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venerdì 28 novembre 2008

Apprensione generale

Ogni giorno mi viene da sorridere leggendo i titoli con i quali ci vengono comunicati dalla stampa gli eventi del mondo.
Oggi, per esempio, campeggiano i titoli sugli attacchi terroristici a Mumbai, in India. Un centinaio di morti e un migliaio di feriti.
Ma siamo sicuri che siano "terroristi"? Non saranno resistenti, combattenti per la libertà, oppure addirittura perseguitati politici? In ogni caso, mai esprimere giudizi categorici o prospettare soluzioni drastiche e violente: ricordiamoci che con questi "resistenti" bisogna dialogare. Noi dialoghiamo e loro sparano, ma bisogna capirli, sono un po' esuberanti, ragazzacci.

La nostra preoccupazione sembra essere, come sempre, che non ci siano italiani coinvolti. Per il resto possono anche fare una carneficina (vedi in Darfur o in Congo) che la cosa ci lascia quasi indifferenti.
Ma guai se ci sono italiani di mezzo.
Ecco perché il Presidente Napolitano, in visita ufficiale a Gerusalemme, non ha mancato di intervenire anche su questa vicenda. "ANSA) - BETLEMME, 27 NOV - Giorgio Napolitano condanna i fatti di Mumbai e suggerisce di rispondere anche con 'iniziative politiche efficaci'.". Immagino che dopo questa "condanna" i terroristi, molto toccati dalle parole del nostro Presidente, e preoccupati per le possibili "iniziative politiche efficaci" si convertiranno e finiranno i loro giorni in un eremo a meditare e pregare.
Ma non basta, c'è ancora un'altra breve ANSA che ci informa sulla "apprensione" del Presidente: "Napolitano segue con apprensione". "GERUSALEMME - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita di Stato a Gerusalemme, segue con preoccupazione, attenzione costante e apprensione per la sorte degli italiani coinvolti, la vicenda degli attentati a Mumbai.".
Ecco, ora siamo tutti più tranquilli, vero?

Ma anche il presidente della Camera Fini segue con apprensione:
"Preoccupazione e apprensione per i cittadini italiani rimasti coinvolti a Mumbai negli attentati terroristici vengono espresse dal presidente della Camera Gianfranco Fini. Fin da ieri Fini si tiene in stretto contatto con l'unita' di crisi della Farnesina per seguire la vicenda.". Appunto, ciò che tutti seguono con apprensione non è il dilagare del terrorismo che sta mietendo vittime in tutto il mondo, e che prima o poi ci ritroveremo in casa, ma l'incolumità degli italiani. Basta, quindi, attivare la solita unità di crisi e siamo tutti tranquilli.

Ora non resta che aspettare che anche il Papa condanni l'attentato, ma lo farà sicuramente entro oggi, e dichiari di seguire con apprensione la vicenda, ed il cerchio si chiude; siamo tutti tranquilli, felici e beati.
C'è una cosa che è più inutile delle dichiarazioni di circostanza dei vari esponenti istituzionali?

Noi, comuni cittadini, toccati da dichiarazioni così intense, non possiamo fare altro che seguire con apprensione il Presidente Napolitano e Fini che seguono con apprensione le sorti dei nostri connazionali che, a loro volta, seguono con apprensione l'evolversi della vicenda, tutto documentato dalla stampa che, con apprensione, segue l'apprensione generale.

Va bene l'apprensione per la vicenda, ma a me viene in mente che noi, insieme all'EU continuiamo a foraggiare l'organizzazione terroristica Hamas.
Mi viene in mente che sulla vicenda Abu Omar, non abbiamo condannato il terrorista, ma abbiamo portato in tribunale i poliziotti dei servizi segreti che ne avevano favorito la cattura.
Mi viene in mente che, giusto pochi mesi fa, dopo un lungo processo a carico di un gruppo di "presunti terroristi arabi", sono stati tutti assolti e scarcerati perché secondo i giudici non erano terroristi, ma "resistenti".
Mi viene in mente che ogni volta che si tenta di introdurre maggiori controlli sull'immigrazione e sul diffondersi delle moschee, si alzano le barricate sinistre a difesa della libertà e si lanciano accuse di razzismo e xenofobia.
Ecco, alla luce di questi fatti, che senso ha l'apprensione di Napolitano, le parole di condanna e l'invito a rispondere con "iniziative politiche efficaci"? A me pare che ci sia un minimo, un tantino di ipocrisia.
Giano

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