell’Italia dei Valori “quanto accaduto oggi ad UnoMattina è un vergognoso e patetico siparietto, la dimostrazione dello stato penoso in cui versa l’informazione nel nostro Paese”.
Per Peluffo del Pd “alla redazione di ‘Unomattinà vorremmo ricordare che tra gli scopi del servizio pubblico non è previsto il sostegno psicologico ai premier in crisi”.
Per Lusi, sempre del Pd, “il buongiorno di Unomattina è stato misero e squalificante per l’Abruzzo, per la Rai e per la rete ammiraglia“.
Ovviamente giornali come Repubblica hanno sguazzato su quel “questa è casa sua” ed è stato utilizzato per convincere la gente a scendere in piazza, in vista della manifestazione di Repubblica contro Berlusconi il 3 ottobre.

Questa la farsa; in realtà, tempo fa, ad Uno Mattina è andato ospite Bersani, il probabile futuro segretario del Partito Democratico. Il conduttore saluta Bersani con: "Uno Mattina è casa sua...".
Guardate:
http://www.youtube.com/watch?v=PiBNseYbsxs

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