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giovedì 24 settembre 2009

Bla....bla....bla....


La percentuale di accertamento tributario su scala nazionale è l’8 per cento; ciò vuol dire che ogni cittadino sa che, se presenta una dichiarazione tributaria falsa, la farà franca in circa il 92 per cento dei casi: nessuno lo controllerà.
Se ci aggiungete che, passati 5 anni, la dichiarazione falsa non può essere più controllata, se ne deduce che il rischio di finire tra gli sfigati in realtà è ancora più basso.
Per non parlare della probabilità bassissima di acchiappare quelli che la dichiarazione non la fanno proprio.

Con questo scenario, che è praticamente una presa in giro per le persone oneste, come si fa per fare in modo che questi delinquenti paghino qualcosa allo Stato?
Di questa realtà tutti i governi di sinistra che si sono succeduti se ne sono strafregati e, quando lo Stato ha avuto bisogno di soldi (per welfare, sanità, sicurezza, istruzione, ecc) ha sempre messo le mani nelle tasche delle persone "oneste". L'ultimo governo Prodi mise 67 nuove tasse nei suoi primi 6 mesi di governo. Con loro le persone "disoneste" sono sempre state tranquille e tranquillamente hanno continuato a lucrare, mentre i coglioni hanno creduto che Prodi non avrebbe aumentato le tasse ed avrebbe risolto il problema dell'evasione fiscale.
Il governo Berlusconi, sapendo che la macchina tributaria acchiappa solo le mosche bianche, (e poi si patteggia il pagamento e poi lo si dilaziona, e poi praticamente non paghi quasi nulla se ti affidi ad un buon commercialista), ha fatto come si fa in Francia, in Inghilterra, in Germania, ... ovunque in Europa; ha applicato lo scudo fiscale. Ed in questo modo cerca di acchiappare qualcosa da questi delinquenti "disonesti" e ha fatto una finanziaria senza chiedere un solo soldo alle persone "oneste".

Bersani e Di Pietro, strappandosi i capelli, gridano che lo strumento da utilizzare è: una lotta all’evasione seria. In pratica non si vergognano di continuare a raccontarci questa balla.
Quante volte Prodi ci ha detto di aver realizzato una lotta seria all'evasione?
Adesso tutte le strutture specializzate in materia ci dicono che quella era una barzelletta.
Ma Bersani e Di Pietro continuano lo stesso ritornello. Sono sicuri di trovare sempre qualcuno che ci crede. Ed hanno ragione. Di coglioni ce ne sono ancora tanti.
Scusatemi il termine "coglione", che normalmente non fa parte della mia nomenclatura, ma sono proprio loro che dichiarano di essere orgogliosi di esserlo.









sabato 19 settembre 2009

Indovinate: chi sono i farabutti dell'informazione?

Siamo nel 2006: a conclusione delle elezioni politiche che furono vinte dall'Unione per 24.000 voti circolò un DVD creato dai "giornalisti" Deaglio e Cremagnani per la regia di Olivia.
Il DVD era intitolato "Uccidete la democrazia"ed in esso si (s)parlava di brogli ai danni dell'Unione. Ossia, tramite un programma informatico inserito nella rete di trasmissione dei dati da parte del Viminale (ministero dell'Interno), si sarebbe verificata la trasformazione di una quota di schede bianche in schede a favore di Forza Italia.
L'accusa era gravissima in sè, ed ancor più perchè il reato sarebbe stato commesso da un organo istituzionale, e tutti i giornali della sinistra ci ricamarono su per mesi.
Si partiva dal fatto che le schede bianche erano risultate dell'ordine di 400mila, mentre nella tornata elettottorale precedente esse furono più di 1 milione e mezzo, e si arrivava a scrivere di tutto su Berlusconi (allora solo caimano).
A rileggere quello che si scriveva allora, sembrerebbe tutto vero. Un bel romanzo.
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/politica/polemica-film-deaglio/uccidete-la-democrazia2/uccidete-la-democrazia2.html

Risultato finale: "Enrico Deaglio, insieme agli altri autori ed editori del dvd “Uccidete la democrazia! Memorandum sulle elezioni di aprile”, sono stati condannati dal giudice Loretta Dorigo per diffamazione nei confronti dell’ex ministro Giuseppe Pisanu"

Ho riportato in grassetto la frase che potete trovare solo a pagina 12 dell'edizione cartacea del Corriere della Sera. Finora non l'ho trovata nè su Repubblica, nè sull'Unità on-line.
Indovinate: chi sono i Farabutti dell'informazione?

che vada a morire ammazzata

Una cosa è certa: Brunetta non è un politico e, quando ha da dire una cosa, la dice in modo inequivocabile. Quello che dice appare duro all'orecchio dei politicanti, ma è la verità.
Infatti: E' vero o non è vero che quando il governo si è spremuto le meningi insieme ad una parte delle associazioni di categoria e sindacati, per gestire la crisi ed evitare la catastrofe, c'è stata una parte della sinistra (quella povera) che si è seduta ai tavoli ed ha contribuito alla gestione (come è avvenuto in tutti i Paesi europei) e c'è stata un'altra parte della sinistra (quella elitaria) che non ha mosso un dito, anzi ha remato contro?
Il ministro Brunetta non ha fatto altro che dirlo chiaro chiaro ed ha descritto le élite come quelle «della rendita parassitaria, burocratica, finanziaria, editoriale» ed ha messo in contrapposizione quelli che ha chiamato «i compagni della sinistra per bene» e quelli che ha definito «la sinistra per male, rappresentata dalle cattive banche, dalla cattiva finanza e dai cattivi giornali».
Mai definizione fu più appropriata, perchè pur di difendere il proprio orticello, questi "farabutti" tifavano per il male del Paese.
Ora, ditemi voi, "che vada a morire ammazzata" ci voleva o no?
Anzi devo dire che Brunetta è stato onesto: ha riconosciuto pubblicamente che nella sinistra c'è qualcuno o qualcosa di buono. Non è mai successo il contrario: ossia che la sinistra abbia visto qualcuno di buono nella destra: chi non la pensa come loro è servo o asservito o assoldato dal cavaliere.

Io sono preoccupato per il dopo.....

Qualche volta bisognerebbe spiegare ad Antonio Di Pietro che fare una dura e responsabile opposizione non significa dire sciocchezze lugubri e imbarazzanti.
Perché in questo modo non si fa altro che scatenare un imbarazzo evidente di tutto il centro-sinistra.
Dire che Berlusconi finirà come Saddam Hussein, vuol dire affermare che Silvio Berlusconi sia paragonabile a uno dei più feroci dittatori degli ultimi cento anni. E vuol dire paragonare il nostro paese all'Iraq messo in ginocchio da un maniaco sanguinario che, al pari di Stalin, faceva sopprimere e assassinare oppositori e persino parenti.
Tutto questo è francamente raccapricciante.
L'Italia non è l'Iraq e Berlusconi non è Saddam Hussein.
Mi piacerebbe e sarei ammaliato nel sentire l'opposizione cheparlasse in dettaglio della mediocrità di questo governo, di cosa avrebbe fatto lei al suo posto, di come loro risolverebbero l'evidente conflitto di interesse, di come gestirebbero loro il potere. (mi permetto di credere che non cambiebbe nulla perchè io ricordo che con loro al potere, Ballarò passò dalla seconda serata, iniziava alle 23.00, alla prima serata, con inizio alle 21.00, mentre Porta a Porta fu declassata dalla prima alla seconda serata).
E invece siamo qui a sentire questa opposizione:
IdV: che continua a paragonarlo a Stalin, Hitler, Mussolini, Saddam, come se gli italiani fossero ciechi e lui solo vede e prevede.....
PD: che è impegnato in altre faccende, tipo quella di prendere le distanze da Tarantini ed usare i suoi giornali per farlo apparire come il miglior amico di Berlusconi e sconosciuto a tutti i politicanti ed assessori della Puglia (pur'essi inndagati, a differenza di Berlusconi).
UDC: Impegnato a capire in quale regione conviene allearsi con la destra ed in quale gli conviene allearsi con la sinistra per acchiappare quante più poltrone è possibile.
Spiace dirlo, ma l'unica opposizione politica a Berlusconi la stanno facendo Repubblica e la Chiesa, ma anche se questi riuscissero a smuovere la coscienza di qualche elettore, dipingendo Berlusconi (non il suo governo) peggio del diavolo, a quale partito questo povero elettore dovrebbe chirdere asilo?
A Di Pietro, farneticante e pericoloso, al PD, intrallazzatori di professione, o all'UDC che ti volta la faccia ogni volta che vede un piatto più ricco.
Molti da tempo scrivono che Berlusconi è in declino; fosse vero, io sono preoccupato per il dopo........

venerdì 18 settembre 2009

Paracadute ad-personam

Era il 20 luglio 2007 quando il giudice per le indagini preliminari di Milano Clementina Forleo, che stava indagando sul presunto tentativo di acquisizione della Banca Nazionale del Lavoro, chiese al Parlamento italiano la revoca dell'immunità parlamentare per Massimo D'Alema per poter utilizzare nel processo penale le intercettazioni delle conversazioni telefoniche di utenti legalmente intercettati nelle quali compare la voce di Massimo D'Alema e si facevanoo i nomi di Fassino, Cicu, La Torre e Comincioli.
La Forleo si spinse oltre, perchè nella richiesta scrisse che le intercettazioni dovevano essere usate non soltanto come prova contro gli imprenditori inquisiti ma anche come materiale indiziario per poter inquisire alcuni degli stessi parlamentari che, "appaiono [...] consapevoli complici di un disegno criminoso".
Sappiamo tutti come andò a finire: Il Parlamento italiano (con Prodi Presidente del Consiglio e Bertinotti Presidente della Camera) decise di rinviare a Strasburgo la richiesta relativa a D'Alema visto che all'epoca dei fatti contestati l'esponente degli allora Ds era europarlamentare.
Il 18 novembre 2008 il Parlamento Europeo negò la revoca dell'immunità parlamentare.
In pratica D'Alema si beccò l'immunità.
Riassumo brevemente i fatti.
Nell’estate 2005, il mondo finanziario era in fermento perché due banche – l’Antonveneta e la Bnl - erano sotto scalata surrettizia. Ovvero, c’era gente che comprava d’accordo le azioni in Borsa senza però che nessuno superasse la soglia del 30% del capitale, quella oltre la quale è obbligatorio lanciare un’offerta pubblica di acquisto su tutte le azioni delle due aziende di credito. D’Alema intanto parlava al telefono con i protagonisti della scalata (tra cui l’ad di Unipol Giovanni Consorte), così come sul tema-Bnl diceva che uno di quelli che doveva vendere le sue azioni – Vito Bonsignore, europarlamentare Udc - era interessato a una “contropartita su un tavolo politico“.
Fassino faceva più o meno la stessa cosa, e l’amministratore delegato di Unipol lo informava che la compagnia di assicurazioni bolognese aveva il 51% delle azioni della banca, in concerto con altri (il che costituiva reato, visto che c’è una legge che obbliga, superata la soglia del 30%, all’Opa).
Nicola La Torre intanto faceva il bulletto al cellulare con Ricucci, promettendo favori e dando consigli su come muovere le carte.
Questi i fatti.
Clementina Forleo, in base all'immunità dovette archiviare tutto e limitarsi ad indagare sui personaggi non-parlamentari.
O meglio ha dovuto lasciare l'inchiesta perchè il 28 luglio 2008 il CSM trasferisce il giudice Forleo a Cremona (il csm ha ritenuto che le pubbliche dichiarazioni rese dall'interessata abbiano leso il decoro dell'ordine giudiziario e giustificassero il suo trasferimento in altra sede).

Perchè ricordo questo trascorso?
Perchè oggi il gup Luigi Varanelli, in merito all'inchiesta iniziata dalla Forleo, ha rinviato a giudizio l’ex presidente di Unipol, Giovanni Consorte, l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e l’ex amministratore delegato della Banca Popolare di Lodi Giampiero Fiorani. Con loro saranno processati numerosi altri imputati per aggiotaggio. L’udienza si terrà il prossimo primo febbraio davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale milanese.
Il processo andrà avanti ma... l'immunità parlamentare ha di fatto bloccato l'indagine sui rapporti tra mondo economico legato ai Ds e mondo della finanza intorno al tentativo di scalata a una grande banca.

Coloro che predicano la cancellazione del Lodo Alfano (che "rinvia" non "rende immune" le alte cariche dello Stato) e ripetono "la legge è uguale per tutti", in pratica si sono creato il loro paracadute personale.

giovedì 17 settembre 2009

L'idea vincente

Una sola idea.......fissa.
Quando Berlusconi non ci sarà più
(prima o poi succederà)
tanti politicanti, giornalisti e magistrati
di cosa parleranno?

Aiuto! le ronde.

Quando un problema è sentito, le ideologie dovrebbero essere messe da parte, e invece.....
Siamo a Napoli e di fronte alla non curanza dell'amministrazione comunale, i cittadini scendono in campo per combattere il degrado che avvolge Chiaia.
D’ora in avanti nel quartiere circoleranno squadre di volontari che avranno il compito di difendere i monumenti da vandali e writers offrendo anche una risposta concreta al sempre più diffuso bisogno di sicurezza e legalità.
L’iniziativa, partita dal basso, è frutto di un patto siglato tra le associazioni che lavorano in centro: vale la pena di citarle: «Napoli Liberal», «Napoli punto a capo», «Chiaia per Napoli», «Campania Sanità», «Le botteghe dei mille», «Napoli laboratorio di idee» e le «Agenzie di viaggio» di Confindustria Campania.
I volontari saranno «armati» solo di cellulari e macchine fotografiche che consentiranno loro, in caso di necessità, di chiedere il tempestivo intervento delle forze dell’ordine e di documentare eventuali episodi di illegalità.

martedì 15 settembre 2009

Puntuale come la morte

Erano tutti lì ad aspettare un ritardo nella consegna delle case.
Come carogne, erano lì, sperando in un disguido, in un contrattempo dell’ultimo minuto, che so: una settimana di temporali o magari un'altra scossa.
Erano tutti pronti a scattare, ad urlare all’ennesima promessa di Berlusconi non mantenuta, all’ennesimo inganno agli italiani, all’ennesima balla del Cavaliere.
Sbaglierò, ma per vedere un inverno di quei poveretti passato nelle tendepoli avrebbero svenduto anche la propria madre.

La verità, unica, incontestabile, oggettiva è che Berlusconi ha mantenuto la promessa: le prime case saranno consegnate ai terremotati oggi 15 settembre. Mettevi il cuore in pace. Rassegnatevi. Vi ha fregato anche questa volta. Come sempre.

Ma io lo so che non starete zitti. C'è chi dirà che le case saranno troppo piccole, troppo grandi, scadenti, troppo bianche o troppo nere. Che consegnare 94 case non significa aver dato casa a tutti i terremotati, che sono state costruite con i soldi della Croce Rossa, che è intervenuta la Provincia di Trento. Che le lenzuola non sono di lino, i televisori sono solo di 20", mentre i bagni sono troppo grandi. Mi immagino già l'editoriale del sessuologo D'Avanzo: Quelle vasche così larghe che tanto ricordano gli accoppiamenti selvaggi a Palazzo Grazioli, quando il potere che ci governa sfoggiava la sua fascista virilità, il manganello del potere che tutto soffoca, in compagnia di giovani fanciulle illibate che si concedevano, prone e supine, alle voglie conturbanti dell’Egoarca che tutto vuol mettere a tacere.

domenica 13 settembre 2009

Obama: "Vattene in Russia"

Quanto si deve soffrire per cambiare qualcosa.

In USA ci sono 47 milioni di americani che non hanno coperura sanitaria. Il programma elettorale di Obama aveva come principale obiettivo quello di dare copertura sanitaria a tutti i cittadini. Cosa buona e giusta.
Il problema è che gli americani che hanno già la copertura sono molti di più e non vogliono che le cose cambino, specialmente se l'estensione devesse avvenire a loro spese.
E allora circa 100.000 persone (i giornali americani sono più seri di quelli italiani, non si inventano le milionate di persone) si sonbo inventati la prima rivolta conservatrice contro la riforma della sanità.
Senza rompere alcuna vetrina, senza incendiare nessuna macchina e senza cercare la guerriglia con i polizziotti. Sono stati solo agitati cartelli in cui il presidente veniva paragonato a Hitler, Che Guevara, Mao Tzetung e così via, con lo slogan ripetuto come un tormentone “Vattene in Russia!”.
Il problema più serio per Obama è che può essere portato in tribunale. L’accusa forse più pericolosa è che Obama stia violano la Costituzione.
Il presidente ha nominato infatti ben 32 "persone"(da quello che si interessa del ramo auto a quello per la riforma delle borse). Queste "persone” non devono passare all’esame del Congresso, né devono rispondergli. Queste figure sono nettamente in contrasto con la Carta Costituzionale.

PS. Il nostro Presidente Napolitano perchè non telefona ad Obama e gli ricorda di rispettare il Parlamento (che in USA si chiama Congresso)? Lo spieghi a lui che "non c'è altro luogo in cui si incarni il principio della rappresentanza".
Noi in Italia lo sappiamo, come lo sapeva Prodi con i suoi decreti-legge (e Napolitano era presidente).
E meno male che aveva chiarito di essere il presidente di tutti gli italiani.
http://www.corriere.it/politica/09_settembre_12/napolitano_ruolo_parlamento_14e9ddbe-9f86-11de-962b-00144f02aabc.shtml

Brava Gelmini

Inizia un nuovo anno scolastico.
Tra novità introdotte, riforme annunciate e proteste organizzate o “spontanee” sembra a volte passare in secondo piano la riflessione sul significato e sul metodo dell’educazione.
Brava la Gelmini che è riuscita a riportare ciò che conta al centro del dibattito: l'istruzione, gli studenti, la capacità degli insegnanti.
Fino ad ieri era solo inquadrato come un serbatoio di precari. Per il bene di chi?
Brava la Gelmini, che è stata obbligata a fare tutto da sola, contro l'ostinata ottusità del sindacato e dell'opposizione che, unite dalla stessa ragione, non hanno voluto contribuire a questo cambiamento.
Qual è questa ragione? Mantenere il potere nel proprio orticello, a discapito dell'istruzione, degli studenti, delle insegnanti capaci.

La calunnia: Venticello sinistro

La musica di quest'aria fu scritta tanti anni fa da Rossini:

La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile sottile
Leggermente dolcemente
Incomincia a sussurrar.

Piano piano terra terra
Sotto voce sibillando
Va scorrendo, va ronzando,
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.

Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo:
Prende forza a poco a poco,
Scorre già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta,
Va fischiando, brontolando,
E ti fa d'orror gelar.

Alla fin trabocca, e scoppia,
Si propaga si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar.

E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar.

Sembra di essere ai giorni d'oggi:
Sono anni che il popolo più indottrinato di sinistra ripete come un mantra “Berlusconi mafioso” quasi che riportare a pappagallo un’ignobile menzogna possa trasformarla in realtà .
E nemmeno si può negare che la solerte magistratura “militarizzata” non ci abbia provato in ogni modo ad incastrare Silvio Berlusconi come mandante della stragi di mafia, per la bellezza di otto anni.
Niente. Niente di niente.
Adesso Massimo Ciancimino, figlio del boss don Vito ed in carcere dal 2006, fa il pentito (deo gratias) e dichiara di avere le prove del patto mafia-Stato.
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/ciancimino-patto/ciancimino-patto.html
L'11 luglio sia Repubblica che L'Unità che il Corriere riportano di una missiva tra Provenzano e Berlusconi.
http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_10/ciancimino_corte_messaggio_utri_1bd4b3d8-6d40-11de-9715-00144f02aabc.shtml

http://www.unita.it/news/giustizia/86316/ciancimino_jr_provenzano_scrisse_a_berlusconi

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/ciancimino-berlusconi/ciancimino-berlusconi/ciancimino-berlusconi.html

Articoli pieni zeppi di verbi al condizionale (sarebbe, avrebbe, direbbe, dimostrarebbe ecc. )

Il 12 settembre Massimo Ciancimino dice ai pm «Io a Silvio Berlusconi mafioso non ci credo. Né papà mi ha mai detto qualcosa al riguardo. Glielo chiesi tre o quattro volte, e rispose sempre allo stesso modo: “È fuori da tutto”. Per certo so che Berlusconi era piuttosto una vittima della mafia. Forse qualcuno intorno a lui, magari del suo più stretto entourage, può aver avuto contatti con Cosa nostra millantando amicizie e mandati del Cavaliere, muovendosi in suo nome e per suo conto, senza che Berlusconi lo sapesse. Papà aveva solo delle perplessità su alcuni personaggi...».

Ma queste dichiarazioni non sono state verbalizzate. Dice Ciancimino: "I pm mi hanno chiesto di parlare solo di cose concrete e di soffermarmi sui documenti sequestrati a casa o da me esibiti. “Le sensazioni e le idee - hanno tagliato corto - se le tenga pure per sé. Non interessano”.

Queste affermazioni non vengono riportate nè da Repubblica, nè da L'Unità, nè dal Corriere; Ne scrive solo Il Giornale: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=381786

E intanto i vari Travagliati continuano con il venticello sottile di "mafioso" omettendo che è sotto il governo Berlusconi che si sta avendo il maggior numero di arresto di latitanti storici della mafia. Sotto questo governo è stato inasprito il 41bis (non votato dalla sinistra) e sono stati arrestati 50 mafiosi che erano nell'elenco dei 100 più pericolosi.
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/183456
L'avesse fatto la sinistra........ non l'avrebbe scritto solo Libero.

Che delusione

Tra i consulenti dell'ente guidato da Antonio Bassolino ci sono anche un esperto di olio di oliva e un assaggiatore di formaggi e miele. Non manca, inoltre, un esperto di difesa personale, uno di cucito e più componenti di una commissione sulla danza. L'ammontare complessivo delle consulenze è di 30 milioni, riferiti alle diverse articolazioni degli assessorati, i beneficiari sono circa 700. Il consulente campano più remunerato ottiene 270 mila euro, quello più povero deve accontentarsi di 93.
Costa 15 mila euro "l'individuazione di metodiche per test di algoritmi di controllo integrato con sistemi informativi", 4 mila euro, invece, la schedatura di vocabolari tedeschi. Mentre tra le attività richieste c'è anche, con viva sorpresa di chi legge, un "supporto agli organi di direzione politica".
Troppe? Necessarie? Costose? Utili? Alla Regione Campania giurano sulle virtù ineliminabili di assaggiatori, pedagogisti e cucitori.

Come Sindaco di Napoli è stato quasi un esempio per tanti amministratori in Italia. Come governatore ha toccato il fondo, perchè, pur di governare, ha lasciato che tutti, ma proprio tutti partecipassero alla distribuzione di prebende sotto forma di incarichi per lo meno strani. Pur di governare ha accettato e si è piegato a qualsiasi ricatto clientelare di tutte le componenti politiche. Che delusione.

venerdì 11 settembre 2009

Caro presidente.....

Il sig. Napolitano alterna discorsi di unione con messaggi che dividono l'Italia in due.
Solo la settimana scorsa ha esordito spazientito dicendo: "L'Italia è una".
Già su questa affermazione ebbi modo di sottolineare che forse Napoli (e la Campania) fanno eccezione, perchè qui non valgono le leggi che invece, sulla carta, hanno validità nazionale.
Ora se ne viene dicendo "Più sostegno ai redditi del sud".
Caro presidente, L'Italia essendo unica come le tasse e altro, è giusto che non la dividiamo in due con discorsi mirati .
Il problema del lavoro e dei stipendi è uguale per chi vive di stipendio ovunque.
Se proprio vuole fare un distinguo, questo va fatto tra chi campa di stipendio e paga le tasse (perchè il suo datore di lavoro fa l'esattore per lo Stato) e quei tanti che, non campando di stipendio, da anni omettono di pagare le tasse.
Caro presidente, bisogna ristabilire che i pensionati e lavoratori dipendenti sono quelli che hanno sostenuto l'Italia con i loro contributi ed è giusto equilibrare e rimarcare le proporzioni tra chi evade e ha vissuto alla grande e chi dà ed ha dato lavorando per anni.
Questi ultimi piangono al sud come al nord.
Dov'è la differenza?
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200909articoli/47225girata.asp

Elton ci sollazzerà

Dal 21 settembre chiuderanno tutti i centri di riabilitazione che vengono gestiti dalla Asl Na1 perchè, a causa del ritardo con il quale la Asl rimborsa le prestazioni che vengono erogate, gli operatori sono senza stipendio da 35 mesi.
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=72865&sez=NAPOLI
Questa notizia fa il paio con una precedente: a Napoli sono state chiuse tutte le casa-famiglia per la sospensione delle erogazioni da parte del Comune.
In compenso, questa sera in piazza del Plebiscito i napoletani si sollazzeranno con Elton John. Il tg3 regionale ha tenuto a precisare che il concerto è "gratuito". Evitando di precisare che "gratuito" significa solo "ad ingresso libero" perchè, in effetti il Comune verserà 750.000 euro solo per mr Elton + non so quanto per mettere su tutto l'ambaradan; ma nel frattempo lo stesso Comune non ha soldi per i centri di riabilitazione e le case famiglia.
SVEGLIATEVI, toglietevi il prosciutto dagli occhi. Credete ancora alla favola che il Comune è stato messo in ginocchio dalle finanziarie di Silvio?

giovedì 10 settembre 2009

L'utilità dei Centri Sociali.

Questa notizia me l'ha passata Claudio:
Napoli - Tutto è successo perché un giovane ventiduenne, in sella a una Vespa, stava percorrendo in controsenso via Capitelli quando è stato fermato dai vigili urbani.
Ha reagito male, ha buttato per terra la Vespa, ha gridato: «Lasciatemi stare, vado di fretta».
Quindi ha schiaffeggiato una delle divise, infine i calci. È poi fuggito a piedi verso via Monteoliveto, dove però è stato bloccato da altri vigili.
Aveva intanto già avvertito il padre, che lo ha raggiunto mentre dal nulla comparivano i ragazzi dei centri sociali. È esploso il parapiglia, mentre il ragazzo con il padre riusciva a barricarsi in una cartoleria.
Dopo momenti da guerriglia urbana il giovane è stato bloccato e portato in caserma con il padre, accusati di resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale: 3 vigili sono andati in ospedale per le cure necessarie.

Ordinanze fuori dal Comune

Caserta, praticamente periferia di Napoli, ha preso tutti i vizi della grande città: vedi continuamente ragazzi ed adulti sul motorino senza casco, spesso sul motorino ci vedi tre persone, i divieti di sosta non sono più rispettati neppure sul corso Trieste, in via Renella, una strada con tre corsie con divieto di sosta, in pratica è rimasta una sola corsia utile per il transito, analogamente in via ferrarecce, in via acquaviva e in tante altre.
E i vigili? le multe?
Ma che stiamo scherzando? i vigili sono solo a piazza Vanvitelli, dove c'è il palazzo del Comune. Per il resto è la più completa anarchia.

Ebbene, in questa spendida città priva di qualsiasi controllo del territorio, i nostri cari amministratori hanno fatto una ordinanza da "scompisciarsi": L’ordinanza è la numero 58 protocollata con il numero 81883 e prevede "il divieto di fumare nelle aree verdi. L’unica eccezione prevista nell’ordinanza è per quelle aree verdi “immediatamente adiacenti a sedi associativa, purché utilizzate da soggetti di maggiore età”.

Come pensano i nostri amministratori di far rispettare questa ordinanza?
Chi sarà preposto al controllo? Quelle stesse persone che non riescono neppure a controllare chi guida senza casco?

Di quali aree adibite a verde parlano? Di piazza Pitesti, divenuta il mercato delle pulci degli extracominitari senza permesso di soggiorno? E in quel contesto di degrado totale, ove si urina vicino agli alberi come i cani, ove c'è un continuo bivacco con musica ad altissimo volume, i nostri amministratori ritengono di poter far rispettare un divieto di fumo all'aperto?

Ma perchè non tornate in ferie?
Mi sapete dire in quale altra città è stata emanata un'ordinanza simile (ovviamente a parte Napoli)?

Va tutto bene!!!! Non è vero!!!!

Premesso che Fini ha ragione da vendere (il PdL non è sicuramente un partito "liberale" e su alcuni temi, specialmente di natura etica, il partito esprime posizioni praticamente da regime teocratico), detto questo, in tutta onestà non si capisce il disegno di Gianfranco Fini.
L'anno scorso Fini scelse con grande convinzione la Presidenza della Camera, lasciando perdere ogni potenziale ruolo politico attivo per una strada più istituzionale. Legittimo, anche se deludente per chi, come il sottoscritto, ha sempre preferito vedere Fini in un ruolo "politico".
Alla luce di quella scelta, sembrano davvero fuori luogo alcune esternazioni politiche del Presidente della Camera. E lo sembrano per un solo motivo: hanno come obiettivo unico Silvio Berlusconi.
Se sapeva che questa era la linea politica del PdL perchè si è alleato con Berlusconi e perchè non ha scelto un ruolo politico più attivo?
Fini si è ridotto a dettare alle agenzie risposte a Berlusconi: Berlusconi parla, e dopo tre minuti tre arriva la risposta seccata di Fini.
Politicamente è un pessimo segnale. Lo stesso Fini, agli occhi di chi non è ossessionato da Berlusconi non fa certo una bella figura: il suo modo di fare ricorda i vecchi teatrini di una certa politica.
Sarà vero quello che si dice?
Fini sta ideando un nuovo partito: lui, Casini e Montezemolo. Appunto: ecco il teatrino che spiegherebbe le sue esternazioni non certo da uomo delle istituzioni.

Una ministro con le palle

Finalmente una svolta nella scuola. Con il ministro Gelmini si prospetta una nuova scuola più attenta alla formazione e all’istruzione dei bambini e dei ragazzi.
Le novità principali sono tante: vediamole.
Fine del precariato, si assumerà in base alla reale necessità, il numero degli insegnanti dovrà corrispondere al reale bisogno delle scuole. Ciò vuol dire non creare precari, e non dare illusioni di posti inesistenti.
Tutti gli insegnanti dovranno avere una preparazione di base per rispondere ai bisogni degli alunni disabili; altro aspetto nuovo, finora la disabilità consegnata agli insegnanti di sostegno, è finita per essere spesso, per mancanza di personale specifico, abbandonata a se stessa.
Saranno previsti laboratori per l’inglese e le tecnologie che prevederanno una reale preparazione rispetto a queste materie per tutti i docenti, non solo per alcuni come è stato finora.
Per insegnare sia nella scuola dell’infanzia che nella scuola primaria sarà obbligatoria la laurea quinquennale, che sarà valida per materne ed elementari. Sarà così agevolata la mobilità, ed inoltre si spera che sarà assicurata una reale competenza dei docenti rispetto alle discipline fondamentali: italiano e matematica un po’dimenticate nella scuola primaria spesso per dare spazio ai laboratori più svariati.
Spariscono le Ssis, scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, inutile ripetizione di apprendimenti che dovrebbero essere dati per scontati con l’acquisizione della laurea.
Ci sarà un tirocinio prima di poter insegnare. Grande novità, forse la più interessante. Infatti finalmente si coglie l’importanza del saper insegnare, che è tutt’altra cosa dal sapere e dall’avere delle competenze specifiche.
Molti possono essere gli insegnanti che hanno accumulato una competenza disciplinare o anche pedagogica e che poi di fronte ad una classe non sono in grado di stimolare la conoscenza, di promuovere la curiosità, né di comprendere gli stili di apprendimento dei propri alunni. Non basta avere competenza disciplinare e competenza psicopedagogia, ci serve anche una reale predisposizione ed un autentico interesse per poter fare questo lavoro.
Tutti i lavori che prevedono una azione sull’altro, una relazione, in particolare con i bambini e i ragazzi hanno bisogno di una capacità di accoglienza e di empatia che non è comune a tutti.
Mi sembra che proprio in queste riflessioni che emergono dalla proposta Gelmini, appaia l’originalità della riforma. Una reale attenzione alla persona, e di conseguenza alla formazione dei docenti che hanno una grande responsabilità. I docenti dovranno non solo essere competenti nelle discipline e nella relazione, ma dovranno anche valutare la loro reale predisposizione per un lavoro non facile, che prevede oltre alle competenze specifiche del ruolo, pazienza, capacità di ascolto, empatia, ed interesse per i ragazzi. Capacità che sicuramente non possono essere date per scontate probabilmente né alla fine di un corso di laurea, né alla fine di un tirocinio ; quindi ben venga l’accento posto dalla riforma su tutti questi nuovi ed importanti aspetti che bisognerà valutare come essenziali nella formazione dei docenti.
Finora nelle diverse ipotesi di scuola che abbiamo vissuto non sono state esplicitate da nessuno. Non si è data la giusta importanza né agli alunni né ai docenti. Si è posta poca attenzione alla formazione dei docenti, che ora è invece sottolineata sia rispetto alle competenze disciplinari che a quelle psicopedagogiche, sia attraverso la richiesta del tirocinio. Che diviene l’indispensabile passaggio per acquisire consapevolezza rispetto alle proprie capacità, e all’interesse che si può valutare solo attraverso il fare. Con l’esperienza l’individuo può valutare il suo sapere e il suo saper fare.

mercoledì 9 settembre 2009

La causa sbagliata

Toh, il fustigatore Di Pietro è sotto inchiesta.
Niente di grave, solo una questione di volgari rimborsi elettorali, denari, pecunia, grana, soldi, spiccioli, qualche milionata di euro. Quisquilie!
Però la Corte dei Conti ha deciso di vederci chiaro.
Storia vecchia, ma stranamente nessuno ne parla.
Troppo occupati a stare dietro alle escort, a lanciare allarmi sul pericolo di un nuovo fascismo, sul regime, sulla libertà di stampa. E poi, siamo sinceri, non è così importante, mica riguarda Berlusconi. Infatti, non ne parla il Corriere, né Repubblica e nemmeno, pensate, il TG1.
Strano che Repubblica non lanci una protesta, insieme ai corifei di sinistra, perché il TG1 non parla dell'inchiesta su Di Pietro. Eppure la questione è interessante, davvero molto interessante, per capire il perché qualcuno decide di dedicarsi alla politica e di fare il tribuno della plebe.
Anche perché quei milioni di euro di rimborsi elettorali li paghiamo noi cittadini.
Ora, se veramente finiscono nelle casse di un partito e servono a recuperare le spese elettorali, ancora ancora, con tutte le riserve del caso, si potrebbe capire. Ma se quei milioni finiscono nelle tasche personali di un politicante, beh, allora il discorso è un altro. Tutti i particolari in cronaca: "Rimborsi elettorali all'IDV: Di Pietro sotto inchiesta".
Giano
Adesso io chiedo, se qualcuno (tutti i sinistri) sostiene che Feltri abbia pubblicato alcune cosine private di Boffo per opera di Berlusconi per vendicarsi degli articoli apparsi sull'Avvenire, se qualcuno sostiene che sempre Feltri abbia pubblicato alcune cosine private di Mauro per opera di Berlusconi per vendicarsi degli articoli apparsi su Repubblica, perchè nessuno osa pensare che anche la magistratura stia operando per mano di Berlusconi per vendicarsi delle infamie che dice Di Pietro?
Risposta: perchè Feltri è al servizio di quella causa sbagliata mentre la magistratura è al servizio della causa giusta.

Il tour di Chavez

Il presidente venezuelano Chavez è stato in Russia, Bielorussia, Siria, Algeria, Libia e Iran. Può darsi che sono posti sbagliati solo se li guardiamo dal punto di vista degli Stati Uniti, ma è inquietante che l'Italia sia stata l'ultima tappa di questo tour.

martedì 8 settembre 2009

Mostra di Venezia: rassegnamoci

La Mostra di Venezia è una Rassegna Cinematografica. E mai nome è stato più consono, perchè dobbiamo "rassegnarci": A Venezia danno sempre lo stesso film.
Può cambiare il mondo, può sparire la sinistra, possono mutare le forme di vita sul pianeta, ma in quel ridicolo carrozzone cinematografico; gli ingredienti sono sempre gli stessi: ombre rosse, diffuse sinistrerie, nostalgie sessantottine, antiamericanismo, anticapitalismo e antiberlusconismo.
Una volta c'era il Che, un’altra Castro, ora Chavez. Dittatori, o populisti, ma dalla parte giusta. Poi c'è Maselli che rimpiange il comunismo e celebra i centri sociali, Placido che rimpiange il '68, Tornatore che torna al comunismo paterno. Ma che noia. Ah, c'era anche la D'Addario, che da puttana (scusate se scrivo la verità) è stata promossa show-girl.
E' mai possibile che Venezia non riesca a trovare mai uno nel mondo che abbia una memoria diversa, una nostalgia diversa, un rimpianto bianco, nero o blu. No. C’è solo il rosso.
Ma perché non viene mai a nessuno in mente di raccontare, mandare in concorso e magari premiare, che so, la storia di una donna che decide di non abortire, di un ragazzo che abbandona lo squallore di un centro sociale, di abbandonare un villaggio gay, o un gruppo di spacciatori?
Come mai non è pensabile che un tema fuori dall’orizzonte ideologico di sinistra possa essere proiettato, discusso e premiato? Ma ancora peggio, è impensabile che possa essere scritto, prodotto e girato?

Ma c'è di più: Come mai alla Mostra c’è sempre un manifesto indignato da firmare? Per la libertà, contro la guerra e gli americani, contro la Chiesa, contro un tiranno vero o presunto, contro le leggi sul cinema, contro la libertà di stampa, per soliarietà con i precari.

Forse perchè in Italia c'è la dittatura che ce lo impone?

domenica 6 settembre 2009

Senti che parla

Sul caso Boffo tutti i moralizzatori hanno alzato il ditino e hanno firmato l’appello pro-Unità per la libertà di stampa; ma molti dei firmatari non hanno neppure un briciolo di pudore ed hanno dimenticato che essi stessi non si erano fatti scrupolo di querelare giornali e trasmissioni, ree di averli diffamati.
Da Celentano che ha querelato Panorama perché portava “un brutto messaggio per la gente che vede in me un punto di riferimento”.
A Pippo Baudo, altro firmatario che querelò Striscia la notizia.
A Dario Fo, che insieme alla moglie, se la prese con il Corriere, per un articolo sull’11 settembre in cui secondo lui, erano state travisate le sue affermazioni: “Siamo finiti sui giornali come animali schifosi, come persone ciniche, non interessate alla tragedia americana”.
A Monica Guerritore che ha querelato Panorama ritenendosi diffamata per una questione di chirurgia plastica.
A Giovanna Melandri, ex ministro e firmataria pure lei, diede mandato ai suoi legali di querelare Libero per una notizia che la riguardava a proposito di un viaggio in Kenya.
E via dicendo…
In TUTTI questi casi non ci sono stati attentati alla libertà di stampa, nessuno ha tentato di tappare la bocca ai giornalisti a suon di carte bollate.
Ma D’Alema che fa il censore, non é solo in possesso di una favolosa faccia di bronzo, è anche ridicolo. Lui, proprio lui, quello che ha querelato Forattini per una vignetta e l’ha fatto licenziare, oggi sul Corriere parla di atto di barbarie e allarme per la democrazia. Lui, proprio lui che da Premier (Dal 21 ottobre 1998 all'aprile 2000) ha incaricato i suoi legali di far annullare una puntata di Porta a Porta sulla querela a Forattini, come riporta la Stampa il 25 Novembre 1999. Lui che ha querelato mezzo mondo compreso Travaglio, e che ha appena querelato il Giornale per un articolo intitolato “Tutte le escort del Clan D’Alema” in cui si parla di un’inchiesta che ha coinvolto alcuni suoi collaboratori, che non tocca nemmeno lui personalmente.
Chissà cosa avrebbe scatenato per un articolo sul “suo corpo cavernoso” e la sua preferenza per il sesso anale?
Solo Berlusconi doveva soprassedere permettendo che l’Unità la passasse liscia dopo averlo infamato in modo indegno, con articoli in cui i giornalisti, "moralmente superiori" disquisivano di "rapporti anali non graditi", "ore e ore di tormenti in attesa di una erezione che non fa capolino" e "di iniezioni nel corpo cavernoso che trasformano in una stecca da biliardo"…manco fossero lì a spiare dal buco della serratura.
Questa NON è barbarie, vero? Questo è ALTO GIORNALISMO da premio Pulitzer.
Ridicolizzare, offendere, infangare il Presidente del Consiglio. Frugare fra le sue lenzuola con l'etica di piattole in cerca di “nutrimento”, sbandierare un suo ipotetico deficit sessuale, incuranti del danno arrecato alla sua immagine e ai suoi sentimenti, è un sommo esercizio di giornalismo democratico.
Una qualsiasi attricetta può querelare se si sente oltraggiata nell’apprendere dai giornali che ha fatto ricorso alla chirurgia estetica, Silvio Berlusconi deve incassare tutto, di essere un porco, impotente e anche, le nemmeno tanto velate, insinuazioni di pedofilia. La barbarie è pubblicare le prove di un condannato per molestie sessuali, che ha la faccia tosta di far la morale agli altri; è querelare un giornale che usa certi termini e certi argomenti sguaiatamente pornografici, che s'attacca al PRIVATO, per fare gettare fango.
Berlusconi può finire sui giornali come “un animale schifoso” e deve stare zitto, altrimenti i signorini della querela facile ma rossa, (quindi democratica e giusta) si indignano e impartiscono su ogni pagina di giornale, in ogni Tg e programmi le solite ipocrite e nauseanti lezioncine sulla morale e la democrazia.
Orpheus
Se una querela è rossa è democrazia, se viene dall'altra sponda generalmente è accompagnata da un manifesto da firmare e da una manifestazione.

Nobel per la Pace

Vi dice niente il nome di Omar El Bashir?
E' il Presidente del Sudan. Sulla cui testa c'è un mandato d'arresto internazionale emanato il 4 marzo 2009 dalla Corte penale internazionale dell’Aja.
Omar El Bashir dovra’ essere arrestato per cinque crimini contro l’umanita’, uccisioni, trasferimento forzato, torture, sterminio e stupri, e due per crimini di guerra, saccheggi e attacco intenzionale contro la popolazione civile. Era stato solo imputato, ma non condannato anche per genocidio in Darfur.
Perchè cito ora questo evento avvenuto 6 mesi fa?
Perchè ieri Romano Prodi, lo statista italiano in forza all’Onu, ha incontrato il presidente sudanese Omar el-Bashir, (quel criminale condannato dal tribunale internazionale).
Intervistato Prodi ha detto:“Abbiamo discusso di mantenimento della pace e assistenza sanitaria in Darfur”.
Immagino che il giornalista si è dovuto trattenere per non ridergli in faccia.
E in Italia? ....Tutti quei chiacchieroni che nei giorni scorsi hanno tormentato il Cav. per il suo viaggio in Libia sono rimasti zitti, si sono dileguati, ipnotizzati dalla statura del prossimo candidato al Nobel per la Pace.

nel regno di Bassolino: crisi di civiltà

Pubblico una lettera di Maria Chiara Mastrogiacomo, proprietaria del Corfort Hotel all'angolo di via Toledo a Napoli.

Buongiorno a Voi... a me un po' meno dato che sono a lavoro in uno dei quartieri più avvilenti della città: Montecalvario. Pur trovandosi in pieno centro, il quartiere è totalmente alla mercè della "simpatica" gente che lo popola e delle sue strane usanze: totale indifferenza ai segnali stradali (metterli qui è uno spreco di soldi pubblici, dato che i sensi unici non vengono minimamente rispettati nè il divieto di sosta), considerare la strada una grande pattumiera, appropriarsi dei posti auto (in fin dei conti inesistenti essendoci ovunque il divieto di sosta) con paletti abusivi, sedie, cartelli e quasiasi cosa sia a portata di mano, ecc ecc.
Lavorare qui è quasi disgustoso, perchè vedi la potenzialità della zona, ma capisci che mai nulla cambierà.
Dopo un investimento sostanzioso fatto da mia madre per creare un hotel in questa zona, io penso sempre "ma chi glielo ha fatto fare?". La cosa che più rattrista è che, non solo la gente che vive qui è quel che è ( leggi incivile..ovviamanete non tutti), ma in circa 10 anni che siamo qui non ho visto MAI un posto di blocco. Ok, c'è la polizia in borghese, ci sono i falchi, ma a noi cittadini che veniamo da quartieri normali ( non fantastici, dato che tutta la città ha problemi davverio seri) questo non interessa. Non ci interessa che la polizia sia qui per indagare contro un camorrista o uno spacciatore, queste sono altre cose, qui è il vivere civile che non viene fatto rispettare.
Mettere un posto di blocco e appurare che NESSUNO usa il casco, che tutti vanno contro mano, che i paletti sono abusivi non è un'idea assurda. E' una cosa che si può e si deve fare per rispetto di quelle aziende, di quei cittadini, di quei turisti che pagano lo stipendio del sindaco, degli assessori, del comandante dei vigili e di tutti coloro che gravitano loro intorno.
Ci hanno fatto installare le telecamere collegate con la polizia (altra camorra, dato che potevi rivolgerti ad una sola ditta incaricata che ha prezzi assurdi (un monitor euro 400,00, quando lo stesso costa sui 200 euro) il cui costo era diviso a metà tra l'esercente e il comune) per il cui sistema informatico ogni anno paghiamo 800 euro tra manutenzione e abbonamento. 800 euro!!!!!!!! e le tasse che le pago a fare? non farei prima a pagare il pizzo a qualcuno dato che, nonostante le telecamere siamo stati rapinati?
Dicono che c'è crisi, che non ci sono posti di lavoro e bla bla bla... ma qui noi siamo in crisi da sempre, una crisi non di soldi ma di civiltà. Ed è inutile dire che è colpa di chi vive qui: esistono delle leggi, esistono delle figure atte a far rispettare tali leggi...allora usatele!
E parlo a voi, dato che io non c'entro nulla, io e la gente come me non siamo responsabili del degrado in cui versa questo quartiere e la città in genere, siamo vittime.
Io vi chiedo: posso chiudere la mia attività e farvi causa? Fare causa a voi che avete avvelenato tutte le mie giornate degli ultimi anni? O forse dovrei fare causa a mia madre che, illusa, ha creduto che una strada come via speranzella, a 20mt da via toledo potesse avere delle potenzialità...o quanto meno potessere essere pulita, illuminata, sorvegliata da chi è pagato per fare questo?
In compenso a via manzoni ci sono sempre i vigili a mettere le ganasce e elevare multe per divieto di sosta....mandateli qui, il caffè lo offro io.Inutile dire di rivolgersi agli uffici preposti: ho chiesto ripetutamente all'assessorato alla viabilità un posto auto di carico e scarico che spetta ad ogni albergo... nessuna risposta, ogni anno devo SUPPLICARE con fax vari per la disinfestazione delle strade limitrofe alla nostra struttura invase dalle blatte (altra tangente che pago al comune, dato che, per evitare che le blatte entrino in hotel pagavo più di 1000 euro all'anno una ditta privata). Se le cose stanno così ditelo: non fateci più pagare le tasse, tanto non fate niente e quei soldi li usiamo noi privati per rendere il ns. orticello un po' più vivibile.Non aspetto risposta....ormai da voi non aspetto più nulla.

...sono perfettamente in sintonia con le tue parole, maria chiara, in questa città c'è un esercito silente di persone educate e civili che ormai è giunto allo stremo della sopportazione e non sa più a chi dar la colpa: alle istituzioni incapaci, cialtrone e assenti o ai balordi che proliferano come topi e sbucano fuori in ogni luogo. Anch'io sono, come te, avvilito e non mi basta più sentirmi dire che napoli ce la può fare perchè ha tante potenzialità! Napoli è sempre uguale a se stessa e nei secoli non è mai migliorata...il suo problema è, purtroppo, la gente che la popola e la sua classe dirigente che la governa, espressione appunto del popolo.

Nel regno di vendola 2

In Procura proseguo­no gli interrogatori di indagati e persone informate dei fatti e mercoledì scorso la pm antima­fia Digeronimo è andata a Mila­no per un interrogatorio top se­cret. La scottante inchiesta del­la Procura antimafia che al mo­mento conta quindici indagati vengono ipotizzati i reati di as­sociazione per delinquere fina­lizzata alla corruzione, concus­sione, falso, truffa, abuso d’uffi­cio e voto di scambio con l’ag­gravante, per alcuni indagati, di aver favorito il potente clan mafioso barese degli Strisciu­glio.
Sto parlando della Regione Puglia. Il fascicolo d’inchiesta che racchiude più filoni d’indagine punta ora a varcare i confi­ni regionali ed emerge che il terremoto giudiziario ora punta diritto a Roma.
In pratica la pm Desirè Digeronimo sta verificando degli elementi che puntano ora ai politici nazionali di centrosinistra che, attraver­so esponenti pugliesi dello stesso colore avrebbero benefi­ciato di generose somme di de­naro.
In pratica ci sarebbe stata una triangolazione di consistenti flussi di denaro tra imprenditori, politici locali e nazionali. Con il tramite - se­condo la Procura - dell’ex asses­sore alla sanità Alberto Tede­sco, ora senatore del Pd. Gli oc­chi sono puntati su cinque par­titi: Pd, Prc, sui Socialisti Auto­nomisti di Tedesco sul partito del governatore Vendola, Sini­stra e Libertà, e sulla Lista Emi­liano del sindaco di Bari Miche­le Emiliano. Soldi in cambio di appalti.

Nel regno di Vendola

Ogni incarico per un direttore sanitario o un dirigente Asl era studiato a tavolino. Lo scopo era quello di ottenere consensi elettorali a favore del politico di turno.
È uno dei tanti retroscena che emerge dalle attività investigative della magistrata antimafia Desirè Digeronimo titolare di una delle quattro inchieste aperte in Procu­ra sulla sanità pugliese.

Elementi d’indagi­ne ricavati dalle intercettazioni telefoniche e ambientali (in particolare quelle dell’ex assessore regionale alla Sanità Alberto Te­desco, ora senatore del Pd) delle persone coinvolte nell’inchiesta e che porterebbero ad ipotizzare - emerge da indiscrezioni in­vestigative - che l’intreccio tra politica e sa­nità è esteso in tutta la Puglia e forse anche in altre regioni d’Italia.

Al vaglio dei carabi­nieri ci sono i principali incarichi dirigen­ziali: il gruppo del malaffare sulla sanità avrebbe ­piazzato uomini chiave in posti di coman­do per tornaconti politici.
In altre parole il dirigente in questione era in grado di ga­rantire ai politici del gruppo un vasto con­senso elettorale. Sono stati proprio questi sospetti che hanno portato la pm ad aprire il filone di inchiesta sulle «nomine sospet­te dei primari».
Un filone che nelle scorse settimane è stato ampiamente approfondi­to dalla magistrata con numerosi interroga­tori di persone informate dei fatti che - ap­palti pilotati a parte - avrebbero in parte confermato le procedure assai poco traspa­renti per importanti nomine da dirigenti.
Tanto che il 10 luglio scorso in un blitz dei carabinieri al Policlinico furono acquisiti una valanga di documenti: i militari si por­tarono via le delibere sulle procedure che hanno determinato l’assunzione di deter­minati primari, i nomi dei componenti del­le commissioni e dei loro presidenti, le schede di valutazione dei titoli per la nomi­na dei primari e i curricula di tutti i medici.
Una acquisizione decisa dalla pm all’in­domani delle dichiarazioni rese da Antonio Castorani, ex direttore generale del Policli­nico, come persona informata sui fatti. Ca­storani avrebbe parlato in particolare delle nomine di alcuni primari che avrebbero se­guito un percorso non del tutto trasparen­te e poi ancora di 'alcune prassi' ormai con­solidate che si trovò ad affrontare quando, nel settembre del 2006 assunse l’incarico. Un filone di indagine - emerge in am­bienti giudiziari - che potrebbe essere con­cluso entro la fine dell’anno e il numero delle persone coinvolte potrebbe crescere.

giovedì 3 settembre 2009

Pioggia di Ferragosto

Ci arrabbiamo, giudichiamo, sbraitiamo, li mandiamo a quel paese nel modo più colorito ma, non cambia niente e, quello che più fà rabbia e che la magistratura contabile non ci mette il naso. Sugli stipendi e le pensioni troneggiano le voci irperf regionale, irperf comunale, arretrati irperf, ci manca poco che istituiscano la tassa sulla tassa irperf, e poi che fine fanno i nostri soldi? si aumentano lo stipendio, aumentano gli assessori, distribuiscono soldi a pioggia per le più piccole str.... tanto pagano i cittadini !!!! Quando finirà ? se lo chiedono in tanti......
E invece....
La delibera della Regione Campania è del 18 agosto. È un giorno afoso. La giunta si riunisce per la classica seduta di Ferragosto e dal mazzo spunta una variazione al bilancio. In sostanza, l’esecutivo istituisce nuovi capitoli di spesa attraverso i quali distribuisce finanziamenti per circa 11 milioni. La delibera sta sul Burc del 31 agosto. Siamo davanti ai soliti interventi a pioggia per accontentare taluni consiglieri e quindi garantirsi la maggioranza.
C’è di tutto un po’ e molto di bizzarro. I beneficiari della pioggia di Ferragosto sono associazioni, parrocchie, Comuni, fondazioni. La Pro Loco di Afragola ha ottenuto 20mila euro per la realizzazione di imprecisate manifestazioni culturali. Lo stesso importo finisce nelle casse dell’associazione culturale «Cimarosa» di Giugliano. Idem per l’associazione «La Goccia» di Casavatore. Deve essere più importante l’associazione «Miracoli Futura» di Napoli che porta a casa 30mila euro. E che dire della «Duemmevideo-free movie» di Ischia che potrà beneficiare di 50mila euro per la produzione di video relativi ad eventi sull’isola? Ma la palma d’oro spetta sicuramente alla «Play Mont», l’associazione di Montoro Superiore che ottiene ben 200mila euro per il Festival internazionale multimediale. Ricco l’elenco di chiese e parrocchie che usufruiranno dei fondi regionali. Per non far dispiacere nessuno la giunta ha stanziato la stessa cifra (50mila euro) per tutti, dalla parrocchia San Martino di Pozzuoli a quella del Sacro Cuore di Cardito alla chiesa di San Gregorio Magno di Crispano. Le fondazioni si fanno valere con i 150mila euro alla «Mida» di Pertosa e i 50mila alla Cerps di Nocera Inferiore che con questi soldi dovrà istituire borse di studio in ricordo di Sergio Piro, lo psichiatra recentemente scomparso.E vogliamo parlare dei Comuni? Intanto sono stati stanziati 200mila euro alla «Isve» per uno studio di marketing per i comuni dell’area a Nord di Napoli. Poi, a vario titolo, la delibera premia Galluccio (un milione); Casandrino, Frattamaggiore, Crispano (500mila); Recale (100mila); Carinola (due milioni); Vico Equense (50mila); Volla (50mila); Calvizzano (50mila); Gioia Sannitica (150mila); Casamicciola (250mila).

Un'accozzaglia che si dice "sinistra".

Finalmente qualcuno che parla di politica e pone domande più serie di quelle su Noemi.
Chi è? Bertinotti.
«Il sessantacinque per cento degli operai del Nord vota Berlusconi o Lega. Di fronte a questo dato, di cosa vogliamo parlare? Quando vogliamo ricominciare la discussione?».
Lo dice in una stanzetta affollata riservatagli al congresso del PD (non dal palco dei big) e neppure l'Unità lo degna di dedicargli due righe.
«Fino a poco tempo fa, avevamo due sinistre, una riformista e moderata e una alternativa. Oggi, non ne abbiamo più nemmeno una e dobbiamo ricostruirla. Senza questo passaggio, qualsiasi discorso non ha senso».
«Mettiamo pure che, a un certo punto della nostra storia politica d’Italia non ci sia più Berlusconi. Ma se manca Berlusconi, che succede? Rifacciamo il centrosinistra? Non servirebbe a nulla, riproporremmo una situazione che non porta in alcun modo a riforme vere. Prima occorre ricostruire una sinistra, poi si può pensare a governare».
«Il Pd non è la soluzione del problema. Il Pd è il problema. I compagni del Pd dovrebbero riconoscerlo anche loro».

Bertinotti va apprezzato non per le idee politiche che propugna (almeno per me) ma per la sua coerenza e per la sua "correttezza . Così facendo, cioè anteponendo il tema del Contenuto al tema delle Alleanze, si pone moralmente al di sopra dei burattini del PD.
Perchè? Semplice: perchè lui ha detto ed ha mostrato con i fatti di essere un comunista: mentre quelli del PD dicono di essere democratici "obamiani" ma si comportano di fatto da bolscevichi che udsano ogni mezzo per raggiungere il potere. La distinzione è tutta quà;
Bertinotti ha ragione, la sinsitra vera non esiste più !! Al momento esiste solo una accozzaglia di veterocomunisti e di pasdaran pseudocattolici che per darsi una collocazione, si dicono "di sinistra".

Bertinotti è stato molto più chiaro ed applaudito di D'Alema che l'altro giorno aveva ammesso una "falsa partenza" del PD, ed aveva detto che "Bisogna ripartire e si riparte cambiando".
Sembra avercela solo con Franceschini quando dice: " In ogni caso vedo la luce in fondo al tunnel, dopo il 25 ottobre (con il nuovo segretario ndr) tornerà ad esserci in questo paese ciò che in questo momento non si avverte, una grande forza di opposizione e di alternativa".
Come se il problema del PD fosse il segretario che non riesce a dar vita ad una "collaborazione coerente, convincente ed ampia".
La solita accozzaglia.
Fausto, ci manchi.

martedì 1 settembre 2009

1° settembre 1939

La Storia commemora il 1° settembre quale data in cui settant'anni fa iniziò la seconda guerra mondiale con l'attacco da parte dei tedeschi di un deposito di munizioni in Polonia (senza neppur aver dichiarato guerra).
Due giorni dolo Francia ed Inghilterra dichiararono guerra alla Germania e si dette il via alle danze.
Mi unisco a questa commemorazione.
La Storia cancella che però quell'attacco fu concordato sette giorni prima tra Germania e Russia il 23 agosto dove, con il Patto Ribbentrop-Molotov, la Germania e la Russia si erano divisi l'Europa a tavolino con l'accordo di non aggressione reciproca.
Conformemente al Patto infatti la Russia non dichiarò guerra alla Germania bensì il 17 settembre invase la Polonia dal nord.
http://cronologia.leonardo.it/storia/a1939d.htm
Ma noi non ci scandalizziamo: siamo abituati a cose peggiori che ci insegnano a scuola.

Il Troppo storpia

Il troppo storpia in tutto.
Troppo è troppo. Basta la parola.
Il troppo storpia anche nella bontà, anche nell’accoglienza senza limiti. Gli immigrati regolari, clandestini, extracomunitari, comunitari (zingari romeni) sono semplicemente TROPPI.
Le condizioni socioeconomiche attualmente esistenti in Italia non permettono di sostenere i milioni di individui che sono arrivati e rimasti nel nostro Paese negli ultimi tre decenni.
Cominciamo ora con la politica di integrazione di quelli che ci sono.

Primario ai cadaveri (ma senza obitorio)

Aprendo i giornali, mi sembra di essere in campagna elettorale: Veleni su Berlusconi e Bossi a iosa, controveleni su Boffo e Mauro, Franceschini e Bersani che si dividono sulla candidatura di Bassolino al Comune di Napoli (che dovrebbe avvenire nel 2011), de Mita ci comunica che alle regionali in Campania l'UDC andrà da solo, Di Pietro che sollecita il PD a chiarire le alleanze.

Insomma, a leggere i giornali (del premier Libero, Il Tempo, Il Giornale..... e quelli schierati con l'opposizione La Stampa, Repubblica, Il Corsera, Il Riformista, L'Unità....) sembrerebbe che si sono messi tutti d'accordo per accreditare l´immagine che per noi italiani “tutto va ben, madama la marchesa”.

Qui non va nulla bene. A Napoli, al I Policlinico, si scopre che:
- Alcuni medici che alla SUN hanno percepito 150mila euro circa di solo straordinario.
- Esistenono dei primari e degli staff di medici che non hanno nulla a che vedere con l’assistenza sanitaria, ma che il Policlinico continua ad avere.
Precisamente si parla di:
a) Un primario per il prelievo e la conservazione di parti di cadaveri; (ma l'obitorio è chiuso).
b) Decine di docenti di biochimica e laboratorio, mentre in pianta organica ne sono previsti solo 3;
c) 2 fisici;
d) 6 chimici;
e) 2 primari di statistica sanitaria;
f) 2 farmacologi (statistica dei farmaci);
Il tutto per un totale di circa 20 primari e circa 80 assistenti che nulla hanno a che vedere con l’assistenza sanitaria ma che incidono su noi contribuenti.
- gli autisti del II Policlinico che normalmente ricevono la bellezza di 150 ore di straordinario al mese
- gli anestesisti ed in parte i radiologi che stanno ricevendo straordinario nell’ordine dei 15mila euro mensili e che stanno lavorando, naturalmente alcuni di loro, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con un costo orario di ben 60 euro.

Tutto questo succede a Napoli, dove, a detta di Bassolino, non si riesce a garantire il diritto costituzionale della salute al cittadino, a causa dello sforamento dei conti. Tant'è che più di 100mila campani circa ogni anno sono costretti ad andare in un’altra regione per farsi curare.
http://www.napolionline.org/new/primario-ai-cadaveri-nellospedale-senza-obitorio

Insieme a questi sprechi c'è la difficile questione dei precari, del lavoro nero, dello sfrutamento degli immigrati,...... ma...... per i giornali "tutto va bene".
A loro interessa scrivere di Feltri, Boffo, Mauro, Berlusconi e Bossi.