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lunedì 7 luglio 2008

Aedes

L’87% degli italiani possiede una casa di proprietà: quella in cui vive.
La restante parte della popolazione, invece, è vincolata ad un rapporto di locazione.
E proprio per venire incontro alle esigenze di chi non possieda una casa, il governo Berlusconi è intenzionato a varare un piano-alloggi di vaste proporzioni.
L’obiettivo è quello di creare 100 mila nuovi alloggi, di dimensioni comprese tra i 40 e i 60 metri quadrati, da concedere in regime di locazione privilegiata - ad un canone d’affitto ricompreso tra i 250 e i 300 euro mensili -, ad alcuni soggetti: famiglie a basso reddito, giovani coppie, anziani, studenti.
Dal punto di vista finanziario, la realizzazione di nuove unità immobiliari dovrebbe costare tra i 5 e i 7 miliardi di euro. Che verrebbero in parte “coperti” dai privati (in cambio di agevolazioni), e in parte dallo Stato: mediante la vendita degli immobili - di edilizia popolare - di sua proprietà (circa un milione di alloggi, ex Iacp).
Quest’ultima operazione verrà portata avanti nel corso della legislatura. Si prevede, dunque, di vendere le case popolari agli attuali locatari. E secondo alcune stime: ciò dovrebbe portare all’Erario introiti per 23 miliardi di euro.
Una parte dei quali, appunto, verrebbe impiegata per la realizzazione di nuove abitazioni.
Il decreto che fissa le linee guida per il piano-alloggi, è stato approvato in giugno. Ed entro l‘estate dovrebbe essere ultimato.
In modo che entro l’inverno possa prendere avvio la costruzione delle nuove unità abitative.

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