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sabato 30 agosto 2008

Fini: "Chiama il 1530!"

Il desiderio di andare sott'acqua è probabilmente sempre esistito: per cercare cibo, per scoprire manufatti, per riparare navi (o affondarle) e forse solo per osservare la vita del mare.
Ma una regola è basilare:
Devi sempre affrontare l’attività subacquea con umiltà senza ostentare atteggiamenti spericolati o vantare capacità al di sopra delle norme comportamentali: atteggiamento non solo dannoso a te ma anche agli altri.
RICORDATI: PRIMA PIANIFICA......DOPO IMMERGITI!
E lui (Fini) ha pianificato di .............farsi portare dai pompieri.
Si era abusato di tutto, dalle auto blu, agli elicotteri, dagli aerei ai treni , finanche le ambulanze erano state coivolte (Selva docet), ma i pompieri mancavano alla collezione. Bravo Fini, così siamo al completo.
Mi permetto di ricordare al Presidente della Camera che, come per tutti noiarti, anche per lui esiste il Numero blu 1530 , che è un servizio completamente gratuito svolto dal Corpo delle Capitanerie di Porto che garantiscono la sicurezza ed il tranquillo svolgimento delle attività balneari e turistiche in qualsiasi sito dei nostri 8.000 Km di costa. Componendo il 1530 con un telefono cellulare si entra in contatto diretto con la Centrale Operativa del Comando Generale, che attiverà le operazioni di soccorso. Componendo il 1530 con un telefono fisso si comunica direttamente con la Capitaneria di Porto competente per giurisdizione.

giovedì 28 agosto 2008

C'è tanto da riflettere.

Sai cosa mi ha colpito della faccenda che due rumeni hanno selvaggiamente ridotto in fin di vita i due turisti olandesi, violentando la donna, di fronte al marito.
Mi ha colpito il fatto che questi due hanno giustificato le loro azioni barbare dicendo che volevano solo violentare la donna.
Mi sono spiegato? Come se, nel loro modo di pensare, la violenza sulla donna fosse normale.
E questo mi fa riflettere.......................tanto.
La violenza sessuale sulle donne è sempre esistita, ma nessuno l'ha mai confessata come giustificazione.

Persone adatte al Federalismo?

Prima di introdurre il Federalismo, occorre cambiare le persone alla guida della Campania.
Faccio due esempi di imbuto burocratico "locale":
Qual è la situazione di tutti i partecipanti ai vari bandi per i contributi all'affitto, dedicati alle famiglie monoreddito o senza alcun reddito sicuro? Il Comune di Napoli su questo fronte fa letteralmente acqua da tutte le parti: I soldi sono stati stanziati, ma la commissione incaricata di valutare le pratiche e stilare l'ambita graduatoria degli aventi diritto, è ferma addirittura al bando del 2003. Cioè, tanto per intenderci, va avanti con cinque anni di ritardo rispetto ai fondi che lo Stato affida alla Regione Campania e che quest'ultima poi divide e stanzia ai Comuni che ne fanno richiesta. Morale della storia: il contributo ideato per chi ha bisogno di un aiuto per pagare la pigione viene elargito almeno dopo 5 anni. Risultando quindi inutile allo scopo.
A che punto è la situazione dei soldi stanziati nel 2006 per la concessione dei contributi per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie?
Anche in questo caso la lentezza è il tratto distintivo di Palazzo San Giacomo: tutto fermo al 2006, da poco è uscita la graduatoria provvisoria. Cui seguiranno gli inevitabili ricorsi con l'inevitabile riesamina dei casi e il successivo elenco definitivo degli aventi diritto. Insomma, siamo in alto mare.
E le due commissioni comunali che dovrebbero dare impulso alla questione casa (quella presieduta da Antonio Fellico, consigliere dei Comunisti Italiani e quella presieduta da Alfredo Giordano, eletto con i Repubblicani e poi passato al Gruppo misto) non si riuniscono da tempo immemore.
Se non cambiamo le persone e non si snelliscono le procedure comunali, il federalismo sarà la nostra fossa.
Il viaggio attraverso la babele di norme comunali, oltre 160 regolamenti, è divertente e non privo di sorprese. Per esempio: Si sta tanto parlando della possibilità di seppellire il re degli artigiani presepiali, Giuseppe Ferrigno nel vialetto degli uomini illustri al camposanto monumentale. Come se fosse facile; infatti, nonostante i solleciti, lo deve decidere un gruppo di esperti nominati ad hoc. Si chiama Commissione consultiva per il riconoscimento della qualifica di cittadino illustre, ed è costituita da 5 cinque membri nominati con decreto sindacale e scelti tra le personalità del mondo della cultura, della scienza e delle istituzioni civili e religiose più ovviamente il sindaco o un suo delegato di fiducia. È scritto nel regolamento di polizia mortuaria approvato nel 2006 dal Consiglio comunale partenopeo.
E che dire degli ostelli e dei bed&breakfast? C'è un tavolo di monitoraggio che ha il compito di vigilare sull’andamento complessivo dell’attività. È composto da 7 persone tra assessori al Turismo di Provincia, Comune e Regione, albergatori, polizia locale e polizia amministrativa.
Nemmeno l'attività della camorra ha un tavolo dedicato al monitoraggio della sua attività (magari ci fosse). Meglio dirlo sottovoce se no questi ti fanno un'altra commissione. Sciala popolo!
Ma forse più che i governanti, è il popolo napoletano che non è pronto per il federalismo. Qui ci vuole un popolo che abbia la coerenza di cacciarli a pedate.

martedì 26 agosto 2008

Amici di merende?


I legali di Sandra Lonardo (Presidente del Consiglio della Regione Campania e moglie dell'ex Guardasigilli Clemente Mastella) erano ricorsi in Cassazione per ottenere un risarcimento in quanto contestavano la mancanza di sussistenza degli indizi di colpevolezza necessari ad emettere provvedimenti cautelari.
Oggi la Cassazione ha sentenziato che Sandra Lonardo, non merita risarcimento per ingiusta detenzione.
La Cassazione ha sottolineato infatti che lei "ha abusato dei suoi poteri per far nominare persone di sua fiducia nel campo sanitario per rafforzare la presenza dell'Udeur nelle istituzioni pubbliche, perpetuando una politica di spartizione clientelare".
Più chiaro di così. Eppure la Sandra continua a fare la Presidente del Consiglio della Regione Campania, in compagnia di tutti gli alleati (IdV compreso).
Ci sarà un motivo?

traduzione automatica

La traduzione dei caratteri cinesi in inglese sarebbe "restaurant" (ristorante), ma i geni che hanno commissionato l'insegna non hanno chiesto a qualcuno di tradurre la parola in inglese. Noooo. Si sono rivolti a un sito Web di traduzione che ha risposto loro "Translate server error" (Errore del server di traduzione).
I geni non hanno capito che era un messaggio d'errore e così hanno fatto fare questa megainsegna. (da attivissimo)

Un Paese disinformato

Una notizia, diramata il 19 agosto dalle agenzie di stampa internazionali, è passata completamente sotto silenzio su tutti i giornali a maggiore diffusione: un programma di sperimentazione di un vaccino per la polmonite di una casa farmaceutica belga avrebbe causato la morte di 14 bambini argentini usati come cavie.
La notizia mi ha ricordato di un articolo apparso qualche anno fa dal titolo: “quando i medici scioperano i morti diminuiscono”. L’autore – Robert Mendelson – affermava che quando i dottori scioperano, in tutto il mondo, diminuisce il tasso di mortalità. L’articolista, in particolare, citava uno sciopero avvenuto in Israele: negli 85 giorni di durata dell’agitazione il tasso di mortalità si è ridotto del 50%. Tanto aveva destato l’apprensione dei titolari di imprese funebri che avevano commissionato uno studio sul fenomeno scoprendo che l’ultimo periodo in cui il tasso di mortalità aveva raggiunto punte così basse risaliva a venti anni prima, in concomitanza con l’ultimo sciopero dei medici! L’articolista terminava allora chiedendosi se non fosse il caso di istituire uno sciopero permanente dei sanitari.
Altri esperti del settore hanno cercato di dare la seguente spiegazione. Le strutture ospedaliere, private e non, ricevono significativi contributi elargiti per ogni intervento chirurgico. E così ogni anno, in Italia, si registra l’esorbitante cifra di 3 milioni di interventi chirurgici. Una succulenta torta che si spartiscono mille strutture private e pubbliche. Ben si comprende che i componenti delle équipe chirurgiche sono costretti a ritmi di lavoro frenetici che aumentano esponenzialmente il rischio di negligenze che possono risultare, talvolta, esistenziali. Il rischio, però, non è soltanto chirurgico ma anche farmacologico. Diversi studi denunziano l’altissima percentuale di errori medici derivanti dalla somministrazione di farmaci sbagliati e dall’abuso nell’assunzione degli stessi.
Ma veniamo ai numeri: Pochi sanno, infatti, che sono circa 32 mila in media, ogni anno in Italia, le morti in ospedale dovute ad errori medici. Il dato elaborato dall’Istat, non viene molto diffuso, ma è di ben lunga superiore sia al numero delle vittime della strada che sul lavoro. In più, ai decessi veri e propri, secondo l’istituto nazionale di statistica, vanno aggiunti altri 300 mila casi in cui, sempre per errore, viene seriamente pregiudicata la salute del malato ed inoltre, nel nostro paese, si stima che un paziente su dieci contrae infezioni durante il ricovero in ospedale con conseguenze fatali nel 3% dei casi. La somma dei casi riguarda tra le 500 mila e le 700mila persone.
Perchè mai i media non ne dedicano il dovuto spazio, come invece giustamente fanno per i morti per strada e sul lavoro? Se ne parlassero, forse si avvierebbe anche qualche azione correttiva.

lunedì 25 agosto 2008

Che c'azzeca?

Il trapianto di organi tra cristiani e musulmani non e' più possibile. Lo ha stabilito il Sindacato dei Medici egiziano con una direttiva che ha sollevato tensioni tra la comunita' islamica e i cristiani di religione copta. Secondo il direttore del sindacato, Hamdi El Sayed, la misura serve a contrastare il fenomeno del traffico d'organi e i medici dovranno rispettarla, se non vorranno incorrere in sanzioni.
Io non conosco la realtà egiziana, ma qualcuno riesce a spiegarmi il nesso tra la decisione presa ed il traffico di organi?
Comunque non mi meraviglia più che gli italici antirazzisti scandalizzati di professione sono scomparsi dalla circolazione. Nessuna protesta?

domenica 24 agosto 2008

La politica può rompere le amicizie

Pubblico (con copia+incolla) un post di Claudio Ronca.
"Ho avuto recentemente una violenta discussione con un mio caro amico di sinistra e mi sono reso conto che parla e argomenta come gli articoli dell’Unità o del Manifesto o di Repubblica. Certo, ognuno può avere le proprie idee ed opinioni, ci mancherebbe, ma questo mio amico cerca sempre di convincermi che una persona intelligente non può essere di destra, perchè destra è uguale a fascismo (che senso ha oggi questa parola?).
La causa della discussione è stato il proclama del mio amico che ha stigmatizzato come la patente a punti non è servita a nulla (tanto, anche se la ritiri guidano anche senza patente), Brunetta sta facendo solo propaganda, nonostante le lamentele le ferrovie continuano a non funzionare (??), Napoli non è stata ripulita, anche questa è solo propaganda del presidente spazzino, e via andando.
Ora io sono convinto che se Berlusconi parlasse di meno e facesse meno palcoscenico ne guadagnerebbe (qui non siamo in America dove il presidente suona il sassofono e viene apprezzato, non abbiamo la cultura un po’ kitch degli anglosassoni), però probabilmente l’azione del Governo difetta ancora di comunicazione; oppure quelli di sinistra sono così presuntuosi da non vedere (o voler vedere) i risultati che altri ottengono.

Certo, tutto è perfettibile, quindi se invece di criticare e prendere in giro con la loro arroganza e presunzione quelli di sinistra fossero più collaborativi, potrebbero nascere delle belle azioni condivise ed eque. Ma questa, in Italia, è fantapolitica. Purtroppo"
Cosa c'è da aggiungere? il tutto è esattamente in linea con il pensiero più volte esternato da Fulvio Tessitore (PD) nei suoi libri, che si sinetizza in: quelli di sinistra sono intelligenti, colti e onesti e quelli di destra sono imbecilli, incolti, disonesti, mafiosi e corrotti.
Poi, quando questo popolo di imbecilli elegge la sinistra, d'improvviso rinsavisce.

usi e costumi napoletani

Superata l'emergenza rifiuti si sperava che i politici locali avessero cavalcato l'onda lunga dell'azione di Berlusconi, invece............siamo rovinati.
Un clamoroso flop i primi tentativi di raccolta differenziata in alcuni quartieri a Napoli. Scarsa informazione. Carenze organizzative. Mancanza di attrezzature. Ma anche uno spiacevole deficit di educazione civica da parte di non pochi napoletani. Orari disattesi. Rifiuti promiscui e abbandonati dove capita. Per non parlare di arredamenti completi scaricati abusivamente attorno ai cassonetti. Salotti, cucine, stanze da pranzo, camere da letto, servizi ... poco igienici. Sembrano sfratti di casa . Ma com'è che nessuno se ne accorge? (Anzi no, se ne accorgono solo gli antiberlisconiani, come l'amico di mio cognato riminese, che sparla sulla mancata riuscita dell'azione del premier: amico ipocrita!)
Il problema è del Comune e, in tutto il mondo sarebbe facile da risolvere, ma a Napoli non lo è.
Innazitutto c'è il problema di incocciare il fetente in flagrante. E allora occorrerebbero molti più controllori. E dove si pigliano? Né sembra molto praticabile l'ipotesi di utilizzare squadrette di volontari. Qua purtroppo a stento si ha rispetto per figure ufficiali e istituzionali ... figuriamoci per “gli amatoriali”. Certamente si arriverebbe al classico: “Chi sei tu e chi sono io”.
Forse è più utile il metodo "Dialogo e ammonimenti".
E qui mi torna in mente un esperimento finlandese adottato a Helsinki: un cassonetto parlante, che, con la voce di personaggi locali famosi, ringrazia tutti i cittadini che se ne servono con puntualità e intelligenza. Niente effetti speciali, o chissà quale diavoleria tecnologica. Un semplice impianto di registrazione e diffusione. “Arrivederci e grazie per la spazzatura depositata”. Questo, a grosse linee, il senso dell'esternazione del bidone. Un esperimento del genere è in vigore anche in Germania, a Berlino. Tutti dicono che funziona perchè la cittadinanza si sente gratificata e collabora con entusiasmo.
Possibile a Napoli? Perché no? Solo che a Napoli dovrebbe ringraziare e più spesso “cazziare”. “Cumpariè, è pusato 'o sacchetto fuori orario”. “Amico 'a carta 'a chell'ata parte“. Insomma necessitano cassonetti parlanti o meglio cassonetti spernacchianti.

giovedì 21 agosto 2008

Notizie utili

Alleluia!!!!!!!!!!!
Su Marte è stata trovata l'acqua.
Se troviamo anche il pane e la pasta abbiamo risolto tutti i problemi.
Ma i giornali strillano che il pane e la pasta sono alle stelle.
E allora i problemi restano.

Festa democratica

“Festa Democratica”, è la festa nazionale del Partito Democratico, in programma alla Fortezza da Basso di Firenze dal 23 agosto al 7 settembre ed è la festa che vuole sostituire la Festa dell'Unità.
Veltroni dice che saranno due settimane di incontri e dibattiti per dare voce all’Italia che vorrebbe emergere: “C’è un’Italia che nessuno osa più raccontare, un’Italia cui abbiamo provato a dar voce in questa festa; l’Italia dei talenti soffocati, quella delle intelligenze costrette a emigrare, quella di chi vorrebbe colorare il futuro e ha davanti solo grigio e mediocrità, quella di chi vorrebbe riconoscere i suoi nuovi vicini ma ha paura e avverte insicurezza”.
Chi sono gli invitati ufficiali? Eccoli:
Veltroni, Marini, Franceschini, D’Alema, Parisi, Rutelli, Mentana, Ferrero, Di Pietro, Fini, Bossi, Tremonti, Bondi, Maroni, Frattini, Domenici, Fassino, Cofferati, Letta e Bersani.
Delle due l'una: o hanno sbagliato l'argomento, o hanno sbagliato le persone. Questo argomento è il cavallo di battaglia di Mussi, Cacciari, Diliberto, Chiamparino, Bianco, Bertinotti, Giordano, Vendola, ..... insomma la Sinistra , ma non sono stati invitati. (a sproposito: dov'è Prodi?).
Meno male che saranno allestiti 12 ristoranti, 4 pizzerie e 10 bar, una libreria con oltre 100mila volumi e le esibizioni di gruppi musicali, tra cui spiccano Pooh, Max Pezzali, Elio e le Storie Tese, Tiromancino e Gogol Bordello. E, ancora, quattro serate a tema sui cantautori Francesco De Gregori, Giorgio Gaber, Rino Gaetano e Pierangelo Bertoli.

Nanni predica alle folle

Il cineasta Nanni Moretti deve essere un regista di scarsissimo valore visto che nella classifica dei cento films italiani da salvare, compilata dai più prestigiosi critici europei, non è compresa nemmeno una sua pellicola. In compenso vale di più come “pensatore politico”. Sinceramente anche questa affermazione non è del tutto vera. La verità è che quando lui dice qualcosa (anche una sciocchezza) c'è sempre Scalfari che ne scrive diffusamente su Repubblica come se fosse il Vangelo secondo Nanni.
L'ultima esternazione è stata «(…) non esiste più un’opinione pubblica perché il dominio di Berlusconi sulle reti televisive ha spostato e devastato il modo di pensare degli italiani». Una sciocchezza presa però come oro colato da Eugenio Scalfari, che ne ha scritto diffusamente su La Repubblica di domenica scorsa.
Ma come si fa a dire che non esiste più l'opinione pubblica?
Ricordo a Nanni e ad Eugenio che nell’aprile ’94 gli italiani (che formano il pubblico) hanno votato per le forze politiche raccolte attorno a Berlusconi, nell’aprile ’96 hanno votato per l’Ulivo di Prodi e di Veltroni, nell’aprile 2001 hanno rivotato per Berlusconi, nell’aprile 2006 hanno rivotato l’armata dell’Unione del professor Prodi e nell’aprile 2008 hanno rivotato per le forze del centrodestra in una misura inaspettata sia a destra che a sinistra.
Siamo perciò di fronte a un’alternanza che, da sola, dimostra che il popolo italiano è in grado di giudicare e farsi un'opinione, e che “il dominio di Berlusconi sulle reti televisive” esiste solo nella loro mente offuscata dalla “berlusconite”. Un virus comparso nell’aprile ‘94 all’indomani della inopinata vittoria di Berlusconi sulla “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto & C..
Comunque, è un fatto oggettivo che Berlusconi non “domina” nessuna delle reti RAI. Il Tg1 e il Tg3 sono nelle mani del prodiano Riotta e del diessino Di Bella, il Tg2 lo dirige Mazza in assoluta indipendenza e ogni settimana Michele Santoro ospita nel suo “Annozero” i più faziosi antiberlusconiani e la stessa cosa accade a “Ballarò”, a “Primo Piano”, a “ Le storie”… E non “domina” nemmeno nella “sua” Mediaset visto che è notoriamente nelle mani di personaggi di sinistra come Costanzo, Ricci, Mentana, Quelli della Gialappa’s e delle Iene. E tra i giudici di Forum su Canale 5 c’è il magistrato antiberlusconiano Ferdinando Imposimato e opinionista del Tg5 è la signora Barbara Palombelli, moglie dell’ex vice premier Francesco Rutelli.
Questa uscita del Nanni nazionale fa la pariglia con quella che seguì la vittoria di Berlusconi del 2001: «quelli di sinistra sono intelligenti, colti e onesti e quelli di destra sono imbecilli, incolti, disonesti, mafiosi e corrotti» e che «(…) per Berlusconi vota la gente che rappresenta la parte peggiore del paese, quella che eccede al qualunquismo, populistico e plebiscitario, indotto e sguaiato del berlusconismo e che per la sinistra vota l’Italia democratica, liberale e marxista.
La verità è che l’opinione pubblica italiana ha mandato la sinistra a quel paese, e allora Nanni Moretti (a Locarno, Svizzera) predica alle folle (72 amici) che non c'è più l'opinione pubblica e Scalfari, al solito, filosofeggia.
Forse mi ripeto, ma continuo ad apprezzare il mio erbivendolo che utilizza Repubblica per incartare le patate.

martedì 19 agosto 2008

La sinistra abbisogna di un Generale

Sono tornato.
Non chiedetemi da dove; ho solo voglia di dimenticare in fretta, anche se sarà impossibile. Ho solo voglia di scrivere per non pensare.
Nel frattempo cosa è successo? Ho divorato tutti i quotidiani, ma c'era il nulla più assoluto.
A conferma della mia iniziale convinzione che noi italiani (non solo i politici) siamo capaci di parlare per ore senza dire niente di concreto.
Ho provato a rileggere gli articoli ed a chiedermi: ma questo cosa ha detto?
Non intendo il significato letterale delle parole, che sono sempre abbastanza elementari e semplici. Intendo dire: che senso ha? quali azioni concrete propone? Che cavolo vuol dire? Anche lo scemo del villaggio auspica le stesse cose, ma dove sono le proposte?
Io mi auguro che qualcuno cominci a porsi le stesse domande. Perché solo quando riusciremo a capire la sostanziale inconsistenza dei discorsi di politici, sindacalisti, opinionisti, giornalisti, intellettuali, forse cominceremo a cambiare qualcosa in questa Italia.
Oltre a non essere successo nulla, mi meraviglia che le sinistre hanno deluso le mie aspettative estive di riuscire a darsi una qualche strategia.
Subire una sconfitta elettorale è nell'ordine naturale delle cose, e credevo che fosse giunto il tempo di dar applicazione alla gloriosa tradizione marxista e comunista di Gramsci: la necessità, quando si è subita una sconfitta, di passare dalla guerra frontale, che provocherebbe solo disastrose disfatte, alla guerra di posizione, fatta di lenti avanzamenti, di nuovi tentativi di posizionamento, di conquiste graduali delle casematte del nemico.
Il fronte della sinistra, invece, appare letteralmente impazzito e incapace di qualsiasi tattica, tanto da rivolgere spesso le proprie armi contro se stessa. I due corpi della sinistra vanno ognuno per suo conto.
Quello più piccolo della sinistra radicale e comunista ogni tanto fa sparare le sue batterie, ma solo per far sentire la sua voce e per rassicurare le sue milizie prese dallo scoramento, ben sapendo che il massimo del suo obiettivo a breve e medio termine è quello di riconquistare il suo posto, pur piccolo, ma legittimo, nelle istituzioni parlamentari.
Quello più grande del Pd sta ammassando truppe per lanciare l’offensiva d’ottobre, senza rendersi conto che nella strategia propagandistica (i milioni di firme sono nient’altro che propaganda per una retorica chiamata alle armi, senza contenuti programmatici seri e credibili) il presidente del consiglio è un maestro.
Visto che molto si è parlato – a proposito ed a sproposito – in questi giorni di analogie con il fascismo, vorrei farne una anch’io questa volta tra la raccolta di firme e la raccolta d’oro per la patria e i suoi cannoni, che ebbe un grande effetto propagandistico, salvo l’esito catastrofico dell’avventura bellica mussoliniana.
C’è poi il drappello dipietrista, di cui mi libero subito, giacché non lo ritengo assimilabile, per il suo populismo giustizialista, al modello che io ho conosciuto e vorrei ancora conoscere di sinistra socialista e democratica.
Mi aspetterei dunque da una sinistra seria e combattiva una capacità quotidiana di risposta punto per punto, problema per problema, su questioni decisive. A me, invece, povero cittadino della Campania tocca assistere allo stucchevole e insipiente dibattito sulla mancata firma di Bassolino sotto l’appello di Veltroni. E si sono scomodati filosofi, opinionisti, sociologi per dare una valutazione su questo epocale evento.
E Berlusconi continua a viaggiare imperterrito sulla sua scopa volante, sorretta dalla forza propulsiva dei sondaggi.
E la sinistra? Sta lì smarrita, senza programmi capaci di mobilitare consensi ed opinioni e, quel che è peggio, senza generali, ma con tanti piccoli colonnelli rissosi, ognuno alla testa di micropartiti e microcorrenti, preoccupati soltanto di salvare lo scanno sul quale sono riusciti ad arrampicarsi, e neanche per capacità proprie.

martedì 5 agosto 2008

'A città 'e Pullecenella

Ancora proteste a Chiaiano e a Marano dopo giorni di calma.
Una delle strade che porta alla discarica tanto contestata di Chiaiano è stata bloccata con tre cassonetti dell'immondizia dati alle fiamme. Poco dopo, nel vicino comune di Marano è stato incendiato un autobus adibito al trasporto urbano e l'autista è stato malmenato.
A segnalare i disordini è stata una telefonata al 113. I poliziotti si sono ritrovati i tre cassonetti dispositi su lungo viale Poggio Valesana, ma degli autori della protesta nessuna traccia. Stessa situazione a Marano.
Mi vengono in mente le parole di una nota canzone napoletana: me dispiace sulamente ca l'orgoglio 'e chesta gente se murtifica ogni juorno pe' 'na manica 'e fetiente.