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giovedì 9 luglio 2009

Uomini, uommenicchi e quaquaraqua

No... basta!
Dopo quest'ultima "stupidaggine"dico che Di Pietro si è bruciato il cervello.

Non ammetto che qualcuno continui costantemente a pensare di fare il bene del paese, facendone invece il male!
Il problema è che io non credo che lui non se ne renda conto, perchè sarebbe ancora peggio. Quindi sono convinto lo faccia apposta e quello che salta agli occhi è che stia tentando con tutti i mezzi di sputtanare, screditare e insultare qualcuno che guarda caso rappresenta la mia Italia... la nostra Italia!!!!!!!
E non parlo solo di Berlusconi... ma anche di Napolitano con quelle che chiamerei quasi "intimidazioni" dei giorni scorsi e di altre persone che stanno, per quanto non gli piaccia, facendo un lavoro che giudico "non negativo".
Davvero mi sto vergognando, causa sua, di essere Italiano!!!!!!

Di Pietro, a causa del precedente "mestiere", sa di comportarsi da sciacallo. Lui sa che ascoltare solo l'"accusa" non rende giustizia, (se ascoltassimo solo la mamma di un serial killer, quel povero figliolo lo dovrebbero fare santo), e quindi la pubblicazione di quell'inserto pubblicitario è solo destinato a SPUTTANARE l'Italia, perchè non posso pensare che sia rivolto invece ad intimidire la Corte Costituzionale.

Diceva Totò che esistono gli uomini, gli uommenicchi e i quaquaraqua, perchè a quell'epoca forse non c'erano gli uomini di me...da.

5 commenti:

Claudio ha detto...

La citazione è pertinente però mi sembra di ricordare che non fosse Totò colui che l'ha detta bensì il capomafia don Mariano del romanzo di Sciascia "Il giorno della civetta", che è stato anche un bellissimo film interpretato, tra gli altri, da Franco Nero e Claudia Cardinale.

nicola ha detto...

Hai ragione.
Ma io opino, direbbe Totò, valeva la pena di scomodare Sciascia per un essere volgare, insolente, villano, sgarbato, screanzato, grossolano, zotico, bifolco e buzzurro?
Mi sembrava troppo. Totò era più appropriato da dedicare a questo giullare, cui si consente di raccogliere le firme per il referendum sulla legge elettorale e poi, (perchè il governo cambia colore da Prodi a Berlusconi), fa una campagna elettorale contro il referendum. In qualsiasi altro Paese ce lo avrebbero mandato.
Comunque grazie per la correzione.

Claudio ha detto...

Già, io gli farei pagare una parte del costo dei referendum, visto che prima lo ha sostenuto e poi lo ha boicottato. Una parte diciamo equivalente ai contributi elettorali che ha sgraffignato col suo pseudopartito ad personam.

nico ha detto...

È giusto che l'opposizione cerchi di competere con la maggioranza e si mobiliti per sconfiggerla alle prossime elezioni. Ma delegittimare il voto popolare è frutto di una mentalità che non ammette la contesa democratica. Non accetta la sconfitta. Non rispetta le posizioni dell'avversario. E se domani qualche giornale straniero sarà incoraggiato, per fini interni, per favorire il proprio Paese, a criticare il nostro sapremo da che parte vengono gli stimoli. Da chi non vuole il bene dell'Italia, ma sacrifica anche l'orgoglio nazionale pur di ottenere qualche mezzo punto in più alle prossime elezioni.
Perché caro Di Pietro, questa è una democrazia e gli elettori votano.

Elia ha detto...

Più sputtanata di così si muore...povera Italia!!!!!! ''Sapete quanto costa ai contribuenti italiani il giudica Mazzella? 30.000 euro al mese. E vi pare giusto che riceva a casa uno sul quale deve giudicare?
La differenza sostanziale tra l'italia e gli altri paesi civili è che i corruttori, negli altri paesi si scusano e si dimettono, qua invece si dichiarano perseguitati politici e trovano comprensione, simpatia, consensi. Il nostro paese sarà veramente cambiato, quando uno come il giudice Mazzella, sentirà la necessità di restituire il seggiolino, lo stipendio ed andarsene a casa. Dove, da privato cittadino, potrà invitate a cena chi gli pare e piace ''