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domenica 1 giugno 2008

A passeggio per Via del Corso

Il mondo ci guarderà nei giorni in cui il presidente iraniano Ahmadinejad in visita alla Fao saggerà di fatto il terreno italiano, europeo, democratico. Abbiamo quindi una grande responsabilità, come la ebbero gli Usa in occasione della visita all’Onu: allora il presidente della Columbia University, schiacciò il presidente dell’Iran sotto le sue stesse menzogne.
Per noi italiani, è un compito importante dimostrare che la visita di Ahmadinejad ci risulta molto problematica, fortemente sgradita: questo, diciamolo subito, nonostante la nobilissima storia della Persia e la grazia e la forza della cultura dei Persiani.
Ahmadinejad è un dittatore spietato, il suo Paese condanna a morte 210 persone l’anno, 100 giovani sono nel braccio della morte per crimini di varia natura, dall’omosessualità al dissenso mascherato. La costruzione di strutture atomiche va di pari passo con l’ossessiva promessa di distruggere Israele, e col disprezzo per tutto l’Occidente accompagnato dalla minaccia ripetuta nel 2006 che l’Islam è pronto a dominare il mondo, anche con il perfezionamento di missili che possono già raggiungere le capitali europee.
La sua pericolosità non è legata però soltanto al progetto atomico ormai in dirittura di arrivo, ma a un bisogno egemonico che usa e fomenta per fini imperialisti le organizzazioni terroriste in ogni situazione agibile, come per esempio quella irachena.
In tanti hanno avuto l'ambizione ad essere "la spada degli arabi", ci hanno provato Nasser, Gheddafi, Assad, Saddam, Khomeini ed ora ci prova Ahmadinejad con la differenza di farlo in maniera più subdola da una parte e più pericolosa dall'altra ed il sospetto è che le sue continue provocazioni tendano come fine ultimo ad una reazione israelo-occidentale alle sue minaccie per poi poter scatenare una jihad globale in nome dell'Islam..
Ahmadinejad si deve sentire qui come non accolto e malamente tollerato ad obtorto collo visto che non è possibile violare la neutralità di una istituzione internazionale che ha sede in territorio italiano.. Un personaggio come Ahmadinejad deve essere bellamente ignorato dalla nostra diplomazia e dal nostro governo: mi sembra il minimo.
Ma l'Italia è una nazione multicolore e non mi meraviglierebbe che il governo ombra possa farlo passeggiare con D'Alema per Via del Corso.

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