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martedì 22 aprile 2008

Emergenza

Fate caso all'uso scientifico della parola emergenza da parte degli organi di informazione.
Ecco alcuni esempi recenti: 'Stuprata: e' emergenza sicurezza'.
Oppure: 'adescava minori online: e' emergenza pedofilia'.
O ancora: 'a scuola con uno spinello: e' emergenza giovani' ( 'giovani allo sbando', 'profondo disagio giovanile', 'generazione a rischio').
Per non parlare dell'emergenza spazzatura, dell'emergenza immigrazione, della diossina, del bullismo, delle morti sul lavoro, ecc.
C'e' da chiedersi perche'.
Ci sono due spiegazioni:
1. Perchè l'emergenza nazionale proclamata dai media, permette di far dimenticare, seppur brevemente, le nostre emergenze personali: la quarta settimana, il mutuo, il lavoro, il costo della vita, le liste d'attesa nella sanita', le tasse, i disservizi pubblici, ecc.
I problemi ordinari e mai risolti, quelli che realmente vessano nel quotidiano la quasi totalita' dei cittadini, passano in secondo piano, troppo quotidiani per fare notizia. e per essere affrontati a colpi di leggiucce emergenziali.
2. Ma il perchè più importante è perchè l'emergenza nazionale è un efficace analgesico per lenire i sintomi da responsabilizzazione del pubblico amministratore. Infatti quando un problema ordinario viene promosso ad emergenza, da un lato deresponsabilizza l'amministratore locale (cosa ci può fare di fronte ad un'emergenza nazionale?) ed il nuovo status mediatico porta poi in parte a scusare l'inadeguatezza delle risposte straordinarie e le leggiucce emergenziali che vengono prese, senza far riflettere che l'inadeguatezza delle risposte è invece generata dalla incapacità di assumere iniziative efficaci.

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