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domenica 30 novembre 2008

L'Unione: un fallimento anche nelle amministrazioni locali


Non c’è giorno che le Giunte in cui governa il centrosinistra non compaiano sulla stampa cittadina, non per atti che tendano a risolvere solo uno dei tantissimi problemi che attanagliano le città da loro amministrate, ma solo per questioni giudiziarie, inchieste, dimissioni volontarie o ‘forzate’, per l'incapacità amministrativa e risse continue tra i partiti della maggioranza.
E' obiettivamente difficile che una persona lasci un "posto" di prestigio personale; devono esserci dei problemi veramente seri ed insormontabili, ma ecco una piccola esemplificazione di persone che hanno lasciato l'incarico:
Enrico Cardilo, assessore al bilancio nel comune di Napoli.
Gianni Biagi, assessore all'urbanistica nel comune di Firenze.
Vincenzo Folino, assessore alle attività produttive regione Campania.
Giuseppina Tedde, assessore del patrimonoio, edilizia e provveditorato nella Provincia di Bologna.
Rocco Garufo, assessore all'ambiente nella Provincia di Livorno.
Filippo Carraro, assessore alla viabilità nella provincia di Parma.
Isaia Sales, consigliere economico di Antonio Bassolino.
Mario Di Carlo, assessore alla regione Lazio con delega sui rifiuti.
Ottaviano del Turco, presidente della Regione Abruzzo.
Giorgio Nugnes, assessore alla protezione civile al Comune di Napoli.
Renato Soru, presidente della Regione sardegna.
Mi fermo qui, ma la lista è molto più nutrita.
Tutte queste dimissioni hanno un denominatore comune: Erano tutti parte di quella accozzaglia politica chiamata "Unione" e si sono tutti trovati nella impossibilità di trovare un'intesa all'interno delle giunte per divergenze ideologiche oppure ad operare con poca trasparenza.
In pratica il fallimento del sistema Prodi, che si verificò a livello di Governo centrale, si sta perpetrando anche a livello locale: regioni, province e comuni.
Si mettono insieme solo per "conquistare il potere" ma poi divergono su tutto.
Contrariamente dall'altra parte
Pionati lascia l'Udc di Casini, forma il movimento "Alleanza di centro" e si allea con Berlusconi.
Santanchè lascia la Destra di Storace, forma il movimento "Movimento per l'Italia" e si allea con Berlusconi.
Sono tanti rivoli che portano acqua nel grande fiume del PDL e si aggiungono alla
Democrazia cristiana per le autonomie di Rotondi,
il nuovo Psi di Caldoro,
Azione sociale di Mussolini,
i Popolari liberali di Giovanardi,
i riformatori liberali di Della Vedova,
gli Italiani nel Mondo di De Gregorio,
i Repubblicani di Nucara,
i Liberal democratici di Melchiorre,
il Movimento per l’Autonomia di Lombardo.
In pratica la destra unisce, mentre la sinistra, che aveva coniato il termine "Unione", soffre e varie persone e personaggi ne prendono le distanze.

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