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giovedì 11 giugno 2009

A che siamo ridotti

Siamo a Napoli, a quattro passi dal caos della stazione centrale, c’è una piazzetta.
Niente suk, né monnezza, ma panchine su cui siedono mamme e vecchietti e dove i bambini piccoli giocano tranquilli. Per terra solo qualche foglia caduta dagli olmi che ombreggiano, circondando la piazza.
Non sembra di essere a Napoli, ma basta allontanarsi da questa piazzetta di Santa Maria la Fede, e torni subito nello standard del degrado napoletano.
Il merito è tutto di Claudio, due figli e poco più di trent’anni; il suo lavoro è quello di tenere pulita tutta la piazza. Non è un dipendente comunale e non è nemmeno al servizio di una ditta privata. Come molti napoletani, si è inventato un lavoro, quello di spazzino. Di mattina e per tutto il pomeriggio spazza per terra, pota le piante, raccoglie le cartacce e sistema le mattonelle della piazza.
I residenti della zona che affacciano sulla piazzetta gli danno un contributo volontario ogni settimana: «I soldi sono pochi, ma tutti quanti danno qualcosa. Riesco a mettere insieme 400-500 euro al mese», spiega Claudio.
La gente del posto è contenta di quello che fa: «Rende questo quartiere più vivibile ma ci sentiamo abbandonati dal comune, al quale paghiamo le tasse. Prima questa zona era veramente degradata».
Felice anche lo spazzino comunale dell'Asìa: «Mi dà una mano, Claudio è davvero molto utile. Io da solo non ce la farei a coprire tutta quest'area». Lui è contento, i cittadini forse un po' meno, visto che per la pulizia delle strade pagano due volte.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/video/?vxSiteId=bc005c9d-d69f-463a-ae21-a260eceafed0&vxChannel=Ultime%20News&vxClipId=2524_73268&vxBitrate=300
Ecco un esempio di come si crea illegalità. Non è questo un lavoro "nero", senza contributi pensionistici nè previdenziali, senza assistenza malattia ed esentasse?
Un bravo comunque a Claudio, che non fa parte di quella schiera di disoccupati organizzati che "rubano" il sussidio dei tantissimi finti corsi di formazione organizzati dal Comune e dalla Regione.

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